Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giordano Bittante
una personale postuma di Giordano Bittante, nell’ottantesimo della nascita
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 21 maggio 2005 alle ore 18 ad ARTESTUDIO SUMITHRA (via Pasolini 45, Ravenna) si inaugura, a cura di Ivan Simonini, una personale postuma di Giordano Bittante, nell’ottantesimo della nascita.
Nato nel 1925 a Ravenna e ivi scomparso nel 1966 ad appena 41 anni, Giordano Bittante è uno dei più interessanti scultori romagnoli del ‘900.
Attivissimo dal 1949 al 1961, docente all’Accademia di Belle Arti di Ravenna dove si era formato, ottenne significativi riconoscimenti in Italia e all’estero.
Oggi, questa mostra da un lato intende onorare la memoria di Giordano Bittante a 80 anni dalla nascita e dall’altro offre l’occasione per mettere a fuoco la forte personalità dell’artista. E la sua originalità.
Colpisce nella poetica di Giordano Bittante il fatto che non vuole piacere e non gli piace piacere. E così abolisce ogni fronzolo e decorativismo e quanto non è necessario alla scarna essenzialità del messaggio. A dirci che l’artista può essere geniale senza essere sleale.
Colpisce nella sua filosofia plastica il ritorno ossessivo di un solo archetipo: la lotta.
Che siano in rame o in gesso o in legno o in argilla o in altro materiale, i suoi “Lottatori”, le sue “Battaglie”, i suoi “Paesaggi di rovine antiche”, i suoi “Amplessi”, i suoi personaggi avvinghiati prigionieri della cattività della materia, ci indicano il suo totale coinvolgimento emotivo ed esistenziale nelle vicende storiche dell’umanità del suo tempo.
La vocazione alla contemporaneità lo spinge a rifiutare ogni scuola e ogni tradizione. Anche contemporanea. Se per uno scultore ravennate può essere più semplice liberarsi dei maestri (a Ravenna la “tradizione della scultura” è storicamente assai più flebile della “tradizione della pittura” e inizia forse solo nell’ottocento con Gaetano Monti ed Enrico Pazzi), Giordano Bittante si libera subito in verità di tutta l’esperienza artistica del novecento che pure ha respirato a pieni polmoni. L’incompiutezza programmata di tutte le sue opere sembra quasi dover ricordare ogni giorno, all’artista stesso innanzitutto, l’impossibilità dell’arte.
Nato nel 1925 a Ravenna e ivi scomparso nel 1966 ad appena 41 anni, Giordano Bittante è uno dei più interessanti scultori romagnoli del ‘900.
Attivissimo dal 1949 al 1961, docente all’Accademia di Belle Arti di Ravenna dove si era formato, ottenne significativi riconoscimenti in Italia e all’estero.
Oggi, questa mostra da un lato intende onorare la memoria di Giordano Bittante a 80 anni dalla nascita e dall’altro offre l’occasione per mettere a fuoco la forte personalità dell’artista. E la sua originalità.
Colpisce nella poetica di Giordano Bittante il fatto che non vuole piacere e non gli piace piacere. E così abolisce ogni fronzolo e decorativismo e quanto non è necessario alla scarna essenzialità del messaggio. A dirci che l’artista può essere geniale senza essere sleale.
Colpisce nella sua filosofia plastica il ritorno ossessivo di un solo archetipo: la lotta.
Che siano in rame o in gesso o in legno o in argilla o in altro materiale, i suoi “Lottatori”, le sue “Battaglie”, i suoi “Paesaggi di rovine antiche”, i suoi “Amplessi”, i suoi personaggi avvinghiati prigionieri della cattività della materia, ci indicano il suo totale coinvolgimento emotivo ed esistenziale nelle vicende storiche dell’umanità del suo tempo.
La vocazione alla contemporaneità lo spinge a rifiutare ogni scuola e ogni tradizione. Anche contemporanea. Se per uno scultore ravennate può essere più semplice liberarsi dei maestri (a Ravenna la “tradizione della scultura” è storicamente assai più flebile della “tradizione della pittura” e inizia forse solo nell’ottocento con Gaetano Monti ed Enrico Pazzi), Giordano Bittante si libera subito in verità di tutta l’esperienza artistica del novecento che pure ha respirato a pieni polmoni. L’incompiutezza programmata di tutte le sue opere sembra quasi dover ricordare ogni giorno, all’artista stesso innanzitutto, l’impossibilità dell’arte.
21
maggio 2005
Giordano Bittante
Dal 21 maggio al 21 giugno 2005
arte contemporanea
Location
ARTESTUDIO SUMITHRA
Ravenna, Via Pier Paolo Pasolini, 45, (Ravenna)
Ravenna, Via Pier Paolo Pasolini, 45, (Ravenna)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 17,30 alle 19,30 - sabato dalle 10,30 alle 12,30. Altri giorni e altri orari per appuntamento
Vernissage
21 Maggio 2005, ore 18
Autore
Curatore