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Boldini
Rispetto alla presentazione padovana, a Roma il visitatore potrà ammirare la collezione di disegni di Boldini di proprietà della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, circa venti, poco noti e di grande maestria oltre al dipinto giovanile Ritratto dell’avvocato Comotto (1865), da una collezione privata fiorentina
Comunicato stampa
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La Galleria Nazionale d’Arte Moderna ha siglato una convenzione con la Fondazione Palazzo Zabarella Onlus di Padova per ospitare, a conclusione del suo periodo padovano, la mostra Boldini (Padova, Palazzo Zabarella, 15 gennaio 2004-12 guigno 2005),
Ripresentando la mostra Boldini, che sta attualmente registrando uno straordinario successo di
pubblico e sviluppando vivaci aspettative di prolungamento, la Galleria intende amplificare, in una cornice di alta significazione pubblica e istituzionale, la risonanza di un’operazione storico-critica ritenuta particolarmente meritoria sotto il profilo scientifico e culturale.
A quarant’anni dall’imponente rassegna del 1963 (Parigi, Musée Jaquemart-André), la mostra offre al grande pubblico un’immagine nuova e più approfondita di uno dei maggiori protagonisti della pittura e del gusto internazionali tra Otto e Novecento.
Giovanni Boldini, nato a Ferrara nel 1842 e morto a Parigi nel 1931, è stato nel corso della sua lunga vita uno degli artisti più popolari e amati, proprio per la sua capacità di saper rendere, attraverso una pittura di straordinaria forza evocativa sia di luoghi che di personaggi, l’atmosfera scintillante ma inquieta della Belle Epoque. Egli fu il simbolo di questo momento di passaggio, che preludeva ai drammatici cambiamenti che avrebbero segnato la storia dell’umanità.
Dell’enorme produzione pittorica di Boldini, sono state selezionate oltre cento opere, provenienti dai maggiori musei e collezioni private europei e americani. Si tratta dei capolavori più significativi di un percorso che lo ha visto partecipe e protagonista di esperienze diverse, dalla giovinezza legata a Firenze e all’adesione al gruppo dei Macchiaioli, alla maturità di una vicenda professionale trascorsa interamente a Parigi, e scandita da frequenti viaggi in Italia -soprattutto a Venezia-, a Londra e in America. In quella che era allora la capitale mondiale delle arti, Boldini mutò il suo linguaggio macchiaiolo degli inizi, dove aveva pur raggiunto esiti originali e sorprendenti per qualità, per aderire alla pittura à la mode condizionata dalle esigenze dei ricchi collezionisti francesi e americani che avevano il loro riferimento nel potente mercante d’arte Goupil.
In questo genere,c he prevedeva quadri di piccolo formato dipinti con sapiente virtuosismo, con temi di vita contemporanea o evocanti la grazia perduta del Settecento, egli guadagnò fama e ricchezza.
Furono il preludio alle opere della maturità, le grandi vedute parigine, quelle di Venezia, le istantanee del mondo della musica e della danza, e soprattutto i monumentali ritratti dei maggiori protagonisti della mondanità e della cultura internazionale, aristocratici, ricchi borghesi, scrittori, musicisti, celebrità dello spettacolo. Ispirate ai grandi maestri del passato, come Van Dyck, Frans Hals, Velazquez, Tiepolo, da lui amati e studiati, queste seducenti immagini si snodano nelle sezioni in cui la mostra è articolata:
1) La carriera di un prodigioso talento: l’immagine dell’artista e dell’atelier
2) La Firenze dei macchiaioli e il rinnovamento del ritratto
3) Parigi: la pittura alla moda tra la nostalgia del Settecento e l’immagine della città moderna
4) Il mondo della musica e della danza
5) L’immagine di Venezia nel magico prisma della decadenza
6) I geniali artifici del grande ritratto internazionale
7) Oltre il ritratto
Rispetto alla presentazione padovana, a Roma il visitatore potrà ammirare la collezione di disegni di Boldini di proprietà della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, circa venti, poco noti e di grande maestria oltre al dipinto giovanile Ritratto dell’avvocato Comotto (1865), da una collezione privata fiorentina.
Presentano e curano la mostra presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna i funzionari Elena Di Majo e Matteo Lafranconi, curatori delle collezioni del XIX secolo del Museo.
Ripresentando la mostra Boldini, che sta attualmente registrando uno straordinario successo di
pubblico e sviluppando vivaci aspettative di prolungamento, la Galleria intende amplificare, in una cornice di alta significazione pubblica e istituzionale, la risonanza di un’operazione storico-critica ritenuta particolarmente meritoria sotto il profilo scientifico e culturale.
A quarant’anni dall’imponente rassegna del 1963 (Parigi, Musée Jaquemart-André), la mostra offre al grande pubblico un’immagine nuova e più approfondita di uno dei maggiori protagonisti della pittura e del gusto internazionali tra Otto e Novecento.
Giovanni Boldini, nato a Ferrara nel 1842 e morto a Parigi nel 1931, è stato nel corso della sua lunga vita uno degli artisti più popolari e amati, proprio per la sua capacità di saper rendere, attraverso una pittura di straordinaria forza evocativa sia di luoghi che di personaggi, l’atmosfera scintillante ma inquieta della Belle Epoque. Egli fu il simbolo di questo momento di passaggio, che preludeva ai drammatici cambiamenti che avrebbero segnato la storia dell’umanità.
Dell’enorme produzione pittorica di Boldini, sono state selezionate oltre cento opere, provenienti dai maggiori musei e collezioni private europei e americani. Si tratta dei capolavori più significativi di un percorso che lo ha visto partecipe e protagonista di esperienze diverse, dalla giovinezza legata a Firenze e all’adesione al gruppo dei Macchiaioli, alla maturità di una vicenda professionale trascorsa interamente a Parigi, e scandita da frequenti viaggi in Italia -soprattutto a Venezia-, a Londra e in America. In quella che era allora la capitale mondiale delle arti, Boldini mutò il suo linguaggio macchiaiolo degli inizi, dove aveva pur raggiunto esiti originali e sorprendenti per qualità, per aderire alla pittura à la mode condizionata dalle esigenze dei ricchi collezionisti francesi e americani che avevano il loro riferimento nel potente mercante d’arte Goupil.
In questo genere,c he prevedeva quadri di piccolo formato dipinti con sapiente virtuosismo, con temi di vita contemporanea o evocanti la grazia perduta del Settecento, egli guadagnò fama e ricchezza.
Furono il preludio alle opere della maturità, le grandi vedute parigine, quelle di Venezia, le istantanee del mondo della musica e della danza, e soprattutto i monumentali ritratti dei maggiori protagonisti della mondanità e della cultura internazionale, aristocratici, ricchi borghesi, scrittori, musicisti, celebrità dello spettacolo. Ispirate ai grandi maestri del passato, come Van Dyck, Frans Hals, Velazquez, Tiepolo, da lui amati e studiati, queste seducenti immagini si snodano nelle sezioni in cui la mostra è articolata:
1) La carriera di un prodigioso talento: l’immagine dell’artista e dell’atelier
2) La Firenze dei macchiaioli e il rinnovamento del ritratto
3) Parigi: la pittura alla moda tra la nostalgia del Settecento e l’immagine della città moderna
4) Il mondo della musica e della danza
5) L’immagine di Venezia nel magico prisma della decadenza
6) I geniali artifici del grande ritratto internazionale
7) Oltre il ritratto
Rispetto alla presentazione padovana, a Roma il visitatore potrà ammirare la collezione di disegni di Boldini di proprietà della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, circa venti, poco noti e di grande maestria oltre al dipinto giovanile Ritratto dell’avvocato Comotto (1865), da una collezione privata fiorentina.
Presentano e curano la mostra presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna i funzionari Elena Di Majo e Matteo Lafranconi, curatori delle collezioni del XIX secolo del Museo.
22
giugno 2005
Boldini
Dal 22 giugno al 25 settembre 2005
arte moderna
Location
Biglietti
Museo + mostra € 9
Orario di apertura
Martedì – domenica: 8.30 – 19.30; chiuso lunedì
Editore
MARSILIO
Autore
Curatore