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Piersandro Coelli – Se Garibaldi, la DC e Totò
Ascendenze pop. Con una costante ricerca nel disegno
Comunicato stampa
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Prendiamo un pittore serio. Come Piersandro Coelli. Ascendenze pop. Con una costante ricerca nel disegno tendente alla semplificazione della forma. Con una capacità compositiva attenta agli equilibri del quadro. Con uno spirito che denuncia ironicamente la quotidianità della nostra società.
Prendiamo dunque questo pittore che dipinge con metodo e diciamogli: “Sulle pareti della Galleria IsTinto fai ciò che vuoi”.
Allora Piersandro Coelli si trasforma. Vede lo spazio come un quadro tridimensionale. E compone con le sue stesse opere. Ecco che non sono allineate ma buttate là, come macchie di colore. Ecco che esce dal rettangolo della tela e ci presenta anche quadri tondi. Ecco che disegna una pin-up e la intitola “Garibaldi che assaggia la cassata a Lipari”. Ecco insomma come un pittore serio si mette a giocare.
Ne nasce una mostra che demitizza la sacralità dell’arte. Irriverente verso la Galleria e verso se stessa. A cominciare dal titolo. E quando si chiede a Coelli cosa voglia dire risponde : “Non lo so, è proprio necessario che le cose abbiano un senso?” Una mostra quindi concepita e strutturata come un nonsense. Con i valori capovolti. Dove poter dire, come il pittore dice, “Tra Garibaldi e la DC preferisco Totò”. E proprio perché Totò era una persona seria ci troviamo di fronte ad un gioco concepito con estremo rigore.
Su questa ‘torta colorata’ ci sarà, durante l’inaugurazione, la ciliegia messa da Francesco Leone. Questo attore farà qualcosa. Performance? Azione scenica? Certo giocherà con le parole. Farà riferimento a Mago Merlino. Probabilmente sarà vestito da Mago Merlino.
E cosa c’entra questo con Garibaldi, la DC e Totò? “Nulla – è Coelli che risponde – ma perché le cose dovrebbero avere sempre un nesso tra loro?” E ci indica le foto scattate da Simonetta Rodinò. Esposte insieme ai suoi quadri. Dice: “Anche queste non c’entrano nulla. Sono semplicemente belle. Sarebbero piaciute a Garibaldi. E così, se la DC lo permette, le si fanno vedere a Totò”.
Prendiamo dunque questo pittore che dipinge con metodo e diciamogli: “Sulle pareti della Galleria IsTinto fai ciò che vuoi”.
Allora Piersandro Coelli si trasforma. Vede lo spazio come un quadro tridimensionale. E compone con le sue stesse opere. Ecco che non sono allineate ma buttate là, come macchie di colore. Ecco che esce dal rettangolo della tela e ci presenta anche quadri tondi. Ecco che disegna una pin-up e la intitola “Garibaldi che assaggia la cassata a Lipari”. Ecco insomma come un pittore serio si mette a giocare.
Ne nasce una mostra che demitizza la sacralità dell’arte. Irriverente verso la Galleria e verso se stessa. A cominciare dal titolo. E quando si chiede a Coelli cosa voglia dire risponde : “Non lo so, è proprio necessario che le cose abbiano un senso?” Una mostra quindi concepita e strutturata come un nonsense. Con i valori capovolti. Dove poter dire, come il pittore dice, “Tra Garibaldi e la DC preferisco Totò”. E proprio perché Totò era una persona seria ci troviamo di fronte ad un gioco concepito con estremo rigore.
Su questa ‘torta colorata’ ci sarà, durante l’inaugurazione, la ciliegia messa da Francesco Leone. Questo attore farà qualcosa. Performance? Azione scenica? Certo giocherà con le parole. Farà riferimento a Mago Merlino. Probabilmente sarà vestito da Mago Merlino.
E cosa c’entra questo con Garibaldi, la DC e Totò? “Nulla – è Coelli che risponde – ma perché le cose dovrebbero avere sempre un nesso tra loro?” E ci indica le foto scattate da Simonetta Rodinò. Esposte insieme ai suoi quadri. Dice: “Anche queste non c’entrano nulla. Sono semplicemente belle. Sarebbero piaciute a Garibaldi. E così, se la DC lo permette, le si fanno vedere a Totò”.
13
giugno 2005
Piersandro Coelli – Se Garibaldi, la DC e Totò
Dal 13 al 24 giugno 2005
arte contemporanea
Location
IS-TINTO
Milano, Viale Romagna, 43, (Milano)
Milano, Viale Romagna, 43, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 10:30-13:30 e 18-20; sabato 18-20
Vernissage
13 Giugno 2005, ore 18
Autore