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51 Biennale. Padiglione tedesco – Thomas Scheibitz / Tino Sehgal
Due giovani artisti Thomas Scheibitz e Tino Sehgal al Padiglione Tedesco alla Biennale 2005
Comunicato stampa
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GERMANIA
Thomas Scheibitz, Tino Sehgal
Commissario: Julian Heynen. Sede: Padiglione ai Giardini
www.biennale2005.de
Padiglione con Sorprese – Due giovani artisti Thomas Scheibitz e Tino Sehgal al Padiglione Tedesco alla Biennale 2005
Il lavoro “immateriale” – la performance - di Tino Seghal in un confronto ravvicinato con le opere - un quadro e una scultura - di Thomas Scheibitz
Due artisti giovani che si relazionano con quesiti basilari dell'arte. Con mezzi diversissimi i due ricercano l'origine della forma e del significato, relazionandosi a fenomeni generali della contemporaneità, senza divenire illustrativi. In un periodo che si caratterizza per una forte tendenza al Cross-Over, il loro interesse è rivolto a ciò che nelle arti visive è ancora oggi specifico, ovvero non intercambiabile". come spiega il curatore del Padiglione, Julian Heynen, direttore artistico del K21, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf
L’arte “immateriale” o meglio l’arte “situazionale” di Tino Sehgal (nato nel 1976) prende, infatti, forma solo nel momento in cui la si incontra. I suoi lavori vengono eseguiti da persone scelte sul posto, (il casting si è svolto a Venezia), che si alterneranno nella interpretazione del lavoro concepito per la Biennale. Lavoro che consiste come tutte le opere del giovane artista in movimenti, parole recitate, canzoni o altri tipi di comunicazione con il pubblico. Sehgal da sempre sceglie per le sue performance luoghi tradizionali dell’arte – gallerie, musei, - non per formulare una critica del contesto delle istituzioni ma per realizzare opere d’arte in cui il processo produttivo avviene in modo nuovo e diverso. Parola chiave è per Seghal, che ha studiato economia e danza, la produzione. L’artista sostituisce la produzione di oggetti con lavori connessi al corpo, allo spazio e al tempo. Sono opere - situazioni, transitorie, temporanee - che vivono nello scambio, nella trasformazione, nel ricordo di chi le guarda. Esistono solo nel momento in cui lo spettatore entra in scena, è lui che diventa l’artefice dell’opera e lui che produce, che fa scattare l’opera d’arte.
Di conseguenza non esistono documentazioni filmate o fotografiche dei lavori.
Alla Biennale di Venezia due “situazioni” di Sehgal entrano, sotto la regia di Julian Heynen, in un dialogo con due opere – un quadro e una scultura - di Thomas Scheibitz.
Le immagini e sculture di Thomas Scheibitz (nato nel 1968) collegano in modo molto peculiare un grande dinamismo con una attitudine allo stesso tempo rilassata al mondo e alla sua interpretazione. Si situano in una zona fra segni riconoscibili e autonomia pittorica. I motivi utilizzati dall’artista risalgono a numerose e diverse origini. Prendono spunto allo stesso tempo dall’ambiente circostante costruito, dal paesaggio, dalla figura, da opere d’arte del passato, da immagini popolari, dal design degli oggetti quotidiani. Questi frammenti di realtà vengono sottoposti a dei procedimenti formali calcolati e allo stesso tempo intuitivi, che velano la loro origine, o quantomeno la generalizzano.
Thomas Scheibitz, Tino Sehgal
Commissario: Julian Heynen. Sede: Padiglione ai Giardini
www.biennale2005.de
Padiglione con Sorprese – Due giovani artisti Thomas Scheibitz e Tino Sehgal al Padiglione Tedesco alla Biennale 2005
Il lavoro “immateriale” – la performance - di Tino Seghal in un confronto ravvicinato con le opere - un quadro e una scultura - di Thomas Scheibitz
Due artisti giovani che si relazionano con quesiti basilari dell'arte. Con mezzi diversissimi i due ricercano l'origine della forma e del significato, relazionandosi a fenomeni generali della contemporaneità, senza divenire illustrativi. In un periodo che si caratterizza per una forte tendenza al Cross-Over, il loro interesse è rivolto a ciò che nelle arti visive è ancora oggi specifico, ovvero non intercambiabile". come spiega il curatore del Padiglione, Julian Heynen, direttore artistico del K21, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf
L’arte “immateriale” o meglio l’arte “situazionale” di Tino Sehgal (nato nel 1976) prende, infatti, forma solo nel momento in cui la si incontra. I suoi lavori vengono eseguiti da persone scelte sul posto, (il casting si è svolto a Venezia), che si alterneranno nella interpretazione del lavoro concepito per la Biennale. Lavoro che consiste come tutte le opere del giovane artista in movimenti, parole recitate, canzoni o altri tipi di comunicazione con il pubblico. Sehgal da sempre sceglie per le sue performance luoghi tradizionali dell’arte – gallerie, musei, - non per formulare una critica del contesto delle istituzioni ma per realizzare opere d’arte in cui il processo produttivo avviene in modo nuovo e diverso. Parola chiave è per Seghal, che ha studiato economia e danza, la produzione. L’artista sostituisce la produzione di oggetti con lavori connessi al corpo, allo spazio e al tempo. Sono opere - situazioni, transitorie, temporanee - che vivono nello scambio, nella trasformazione, nel ricordo di chi le guarda. Esistono solo nel momento in cui lo spettatore entra in scena, è lui che diventa l’artefice dell’opera e lui che produce, che fa scattare l’opera d’arte.
Di conseguenza non esistono documentazioni filmate o fotografiche dei lavori.
Alla Biennale di Venezia due “situazioni” di Sehgal entrano, sotto la regia di Julian Heynen, in un dialogo con due opere – un quadro e una scultura - di Thomas Scheibitz.
Le immagini e sculture di Thomas Scheibitz (nato nel 1968) collegano in modo molto peculiare un grande dinamismo con una attitudine allo stesso tempo rilassata al mondo e alla sua interpretazione. Si situano in una zona fra segni riconoscibili e autonomia pittorica. I motivi utilizzati dall’artista risalgono a numerose e diverse origini. Prendono spunto allo stesso tempo dall’ambiente circostante costruito, dal paesaggio, dalla figura, da opere d’arte del passato, da immagini popolari, dal design degli oggetti quotidiani. Questi frammenti di realtà vengono sottoposti a dei procedimenti formali calcolati e allo stesso tempo intuitivi, che velano la loro origine, o quantomeno la generalizzano.
10
giugno 2005
51 Biennale. Padiglione tedesco – Thomas Scheibitz / Tino Sehgal
Dal 10 giugno al 06 novembre 2005
arte contemporanea
Location
GIARDINI DI CASTELLO – PADIGLIONE TEDESCO
Venezia, Fondamenta dell'Arsenale, (Venezia)
Venezia, Fondamenta dell'Arsenale, (Venezia)
Vernissage
10 Giugno 2005, ore 16.15
Sito web
www.biennale2005.de
Autore
Curatore