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Maria Maddalena Vertuccio – Percorsi di colore
dipinti
Comunicato stampa
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Maria Maddalena Vertuccio, nata a Teggiano (Sa) nel 1947, ha vissuto per lungo tempo a Bologna ed attualmente risiede a Lucca, città nella quale ha iniziato la carriera artistica (1978) dipingendo dapprima tessuti per la moda e l’arredamento, indirizzandosi quindi sul dato prettamente creativo (1984), tenendo personali e mostre di gruppo in Italia e all’estero (Milano, Roma, Lucca, Nizza, Parigi, Pisa, Genova, la Spezia, Viareggio …).
Sino al 1990 ha partecipato a concorsi, ottenendo ottimi risultati. Ha opere in collezioni private sia in Italia, sia in Inghilterra, Francia, Germania, Giappone. Per tre anni ha abitato a Firenze, frequentando la Scuola internazionale di incisione “Il Bisonte”, oltre a corsi per la lavorazione e la pittura della ceramica.
Dipinge preferibilmente su seta, non disdegnando tuttavia altre tecniche pittoriche. Ha tenuto corsi di pittura su stoffa per alcune Associazioni: Auser-Centro Novalis ecc.
Inserita attivamente nell’U.C.A.I. (Unione Cattolica Artisti Italiani)-Sezione di Lucca, prima di essere presente con “Percorsi di colore” presso la Cappella di Palazzo Mediceo in Seravezza, è senz’altro da citare la ‘personale’ tenuta presso la Biblioteca Comunale di Bois Colombes (Parigi) nel 2004, organizzata dall’I.P.A. (Institut pour la Promotion des Arts).
Dell’attività di Maria Maddalena Vertuccio si sono interessati numerosi critici d’arte e giornalisti, poeti, scrittori ed altre presenze del mondo artistico-culturale, tra cui Vanna Armeni, Antonio Carbé, Riccardo Ferrucci, Myrtha Galli, Lodovico Gierut, Mario Marzocchi, Mario Rocchi, Jolanda Pietrobelli, Lucia Salvadori.
Testimonianze
“… Sensibile interprete di sensazioni profonde, M. Maddalena Vertuccio trasmette in pittura le immagini di un universo fantastico che l’estro capta d’istinto e il colore traduce in immediatezza. Ogni quadro attrae ed affascina perché trasmette quell’ideale di serenità e di bellezza che gli uomini d’oggi sembrano aver dimenticato. Contro il mondo della violenza e dell’odio l’opera della Vertuccio rappresenta un’energia positiva che assume valore emblematico nell’esecuzione come un canto d’amore di risonanza cosmica orchestrato con un gioco di vibrante lirismo”.
Vanna Armeni
*
“… I suoi dipinti scelgono due strade parallele che si muovono in direzione realistica e astratta. I volti di donna sono riprodotti fedelmente, in altri momenti prevale la dimensione onirica e i fiori e gli oggetti perdono i connotati realistici per trasformarsi in puri giochi di luce e colori. In certi volti sembra di vedere una pittura di genere orientale con figure stilizzate ed enigmatiche. Il mezzo pittorico usato, la seta, sembra facilitare il dispiegarsi delle forme …”.
Riccardo Ferrucci
*
“ …La Galleria Nazionale è stata felice di ospitare la pittrice Vertuccio, che con un lavoro costante, quotidiano, arricchirà la creatività e la professionalità, sì da raggiungere in breve traguardi importanti”.
Myrtha Galli, 1986
*
“… Qualcuno ha detto che le opere di Maria Maddalena Vertuccio sono “affollate di colore”, e credo sia certamente questa una delle frasi più significative nei confronti di un dipingere che ci regala gioia. La “gioia” è – infatti – una delle linee portanti del suo fare, che tende a interiorizzare nella giusta, equilibrata maniera, come ad estrinsecare un mondo di emozioni legato in un certo senso al dato spirituale. Il colore ne svela dunque in modo esaustivo la personalità, col giallo che simboleggia lo spirito felice e la felicità, e il verde che è perseveranza, mentre altri cromatismi indicano tenerezza e sensibilità di sentimento, oltre che un pensiero libero da conflitti e da disarmonie. I fiori e le farfalle protagonisti di una “valle incantata”, i fondi marini, e di seguito gli spazi rosacei, azzurrini o verdastri, altro non sono che vere e proprie pagine di diario, appunti dell’anima messi lì, in un canto, perché possano dare a noi – passanti spesso fuggevoli e distratti – l’occasione per rallentare il viaggio spesso caotico, confuso, e pensare …”.
Lodovico Gierut
*
“… Le stesure cromatiche operate dalla Vertuccio sul colore di base della seta conferiscono alle figurazioni aspetti plastici estrosi, che si aprono a tutte le interpretazioni del fruitore; figurazioni che, assumendo intonazioni liriche sorprendenti, delicate e sensibili, si offrono ad una lettura estremamente seducente. La giovane artista ci ha confidato che, quando dipinge, non può fare a meno di ascoltare la musica: è la musica che la stimola, che la fa vibrare, che la ispira. Le crediamo, perché osservando i suoi lavori abbiamo veramente la sensazione di riudire, tradotti in linguaggio pittorico, i motivi melodiosi da cuoi traggono origine”.
Mario Marzocchi, 1986
*
“… Maddalena Vertuccio, campana di nascita e lucchese di adozione, offre al fruitore un automatismo ribelle alla pace senza contraddizioni di superficie. Nell’ambito dell’inconscio sviluppa sul piano della creatività un afflato romantico che la porta ad accostare elementi apparentemente disparati ed a sviluppare temi conclusivi ed adeguati al suo divenire creativo”.
Jolanda Pietrobelli
*
“Sono quadri speciali questi che Maria Maddalena Vertuccio presenta alla Nazionale. Speciali perché non sono dipinti sulle apposite tele come avviene quasi sempre, ma su stoffa di seta che per l’occasione sono state incasellate con listelli di legno colorato. Dunque foulard, siamo tentati di dire, o foulard in effetti sono, sia pure del tutto particolari, pronti a diventare materia espressiva appena la pittrice lo desideri. E questo avviene quando prendono corpo quelle immagini fantasiose frutto di un atteggiamento sciolto verso la realtà in cui la pittrice riesce a trasformare la suggestione del ricordo e del sogno. Dunque foulard, si vuole, ma foulard d’artista, pezzi unici dipinti con sensibilità e con gusto”.
Mario Rocchi
Sino al 1990 ha partecipato a concorsi, ottenendo ottimi risultati. Ha opere in collezioni private sia in Italia, sia in Inghilterra, Francia, Germania, Giappone. Per tre anni ha abitato a Firenze, frequentando la Scuola internazionale di incisione “Il Bisonte”, oltre a corsi per la lavorazione e la pittura della ceramica.
Dipinge preferibilmente su seta, non disdegnando tuttavia altre tecniche pittoriche. Ha tenuto corsi di pittura su stoffa per alcune Associazioni: Auser-Centro Novalis ecc.
Inserita attivamente nell’U.C.A.I. (Unione Cattolica Artisti Italiani)-Sezione di Lucca, prima di essere presente con “Percorsi di colore” presso la Cappella di Palazzo Mediceo in Seravezza, è senz’altro da citare la ‘personale’ tenuta presso la Biblioteca Comunale di Bois Colombes (Parigi) nel 2004, organizzata dall’I.P.A. (Institut pour la Promotion des Arts).
Dell’attività di Maria Maddalena Vertuccio si sono interessati numerosi critici d’arte e giornalisti, poeti, scrittori ed altre presenze del mondo artistico-culturale, tra cui Vanna Armeni, Antonio Carbé, Riccardo Ferrucci, Myrtha Galli, Lodovico Gierut, Mario Marzocchi, Mario Rocchi, Jolanda Pietrobelli, Lucia Salvadori.
Testimonianze
“… Sensibile interprete di sensazioni profonde, M. Maddalena Vertuccio trasmette in pittura le immagini di un universo fantastico che l’estro capta d’istinto e il colore traduce in immediatezza. Ogni quadro attrae ed affascina perché trasmette quell’ideale di serenità e di bellezza che gli uomini d’oggi sembrano aver dimenticato. Contro il mondo della violenza e dell’odio l’opera della Vertuccio rappresenta un’energia positiva che assume valore emblematico nell’esecuzione come un canto d’amore di risonanza cosmica orchestrato con un gioco di vibrante lirismo”.
Vanna Armeni
*
“… I suoi dipinti scelgono due strade parallele che si muovono in direzione realistica e astratta. I volti di donna sono riprodotti fedelmente, in altri momenti prevale la dimensione onirica e i fiori e gli oggetti perdono i connotati realistici per trasformarsi in puri giochi di luce e colori. In certi volti sembra di vedere una pittura di genere orientale con figure stilizzate ed enigmatiche. Il mezzo pittorico usato, la seta, sembra facilitare il dispiegarsi delle forme …”.
Riccardo Ferrucci
*
“ …La Galleria Nazionale è stata felice di ospitare la pittrice Vertuccio, che con un lavoro costante, quotidiano, arricchirà la creatività e la professionalità, sì da raggiungere in breve traguardi importanti”.
Myrtha Galli, 1986
*
“… Qualcuno ha detto che le opere di Maria Maddalena Vertuccio sono “affollate di colore”, e credo sia certamente questa una delle frasi più significative nei confronti di un dipingere che ci regala gioia. La “gioia” è – infatti – una delle linee portanti del suo fare, che tende a interiorizzare nella giusta, equilibrata maniera, come ad estrinsecare un mondo di emozioni legato in un certo senso al dato spirituale. Il colore ne svela dunque in modo esaustivo la personalità, col giallo che simboleggia lo spirito felice e la felicità, e il verde che è perseveranza, mentre altri cromatismi indicano tenerezza e sensibilità di sentimento, oltre che un pensiero libero da conflitti e da disarmonie. I fiori e le farfalle protagonisti di una “valle incantata”, i fondi marini, e di seguito gli spazi rosacei, azzurrini o verdastri, altro non sono che vere e proprie pagine di diario, appunti dell’anima messi lì, in un canto, perché possano dare a noi – passanti spesso fuggevoli e distratti – l’occasione per rallentare il viaggio spesso caotico, confuso, e pensare …”.
Lodovico Gierut
*
“… Le stesure cromatiche operate dalla Vertuccio sul colore di base della seta conferiscono alle figurazioni aspetti plastici estrosi, che si aprono a tutte le interpretazioni del fruitore; figurazioni che, assumendo intonazioni liriche sorprendenti, delicate e sensibili, si offrono ad una lettura estremamente seducente. La giovane artista ci ha confidato che, quando dipinge, non può fare a meno di ascoltare la musica: è la musica che la stimola, che la fa vibrare, che la ispira. Le crediamo, perché osservando i suoi lavori abbiamo veramente la sensazione di riudire, tradotti in linguaggio pittorico, i motivi melodiosi da cuoi traggono origine”.
Mario Marzocchi, 1986
*
“… Maddalena Vertuccio, campana di nascita e lucchese di adozione, offre al fruitore un automatismo ribelle alla pace senza contraddizioni di superficie. Nell’ambito dell’inconscio sviluppa sul piano della creatività un afflato romantico che la porta ad accostare elementi apparentemente disparati ed a sviluppare temi conclusivi ed adeguati al suo divenire creativo”.
Jolanda Pietrobelli
*
“Sono quadri speciali questi che Maria Maddalena Vertuccio presenta alla Nazionale. Speciali perché non sono dipinti sulle apposite tele come avviene quasi sempre, ma su stoffa di seta che per l’occasione sono state incasellate con listelli di legno colorato. Dunque foulard, siamo tentati di dire, o foulard in effetti sono, sia pure del tutto particolari, pronti a diventare materia espressiva appena la pittrice lo desideri. E questo avviene quando prendono corpo quelle immagini fantasiose frutto di un atteggiamento sciolto verso la realtà in cui la pittrice riesce a trasformare la suggestione del ricordo e del sogno. Dunque foulard, si vuole, ma foulard d’artista, pezzi unici dipinti con sensibilità e con gusto”.
Mario Rocchi
16
giugno 2005
Maria Maddalena Vertuccio – Percorsi di colore
Dal 16 al 23 giugno 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO MEDICEO
Seravezza, viale A. Amadei, (Lucca)
Seravezza, viale A. Amadei, (Lucca)
Orario di apertura
17,00-20,00
Vernissage
16 Giugno 2005, ore 18
Autore