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Federico Vianello – Tra natura e tecnologia
Un’opera per un giorno in un giardino è come una parentesi – una vacanza, una concessione – e l’arte può essere una pausa nell’incessante logica di ripetizione che si perpetua nei giorni
Comunicato stampa
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TRA NATURA E TECNOLOGIA ovvero L’ANELLO MANCANTE o semplicemente E’ SEMPRE IL CAOS?
Pausa… Pollicino guarda i sassi sul suo cammino.
Pausa… il disco si ferma, lo schermo s’abbuia.
Pausa… si entra nel giardino.
Un’opera per un giorno in un giardino è come una parentesi - una vacanza, una concessione - e l’arte può essere una pausa nell’incessante logica di ripetizione che si perpetua nei giorni - uno scartare di lato, un cambiare angolazione - un generare altro….
Così la natura e la tecnologia diventano anche un insight del fare arte: tema e motivo dell’installazione per un verso, ma anche modus operandi dall’altro. Nell’esplorazione della nostra natura (quella che ci differenzia, che ci rende quell’essere umano e non un altro) e dei mezzi tecnici che ci aiutano a manifestarla: la tecno-logia, appunto.
Ma la natura ha una logica tutta diversa, che non può che esser naturale: fra questi due poli ci muoviamo, uomini del nostro tempo, spesso in bilico fra due estremi non compresi o semplicemente ancora non sufficientemente interiorizzati.
Pollicino ha lasciato i segni di un cammino - lo percorriamo a ritroso, seguendo il filo (la paura di perdersi curiosamente s’accentua nell’epoca delle tecnologie?) lasciandoci alle spalle il pic-nic di immagini che la televisione ha apparecchiato nel suo e nel nostro giardino.
Ed ecco che “chiodo scaccia chiodo” mentre l’anello mancante (son robe da chiodi) dialoga con l’albero di fusione che si sente uno spillone mentre il puro e l’impuro non battono chiodo a fianco di una preziosa pepita intimorita dalla mazza ferrata che si trasforma in bacchetta magica per lasciar spazio al pendente chiaramente innamorato della unlinked chain che ha capito che son chiar di luna e chi–odo non è altri che un orecchione agitatore…
Piccole sculture, provocazioni, ma anche semplice divertissement gioioso sul tema del gioiello (da scherzo, gioco: etimologia rivelatrice!) che ci porta al vaso “natura e tecnologia” da cui è nata,proprio in questo giardino, l’idea dell’installazione, nel riferimento al trino (i titoli triplici, i 3 momenti del percorso, le infinite triadi di riferimento) e all’anello mancante…
Il cerchio si chiude (stabile e instabile come ogni cerchio) e le immagini vengono catturate da due piccoli occhi invisibili e inviate, straniate e sovrapposte, dove ha preso le mosse il nostro percorso, al pasto televisivo che si consuma con noi e senza di noi tra le porte d’albero da cui inizia (o finisce?) questa strana alchimia di NATURA E TECNOLOGIA…
Mentre il CAOS occhieggia, silenzioso e artificiale, pacificante e agitatore.
Buon pass-assaggio
Silvia Barsi
…
Federico Vianello e Luten Plissé vivono entrambi a Firenze.
Dal 2004 lavorano in un così stretto, complementare, e stimolante contatto, da poter essere considerati quasi una persona sola.
Della loro età è quindi inutile parlare, può essere solo presa in considerazione, con logica poetico/matematica, la semplice età media (puramente anagrafica) che è di circa 24 anni.
Sono allora entrambi mediamente giovani, ma essendo appena nati insieme, non hanno ancora molto da raccontare…ma solo un sacco di cose da fare.
Pausa… Pollicino guarda i sassi sul suo cammino.
Pausa… il disco si ferma, lo schermo s’abbuia.
Pausa… si entra nel giardino.
Un’opera per un giorno in un giardino è come una parentesi - una vacanza, una concessione - e l’arte può essere una pausa nell’incessante logica di ripetizione che si perpetua nei giorni - uno scartare di lato, un cambiare angolazione - un generare altro….
Così la natura e la tecnologia diventano anche un insight del fare arte: tema e motivo dell’installazione per un verso, ma anche modus operandi dall’altro. Nell’esplorazione della nostra natura (quella che ci differenzia, che ci rende quell’essere umano e non un altro) e dei mezzi tecnici che ci aiutano a manifestarla: la tecno-logia, appunto.
Ma la natura ha una logica tutta diversa, che non può che esser naturale: fra questi due poli ci muoviamo, uomini del nostro tempo, spesso in bilico fra due estremi non compresi o semplicemente ancora non sufficientemente interiorizzati.
Pollicino ha lasciato i segni di un cammino - lo percorriamo a ritroso, seguendo il filo (la paura di perdersi curiosamente s’accentua nell’epoca delle tecnologie?) lasciandoci alle spalle il pic-nic di immagini che la televisione ha apparecchiato nel suo e nel nostro giardino.
Ed ecco che “chiodo scaccia chiodo” mentre l’anello mancante (son robe da chiodi) dialoga con l’albero di fusione che si sente uno spillone mentre il puro e l’impuro non battono chiodo a fianco di una preziosa pepita intimorita dalla mazza ferrata che si trasforma in bacchetta magica per lasciar spazio al pendente chiaramente innamorato della unlinked chain che ha capito che son chiar di luna e chi–odo non è altri che un orecchione agitatore…
Piccole sculture, provocazioni, ma anche semplice divertissement gioioso sul tema del gioiello (da scherzo, gioco: etimologia rivelatrice!) che ci porta al vaso “natura e tecnologia” da cui è nata,proprio in questo giardino, l’idea dell’installazione, nel riferimento al trino (i titoli triplici, i 3 momenti del percorso, le infinite triadi di riferimento) e all’anello mancante…
Il cerchio si chiude (stabile e instabile come ogni cerchio) e le immagini vengono catturate da due piccoli occhi invisibili e inviate, straniate e sovrapposte, dove ha preso le mosse il nostro percorso, al pasto televisivo che si consuma con noi e senza di noi tra le porte d’albero da cui inizia (o finisce?) questa strana alchimia di NATURA E TECNOLOGIA…
Mentre il CAOS occhieggia, silenzioso e artificiale, pacificante e agitatore.
Buon pass-assaggio
Silvia Barsi
…
Federico Vianello e Luten Plissé vivono entrambi a Firenze.
Dal 2004 lavorano in un così stretto, complementare, e stimolante contatto, da poter essere considerati quasi una persona sola.
Della loro età è quindi inutile parlare, può essere solo presa in considerazione, con logica poetico/matematica, la semplice età media (puramente anagrafica) che è di circa 24 anni.
Sono allora entrambi mediamente giovani, ma essendo appena nati insieme, non hanno ancora molto da raccontare…ma solo un sacco di cose da fare.
14
maggio 2005
Federico Vianello – Tra natura e tecnologia
14 maggio 2005
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
GIARDINO DEL BORGO
Firenze, Borgo Pinti, 76, (Firenze)
Firenze, Borgo Pinti, 76, (Firenze)
Vernissage
14 Maggio 2005, dal pomeriggio al tramonto
Autore