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Omaggio a Del Bon
La mostra riesamina la figura di uno dei protagonisti del chiarismo e della pittura italiana degli anni trenta. Sono esposte tutte le sue opere più significative
Comunicato stampa
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Si inaugura il giorno 21 maggio alle ore 18.30 nella sede del Centro Studi sul Chiarismo Francesco De Rocchi in Villa Gianetti a Saronno la mostra "Omaggio a Del Bon " a cura di Elena Pontiggia.
La mostra riesamina la figura di uno dei protagonisti del chiarismo e della pittura italiana degli anni trenta. Sono esposte tutte le sue opere più significative, dall’Autoritratto (1931) allo Schermidore che vinse il Premio Principe Umberto nel 1934, alle drammatiche figure dei due decenni successivi, che fanno di Angelo Del Bon uno dei massimi interpreti, in Italia, dell’espressionismo lirico.
La mostra rimarrà aperta fino al 26 giugno 2005.
Angelo Del Bon nasce a Milano nel 1898. Nel 1922 si diploma a Brera con Ambrogio Alciati e inizia a dipingere, ispirandosi alla lezione del Gola. Nel 1928 è ammesso alla Biennale di Venezia e l'anno successivo aderisce al "Novecento", partecipando alla seconda mostra del gruppo, nel 1929, e alle rassegne internazionali organizzate dalla Sarfatti. Nello stesso anno stringe amicizia con Edoardo Persico, appena giunto a Milano,che condivide per breve tempo il suo studio in piazza Mario Asso e diventa il suo primo estimatore. Sempre nel 1929 si trasferisce in via Solferino 11,nella casa degli Artisti dove hanno lo studio anche Lilloni e Spilimbergo. Espone intanto alle Sindacali lombarde,facendosi notare dalla critica (Bardi, Costantini, Torriano,Carrà). La sua pittura passa in questo periodo dai modi goliani a un primitivismo inquieto e stupefatto, dai toni chiari e luminosi e dagli effetti fortemente bidimensionali.
Nel 1933 esegue un affresco per la "Villa-studio per un artista" progettata da Figini e Pollini alla Triennale di Milano. L'anno successivo ha la prima importante affermazione con l'assegnazione del Premio Principe Umberto per l'opera Lo Schermidore. Nel 1935 entra a far parte della giuria di accettazione della VI Sindacale Lombarda,a cui partecipa con due paesaggi. Proprio in questa occasione Borgese conia il termine "chiarismo" riferendosi in particolare alle opere sue,di De Rocchi e di altri giovani.
Nel 1940 trova la propria galleria nella neonata "Annunciata" di Bruno Grossetti, intorno alla quale si raccolgono anche De Amicis, De Rocchi, Lilloni,Spilimbergo, i critici Raffaello Giolli, Alfonso Gatto, Giulia Veronesi. Intanto alterna i periodi milanesi ai soggiorni mantovani,che si fanno quasi continuativi durante la guerra.
Nel 1950 viene colto da paresi mentre esegue un affresco per la Triennale. Nel 1952, appena dopo aver ricevuto il Premio Desio, a poche settimane di distanza dal Premio Gallarate, l'artista muore improvvisamente.
La mostra riesamina la figura di uno dei protagonisti del chiarismo e della pittura italiana degli anni trenta. Sono esposte tutte le sue opere più significative, dall’Autoritratto (1931) allo Schermidore che vinse il Premio Principe Umberto nel 1934, alle drammatiche figure dei due decenni successivi, che fanno di Angelo Del Bon uno dei massimi interpreti, in Italia, dell’espressionismo lirico.
La mostra rimarrà aperta fino al 26 giugno 2005.
Angelo Del Bon nasce a Milano nel 1898. Nel 1922 si diploma a Brera con Ambrogio Alciati e inizia a dipingere, ispirandosi alla lezione del Gola. Nel 1928 è ammesso alla Biennale di Venezia e l'anno successivo aderisce al "Novecento", partecipando alla seconda mostra del gruppo, nel 1929, e alle rassegne internazionali organizzate dalla Sarfatti. Nello stesso anno stringe amicizia con Edoardo Persico, appena giunto a Milano,che condivide per breve tempo il suo studio in piazza Mario Asso e diventa il suo primo estimatore. Sempre nel 1929 si trasferisce in via Solferino 11,nella casa degli Artisti dove hanno lo studio anche Lilloni e Spilimbergo. Espone intanto alle Sindacali lombarde,facendosi notare dalla critica (Bardi, Costantini, Torriano,Carrà). La sua pittura passa in questo periodo dai modi goliani a un primitivismo inquieto e stupefatto, dai toni chiari e luminosi e dagli effetti fortemente bidimensionali.
Nel 1933 esegue un affresco per la "Villa-studio per un artista" progettata da Figini e Pollini alla Triennale di Milano. L'anno successivo ha la prima importante affermazione con l'assegnazione del Premio Principe Umberto per l'opera Lo Schermidore. Nel 1935 entra a far parte della giuria di accettazione della VI Sindacale Lombarda,a cui partecipa con due paesaggi. Proprio in questa occasione Borgese conia il termine "chiarismo" riferendosi in particolare alle opere sue,di De Rocchi e di altri giovani.
Nel 1940 trova la propria galleria nella neonata "Annunciata" di Bruno Grossetti, intorno alla quale si raccolgono anche De Amicis, De Rocchi, Lilloni,Spilimbergo, i critici Raffaello Giolli, Alfonso Gatto, Giulia Veronesi. Intanto alterna i periodi milanesi ai soggiorni mantovani,che si fanno quasi continuativi durante la guerra.
Nel 1950 viene colto da paresi mentre esegue un affresco per la Triennale. Nel 1952, appena dopo aver ricevuto il Premio Desio, a poche settimane di distanza dal Premio Gallarate, l'artista muore improvvisamente.
21
maggio 2005
Omaggio a Del Bon
Dal 21 maggio al 26 giugno 2005
arte contemporanea
Location
VILLA GIANETTI – ASSOCIAZIONE CENTRO STUDI SUL CHIARISMO
Saronno, Via Roma, 22, (Varese)
Saronno, Via Roma, 22, (Varese)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 15.30–19. Sabato e domenica 10-12.30 e 15.30-19
Vernissage
21 Maggio 2005, ore 17
Autore
Curatore