L’installazione: cento mele, ogni mela è stata foggiata al tornio, ogni mela è stata dipinta in calligrafico cinese, ogni mela è un pensiero, cento mele sono un unico messaggio d’amore.

La performance: mutazione ed interscambio.
Il suo intervento pittorico cambierà fisicamente l’ambiente che lo ospita, si rapporterà con un gruppo di ragazzi e ragazze californiani, in Italia per un viaggio di studio,che interloquiranno nelle rispettive lingue madri,in un open workstage dove anche i corpi di chi vuol interagire con lui faranno parte dell’azione performatica.

L’artista di Hong Kong, venuto dal design, applica la tecnica più antica all’avanguardia concettuale.
La mela è ovviamente un simbolo : colori, fragranze, forme che arricchiscono il nostro pianeta, significanze culturali e religiose che ci coinvolgono.
Ogni artista è retaggio della sua mentalità e della sua tradizione ma il fine, l’ oggetto d’arte, è universale.


E’ ospite degli artisti aderenti al manifesto della Mediterraneità, tra cui Giorgio Laveri e Patrick Moya, movimento artistico nato tra Vallauris e Albissola, incrocio e confronto di idee e creatività lontano dai grandi mercati d’arte.