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Pittori figurativi italiani nella seconda metà del XX secolo
Centotre artisti italiani. La realtà fermata, interpretata, ormai arte, sulle loro opere, centosessanta in mostra
Comunicato stampa
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Centotre artisti italiani. La realtà fermata, interpretata, ormai arte, sulle loro opere, centosessanta in mostra. Saranno alla Mole Vanvitelliana di Ancona, dal 16 luglio, per due mesi, per l’esposizione “Pittori figurativi italiani nella seconda metà del XX secolo”. A confronto le diverse tendenze figurative che hanno contrassegnato il finire del nostro Novecento, per un’iniziativa della Provincia di Ancona e dell’agenzia di Jesi organizzatrice di eventi culturali NoiCultura, a cura del critico d’arte Armando Ginesi.
Presenti con uno o più lavori tanti nomi fondamentali del panorama artistico italiano. Dalla risposta che la Transavanguardia ha dato al concettualismo, ripristinando il valore dell’opera e recuperando la figurazione, sia pittorica che plastica, con Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, al clima della citazione e dello spirito eclettico, con la “Pittura Colta” o “Anacronismo” e il suo massimo rappresentante Carlo Maria Mariani, per ripercorrere anche i contatti con l’arte figurativa del protagonista dell’“Arte povera”, Mario Merz.
E anche la citazione neomanierista di Bruno d’Arcevia (caposcuola della linea espressiva definita “Nuova Maniera”), poi di Ubaldo Bartolini, Floriano Ippoliti… Non manca il realismo in opposizione all’astrattismo, con le sue espressioni di chiara leggibilità didascalica e narrativa, di Renato Guttuso o di Orfeo Tamburi. Alla suggestiva Mole di Ancona disegnata dal Vanvitelli, adagiata sul mare Adriatico, anche l’inusitato linguaggio di rappresentazione della realtà di quel fenomeno che è stato definito – più o meno propriamente – Pop Art italiana, con Mario Schifano, Mario Ceroli e Tano Festa.
Ed ecco i décollages di Mimmo Rotella, che assume a protagonismo le immagini massmediali, la cultura figurativa ingenua dei manifesti con i loro divi. O le opere del libertario dell’arte figurativa, Enrico Baj, cultore della scienza dell’assurdo. Figurazione agli estremi livelli con Luigi Ontani e l’esibizione del proprio corpo inteso come opera d’arte.
E tanti altri nomi, tra cui tre artisti a cui sono stati tributati omaggi, per rappresentare anche tre diversi momenti generazionali: Sergio Vacchi, Sandro Trotti e Salvo Russo.
Tutte le centosessanta opere provengono dalla collezione Serafino Fiocchi. La mostra è curata dall’insigne critico d’arte marchigiano Armando Ginesi, specialista nell’arte contemporanea, con particolare riferimento alle Avanguardie storiche del XX secolo, e componente del Comitato scientifico della Fondazione Matalon di Milano.
“Pittori figurativi italiani nella seconda metà del XX secolo” rientra nel progetto culturale della Provincia di Ancona “Leggere il ‘900”. L’agenzia jesina NoiCultura affianca la Provincia nell’organizzazione, per un evento che garantisce qualità e prestigio.
Presenti con uno o più lavori tanti nomi fondamentali del panorama artistico italiano. Dalla risposta che la Transavanguardia ha dato al concettualismo, ripristinando il valore dell’opera e recuperando la figurazione, sia pittorica che plastica, con Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, al clima della citazione e dello spirito eclettico, con la “Pittura Colta” o “Anacronismo” e il suo massimo rappresentante Carlo Maria Mariani, per ripercorrere anche i contatti con l’arte figurativa del protagonista dell’“Arte povera”, Mario Merz.
E anche la citazione neomanierista di Bruno d’Arcevia (caposcuola della linea espressiva definita “Nuova Maniera”), poi di Ubaldo Bartolini, Floriano Ippoliti… Non manca il realismo in opposizione all’astrattismo, con le sue espressioni di chiara leggibilità didascalica e narrativa, di Renato Guttuso o di Orfeo Tamburi. Alla suggestiva Mole di Ancona disegnata dal Vanvitelli, adagiata sul mare Adriatico, anche l’inusitato linguaggio di rappresentazione della realtà di quel fenomeno che è stato definito – più o meno propriamente – Pop Art italiana, con Mario Schifano, Mario Ceroli e Tano Festa.
Ed ecco i décollages di Mimmo Rotella, che assume a protagonismo le immagini massmediali, la cultura figurativa ingenua dei manifesti con i loro divi. O le opere del libertario dell’arte figurativa, Enrico Baj, cultore della scienza dell’assurdo. Figurazione agli estremi livelli con Luigi Ontani e l’esibizione del proprio corpo inteso come opera d’arte.
E tanti altri nomi, tra cui tre artisti a cui sono stati tributati omaggi, per rappresentare anche tre diversi momenti generazionali: Sergio Vacchi, Sandro Trotti e Salvo Russo.
Tutte le centosessanta opere provengono dalla collezione Serafino Fiocchi. La mostra è curata dall’insigne critico d’arte marchigiano Armando Ginesi, specialista nell’arte contemporanea, con particolare riferimento alle Avanguardie storiche del XX secolo, e componente del Comitato scientifico della Fondazione Matalon di Milano.
“Pittori figurativi italiani nella seconda metà del XX secolo” rientra nel progetto culturale della Provincia di Ancona “Leggere il ‘900”. L’agenzia jesina NoiCultura affianca la Provincia nell’organizzazione, per un evento che garantisce qualità e prestigio.
16
luglio 2005
Pittori figurativi italiani nella seconda metà del XX secolo
Dal 16 luglio al 02 ottobre 2005
arte contemporanea
Location
MOLE VANVITELLIANA
Ancona, Banchina Giovanni Da Chio, 28, (Ancona)
Ancona, Banchina Giovanni Da Chio, 28, (Ancona)
Biglietti
€ 2,00 intero; € 1,50 studenti, gruppi (almeno 10 persone); € 5,00 biglietto famiglia; € 1,00 scuole; gratuito disabili e accompagnatori, bambini fino a 6 anni
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 17 alle 20.30
sabato e domenica 10-12.30, 17-20.30
chiuso il lunedì
Vernissage
16 Luglio 2005, alle ore 18.30
Autore
Curatore