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Vittore Grubicy e l’Europa. Alle radici del divisionismo
Vittore Grubicy è figura chiave nell’arte italiana fin de siècle per l’influenza determinante che esercitò su tre generazioni di artisti
Comunicato stampa
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Vittore Grubicy è figura chiave nell’arte italiana fin de siècle per l’influenza determinante che esercitò su tre generazioni di artisti. Il suo desiderio di creare una galleria d’arte moderna in grado di competere con il mercato internazionale e la sua battagliera militanza critica generarono scambi culturali tra l’Italia e il triangolo Olanda/ Londra/ Parigi, nel quale si decidevano i destini del mercato artistico nella seconda metà del XIX secolo.
La mostra è in co-produzione tra il MART di Rovereto, la GAM di Torino e le Civiche Raccolte d'Arte di Milano.
A Milano, per tutto il periodo della mostra, verrà ospitata, presso Villa Belgiojoso Bonaparte Museo dell’Ottocento, la sezione "The Italian Exhibition" del 1888, una ripresa della mostra organizzata a Londra da Grubicy, ed un'altra dedicata alla donazione di Grubicy al comune di Milano, per la prima volta presentata nella sua interezza.
La mostra per la prima volta esamina la complessa personalità di Grubicy in tutti i suoi aspetti – il pittore, il critico, il mercante – nel contesto internazionale che fu teatro della sua attività.
Muovendo da un approfondito studio sulle migliaia di documenti dell’Archivio di Vittore Grubicy, acquisito dal MART nel 1999, la rassegna rileggerà gli stretti contatti tra lo stesso Grubicy e la cultura olandese e belga, la sua conoscenza dei movimenti d’avanguardia francesi grazie alla frequentazione di Octave Maus e del Groupe des XX, così come il suo tentativo di promuovere gli artisti italiani all’estero.
La mostra è curata da Annie-Paule Quinsac, una fra le prime studiose ad analizzare l’importanza di Grubicy per la nascita del Divisionismo italiano e a pubblicare alcune delle sue lettere; l’intento è quello di chiarire trent’anni di arte italiana nei rapporti con le avanguardie europee e i reciproci scambi.
Il percorso espositivo si articola, infatti, entro tali correnti di influenza: un contesto in cui la figura di Grubicy mercante e ideologo spicca su quella stessa di pittore, nel duplice ruolo di collegamento tra l’arte italiana e il resto d’Europa. Da un lato si testimonia la coerente visione che Grubicy provò a dare all’arte italiana contemporanea nel presentarla all’estero e, al contempo, si offre una vivida ricostruzione delle influenze che dall’estero egli cercò di portare in Italia.
La prima sezione, dedicata a Grubicy artista, comprende circa cinquanta opere selezionate tra dipinti e grafica, provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, le Civiche Raccolte d’Arte di Milano, e da varie collezioni pubbliche e private italiane, nonché dal Musée d’Orsay di Parigi, dal Musée Roiaux des Beaux Arts di Bruxelles e dal Musée d’Ixelles a Bruxelles.
Il nucleo di opere di Grubicy sarà contestualizzato da un’importante selezione di opere provenienti dall’Olanda, dal Belgio e dalla Francia, a dimostrare il modo in cui Vittore “vedeva” il suo ruolo di mercante internazionale. Si sono ricreate, almeno in parte, le due più importanti esposizioni con le quali lanciò gli artisti della sua scuderia: The Italian Exhibition del 1888 a Londra (questa sezione sarà presentata nella sede di Villa Belgiojoso a Milano), dove propose Segantini, Morbelli, Previati, Pusterla, Tominetti accanto a Cremona e Ranzoni, e la retrospettiva di Daniele Ranzoni da lui organizzata alla Permanente di Milano nel 1889, subito dopo la prematura scomparsa del maggior rappresentante della Scapigliatura, che aveva scoperto e reso celebre.
Il ruolo fondamentale che Vittore ebbe nell’importare in Italia la cultura europea sarà illustrato in due sezioni: l’una dedicata alla Scuola dell’Aja e l’altra all’ambiente d’avanguardia internazionale che convergeva su Bruxelles grazie al Groupe des XX e La Libre Esthétique. Tramite la conoscenza di questi sodalizi, che a Bruxelles promuovevano le avanguardie francesi, Grubicy mutò la sua visione della pittura aprendosi al Simbolismo. E ancor più, grazie alle loro pubblicazioni, scoprì quelle teorie ottiche di cui poi scrisse nei suoi articoli, dando origine al Divisionismo italiano.
Per la “sezione olandese” è stata particolarmente generosa la collaborazione del Mesdag Museum e del Gemeentemuseum dell’Aja, nonché del Rijksmuseum di Amsterdam e del Dordrecht Museum, che hanno prestato più di cinquanta opere di quelli che furono i più stretti amici olandesi di Vittore, Mesdag, Anton Mauve, i fratelli Maris, Israël, Zilken, Tholen, Breitner, Gabriel: i maestri della Scuola dell’Aja che da mezzo secolo non si vedono in Italia.
Inoltre, dai Musei di Bruxelles e Ixelles arriverà anche una selezione di circa venti opere dei Divisionisti belgi: Théo van Rysselberghe, Anna Boch, Willy Finch, Jan Toorop, Emile Claus, George Morren; presenze fondamentali che illustrano come attraverso i contatti con il gruppo d’avanguardia che faceva capo all’avvocato Octave Maus, Grubicy, di rimando, capì il Neo-Impressionismo francese e aprì la strada verso il modernismo ai suoi contemporanei italiani.
La mostra si svilupperà in cinque sezioni strettamente correlate tra loro:
I. Grubicy, pittura e grafica
II. La retrospettiva Ranzoni 1889
III. Gli amici olandesi
IV. Gli ambienti d’avanguardia a Bruxelles
Il percorso è completato dalle due sezioni milanesi su The Italian Exhibition di Londra del 1888 e sulla donazione Grubicy che saranno accompagnate da fotografie, documenti e lettere originali che, proiettate, motiveranno le scelte, evidenziandone connessioni e paralleli.
Al catalogo - edito da Skira, Milano - collaborano anche Maartje de Haan, John Sillevis, e Serge Goyens de Heusch, tra i più noti studiosi dell’argomento in Olanda e Belgio.
La mostra è in co-produzione tra il MART di Rovereto, la GAM di Torino e le Civiche Raccolte d'Arte di Milano.
A Milano, per tutto il periodo della mostra, verrà ospitata, presso Villa Belgiojoso Bonaparte Museo dell’Ottocento, la sezione "The Italian Exhibition" del 1888, una ripresa della mostra organizzata a Londra da Grubicy, ed un'altra dedicata alla donazione di Grubicy al comune di Milano, per la prima volta presentata nella sua interezza.
La mostra per la prima volta esamina la complessa personalità di Grubicy in tutti i suoi aspetti – il pittore, il critico, il mercante – nel contesto internazionale che fu teatro della sua attività.
Muovendo da un approfondito studio sulle migliaia di documenti dell’Archivio di Vittore Grubicy, acquisito dal MART nel 1999, la rassegna rileggerà gli stretti contatti tra lo stesso Grubicy e la cultura olandese e belga, la sua conoscenza dei movimenti d’avanguardia francesi grazie alla frequentazione di Octave Maus e del Groupe des XX, così come il suo tentativo di promuovere gli artisti italiani all’estero.
La mostra è curata da Annie-Paule Quinsac, una fra le prime studiose ad analizzare l’importanza di Grubicy per la nascita del Divisionismo italiano e a pubblicare alcune delle sue lettere; l’intento è quello di chiarire trent’anni di arte italiana nei rapporti con le avanguardie europee e i reciproci scambi.
Il percorso espositivo si articola, infatti, entro tali correnti di influenza: un contesto in cui la figura di Grubicy mercante e ideologo spicca su quella stessa di pittore, nel duplice ruolo di collegamento tra l’arte italiana e il resto d’Europa. Da un lato si testimonia la coerente visione che Grubicy provò a dare all’arte italiana contemporanea nel presentarla all’estero e, al contempo, si offre una vivida ricostruzione delle influenze che dall’estero egli cercò di portare in Italia.
La prima sezione, dedicata a Grubicy artista, comprende circa cinquanta opere selezionate tra dipinti e grafica, provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, le Civiche Raccolte d’Arte di Milano, e da varie collezioni pubbliche e private italiane, nonché dal Musée d’Orsay di Parigi, dal Musée Roiaux des Beaux Arts di Bruxelles e dal Musée d’Ixelles a Bruxelles.
Il nucleo di opere di Grubicy sarà contestualizzato da un’importante selezione di opere provenienti dall’Olanda, dal Belgio e dalla Francia, a dimostrare il modo in cui Vittore “vedeva” il suo ruolo di mercante internazionale. Si sono ricreate, almeno in parte, le due più importanti esposizioni con le quali lanciò gli artisti della sua scuderia: The Italian Exhibition del 1888 a Londra (questa sezione sarà presentata nella sede di Villa Belgiojoso a Milano), dove propose Segantini, Morbelli, Previati, Pusterla, Tominetti accanto a Cremona e Ranzoni, e la retrospettiva di Daniele Ranzoni da lui organizzata alla Permanente di Milano nel 1889, subito dopo la prematura scomparsa del maggior rappresentante della Scapigliatura, che aveva scoperto e reso celebre.
Il ruolo fondamentale che Vittore ebbe nell’importare in Italia la cultura europea sarà illustrato in due sezioni: l’una dedicata alla Scuola dell’Aja e l’altra all’ambiente d’avanguardia internazionale che convergeva su Bruxelles grazie al Groupe des XX e La Libre Esthétique. Tramite la conoscenza di questi sodalizi, che a Bruxelles promuovevano le avanguardie francesi, Grubicy mutò la sua visione della pittura aprendosi al Simbolismo. E ancor più, grazie alle loro pubblicazioni, scoprì quelle teorie ottiche di cui poi scrisse nei suoi articoli, dando origine al Divisionismo italiano.
Per la “sezione olandese” è stata particolarmente generosa la collaborazione del Mesdag Museum e del Gemeentemuseum dell’Aja, nonché del Rijksmuseum di Amsterdam e del Dordrecht Museum, che hanno prestato più di cinquanta opere di quelli che furono i più stretti amici olandesi di Vittore, Mesdag, Anton Mauve, i fratelli Maris, Israël, Zilken, Tholen, Breitner, Gabriel: i maestri della Scuola dell’Aja che da mezzo secolo non si vedono in Italia.
Inoltre, dai Musei di Bruxelles e Ixelles arriverà anche una selezione di circa venti opere dei Divisionisti belgi: Théo van Rysselberghe, Anna Boch, Willy Finch, Jan Toorop, Emile Claus, George Morren; presenze fondamentali che illustrano come attraverso i contatti con il gruppo d’avanguardia che faceva capo all’avvocato Octave Maus, Grubicy, di rimando, capì il Neo-Impressionismo francese e aprì la strada verso il modernismo ai suoi contemporanei italiani.
La mostra si svilupperà in cinque sezioni strettamente correlate tra loro:
I. Grubicy, pittura e grafica
II. La retrospettiva Ranzoni 1889
III. Gli amici olandesi
IV. Gli ambienti d’avanguardia a Bruxelles
Il percorso è completato dalle due sezioni milanesi su The Italian Exhibition di Londra del 1888 e sulla donazione Grubicy che saranno accompagnate da fotografie, documenti e lettere originali che, proiettate, motiveranno le scelte, evidenziandone connessioni e paralleli.
Al catalogo - edito da Skira, Milano - collaborano anche Maartje de Haan, John Sillevis, e Serge Goyens de Heusch, tra i più noti studiosi dell’argomento in Olanda e Belgio.
21
luglio 2005
Vittore Grubicy e l’Europa. Alle radici del divisionismo
Dal 21 luglio 2005 al 15 gennaio 2006
arte moderna
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA DI MILANO – VILLA REALE
Milano, Via Palestro, 16, (Milano)
Milano, Via Palestro, 16, (Milano)
Editore
SKIRA
Autore
Curatore