Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
16
settembre 2013
16 – 23 Settembre 2013 Un’ultima passeggiata tra le stanze della storia, tra poesie e letture sudafricane
That's contemporary
Un’ultima passeggiata tra le stanze della storia, tra poesie e letture sudafricane
“Rise and Fall of the Apartheid” lascia il PAC.
Ecco il pretesto per una riflessione non solo su uno dei periodi più significativi dell’epoca contemporanea, ma anche sul ruolo politico e sociale della fotografia
di Caterina Failla
“Rise and Fall of the Apartheid” lascia il PAC.
Ecco il pretesto per una riflessione non solo su uno dei periodi più significativi dell’epoca contemporanea, ma anche sul ruolo politico e sociale della fotografia
di Caterina Failla
di redazione
Se la storia nessuno riesce a fermarla, la fotografia la segue di pari passo. Rise and Fall of the Apartheid risulta essere una delle ricostruzioni più complete ed esaustive della situazione politica sudafricana a partire dagli anni ’50 e testimonianza del ruolo fondamentale che la fotografia ha rivestito durante la lotta alla segregazione razziale. Mezzo utilizzato durante il periodo coloniale pre-apartheid come pratica etnografica e di analisi antropologica per lo studio delle diverse tribù africane (come il progetto “The Bantu Tribes of Southern Africa” di Alfred Duggan-Cronin), congiuntamente all’evolversi della situazione politica sudafricana, la fotografia si è trasformata in uno strumento di lotta sociale e politica, impegnata e attiva, capace di descrivere e rappresentare, nella sua essenza più profonda, un intero paese.
A ogni fase politica seguiva un’evoluzione del documento fotografico: dalle grandi proteste di massa pacifiche immortalate dagli scatti attivisti di Margaret Bourke-White e Leon Levson, a quelle documentaristiche di celebrazione della modernità e della cultura africane per la rivista Drum, a quelle di lotta militante capaci di costruire un’identità collettiva e condivisa di Peter Magubane e Sam Nzima, a quelle ancora vicine alla fotografia d’arte come le serie di Goldblatt e Segkala. Un percorso che esplica il vero valore dell’immagine fotografica quale strumento attivo e potente capace non solo di rappresentare la realtà circostante ma anche in grado di trasformarla.