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Silvia Salvarani
Sono elaborati inusuali quelli di Silvia Salvarani, di un’originalità indiscutibile, selezioni d’immagini estrapolate da rotocalchi, ritagliate da un ventaglio scelto da riviste patinate di larga tiratura frutto d’una elaborazione intensa, per creare manipolazioni, per costruire immagini
Comunicato stampa
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Sono elaborati inusuali quelli di Silvia Salvarani, di un'originalità indiscutibile, selezioni d'immagini estrapolate da rotocalchi, ritagliate da un ventaglio scelto da riviste patinate di larga tiratura frutto d'una elaborazione intensa, per creare manipolazioni, per costruire immagini.
La selezione e la successiva frammentazione delle immagini che vengono a costituire le parole con cui l'artista andrà componendo la propria sintassi, è frutto di un'ideazione che sta a monte, un'intuizione preventiva e generale che detta in buona sostanza le linee-guida generali, predisponendo il lavoro successivo finalizzato all'elaborazione di un concetto - idea - immagine che, in concreto, nulla ha che fare con questo repertorio d'immagini selezionate - estrapolate dalla pubblicistica miscellanea, raccolte, ritagliate, frammentate.
A ciò segue una seconda temporalità , quello che conta, alla fin fine è la reiterazione del gesto, il suo caricamento di valore simbolico aggiunto che porta all'assunzione di un tempo - spazio sospeso dal momento che ella procede, ora, a nuova elaborazione, frantumando nuovamente i ritagli, allontanandosi vieppiù dalla identità iniziale loro per creare tessere di un mosaico, parti di un puzzle che vengono accumulate in funzione dell'atto successivo.
La complessità della coppia ordine - disordine, derivante dalla somma dei frammenti e delle manipolazioni che appaiono in questi spazi inattesi o nuovi, provoca un'instabilità percettiva e dunque semantica: l'effetto è di una espansione - animazione plastica, multidimensionale.
Questa rottura di simmetria spaziale, è in questo caso l'espressione della rottura di simmetria tra passato e futuro. La paradossale manipolazione adottata da Silvia Salvarani potrebbe dunque rappresentare un'idea di universo, di cielo stellato, di periferia urbana, di micromolecole e di macrogalassie al tempo stesso, senza soluzione di continuità, un'idea - tempo che ha rotto ogni possibile legame con il passato e simultaneamente, con il futuro.
© Rolando Bellini, Ascona CH
a cura di Caterina Corti e Fiorenzo Brighenti
Silvia Salvarani e’ nata ad Ancona nel 1956.
Insegna Yoga da oltre 25 anni e ha pubblicato due video libri di successo.
Ha sempre assecondato la sua passione per la pittura che ha continuato a coltivare, sviluppando nel tempo una sua tematica ordine-disordine. Da tre anni utilizza il collage misto a pittura e plastiche per racontare come dall’apparente caos sorge un’armonia che e’ insita nell’universo. Oggi vive e lavora a Milano.
La selezione e la successiva frammentazione delle immagini che vengono a costituire le parole con cui l'artista andrà componendo la propria sintassi, è frutto di un'ideazione che sta a monte, un'intuizione preventiva e generale che detta in buona sostanza le linee-guida generali, predisponendo il lavoro successivo finalizzato all'elaborazione di un concetto - idea - immagine che, in concreto, nulla ha che fare con questo repertorio d'immagini selezionate - estrapolate dalla pubblicistica miscellanea, raccolte, ritagliate, frammentate.
A ciò segue una seconda temporalità , quello che conta, alla fin fine è la reiterazione del gesto, il suo caricamento di valore simbolico aggiunto che porta all'assunzione di un tempo - spazio sospeso dal momento che ella procede, ora, a nuova elaborazione, frantumando nuovamente i ritagli, allontanandosi vieppiù dalla identità iniziale loro per creare tessere di un mosaico, parti di un puzzle che vengono accumulate in funzione dell'atto successivo.
La complessità della coppia ordine - disordine, derivante dalla somma dei frammenti e delle manipolazioni che appaiono in questi spazi inattesi o nuovi, provoca un'instabilità percettiva e dunque semantica: l'effetto è di una espansione - animazione plastica, multidimensionale.
Questa rottura di simmetria spaziale, è in questo caso l'espressione della rottura di simmetria tra passato e futuro. La paradossale manipolazione adottata da Silvia Salvarani potrebbe dunque rappresentare un'idea di universo, di cielo stellato, di periferia urbana, di micromolecole e di macrogalassie al tempo stesso, senza soluzione di continuità, un'idea - tempo che ha rotto ogni possibile legame con il passato e simultaneamente, con il futuro.
© Rolando Bellini, Ascona CH
a cura di Caterina Corti e Fiorenzo Brighenti
Silvia Salvarani e’ nata ad Ancona nel 1956.
Insegna Yoga da oltre 25 anni e ha pubblicato due video libri di successo.
Ha sempre assecondato la sua passione per la pittura che ha continuato a coltivare, sviluppando nel tempo una sua tematica ordine-disordine. Da tre anni utilizza il collage misto a pittura e plastiche per racontare come dall’apparente caos sorge un’armonia che e’ insita nell’universo. Oggi vive e lavora a Milano.
26
maggio 2005
Silvia Salvarani
Dal 26 maggio al 14 luglio 2005
arte contemporanea
Location
ANTEO PALAZZO DEL CINEMA
Milano, Via Milazzo, 9, (Milano)
Milano, Via Milazzo, 9, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 15 alle ore 22
Vernissage
26 Maggio 2005, ore 19
Autore
Curatore