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David Simpson
David Simpson ha esplorato le varie possibilità dell’astrazione sin dai primi anni ’50 e ha avuto grande successo nel mondo dell’arte
Comunicato stampa
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Nato a Pasadena nel Sud della California nel 1928, David Simpson ha esplorato le varie possibilità dell’astrazione sin dai primi anni ’50 e ha avuto grande successo nel mondo dell’arte.
Ma fu solo con la scoperta di un nuovo mezzo tecnico nel 1987 che riuscì ad abbracciare il radicalismo del monocromo. Cominciò a sperimentare una nuova pittura grazie a colori interferenziali, composti da microparticelle rivestite di titanio biossido, che producono inaspettati effetti polarizzanti sulla luce. A questi pigmenti interferenziali l’artista mescola dell’acrilico nero per intensificare il colore. Simpson prepara prima la tela distesa con circa sei strati di pittura convenzionale; poi applica numerose mani di colore interferenziale con un attrezzo simile ad una spatola. Attraverso la sua reazione alla luce, la pittura ottenuta crea degli effetti ottici simili a quelli dell’iridescenza: se si osservano i quadri da una certa angolatura si riceve una serie di sensazioni coloristiche, se si cambia posizione se ne riceve un’altra. Il gioco cangiante della luce sulla superficie di un dipinto di Simpson rende difficile localizzare e addirittura riconoscere un colore. Su un dipinto di grande misura, l’effetto iridescente può essere a volte talmente forte da impedire allo spettatore di percepirne la vera misura o la profondità illusoria. Il grande fascino dei quadri di Simpson risiede proprio in questo sfuggire da ogni punto fermo che i nostri occhi cercano automaticamente per orientarsi. L’osservatore però deve liberare il suo sguardo dai parametri percettivi per poter entrare nella magia di Simpson.
Mostre principali: 2005: Albright-Knox Art Gallery, Buffalo; Galleria Studio G7 Bologna – 2004: Lucidamente (a cura di Giorgio Bonomo) Fortezza Isola Palmaria, Porto Venere – 2003: James Kelly Contemporary, Santa Fe; Haines Gallery Gallery, San Francisco – 2002: Artotek Köln; La percezione dello spazio, Palazzo della Gran Guardia, Verona – 2001: Renate Schröder Galerie, Köln; Studio la Città, Verona; Modernism Gallery, San Francisco.
Contemporaneamente alla personale di David Simpson sarà allestita in Galleria la mostra collettiva “rigorosamente bianco e nero” che comprende opere di scultura, pittura e fotografia.
Ma fu solo con la scoperta di un nuovo mezzo tecnico nel 1987 che riuscì ad abbracciare il radicalismo del monocromo. Cominciò a sperimentare una nuova pittura grazie a colori interferenziali, composti da microparticelle rivestite di titanio biossido, che producono inaspettati effetti polarizzanti sulla luce. A questi pigmenti interferenziali l’artista mescola dell’acrilico nero per intensificare il colore. Simpson prepara prima la tela distesa con circa sei strati di pittura convenzionale; poi applica numerose mani di colore interferenziale con un attrezzo simile ad una spatola. Attraverso la sua reazione alla luce, la pittura ottenuta crea degli effetti ottici simili a quelli dell’iridescenza: se si osservano i quadri da una certa angolatura si riceve una serie di sensazioni coloristiche, se si cambia posizione se ne riceve un’altra. Il gioco cangiante della luce sulla superficie di un dipinto di Simpson rende difficile localizzare e addirittura riconoscere un colore. Su un dipinto di grande misura, l’effetto iridescente può essere a volte talmente forte da impedire allo spettatore di percepirne la vera misura o la profondità illusoria. Il grande fascino dei quadri di Simpson risiede proprio in questo sfuggire da ogni punto fermo che i nostri occhi cercano automaticamente per orientarsi. L’osservatore però deve liberare il suo sguardo dai parametri percettivi per poter entrare nella magia di Simpson.
Mostre principali: 2005: Albright-Knox Art Gallery, Buffalo; Galleria Studio G7 Bologna – 2004: Lucidamente (a cura di Giorgio Bonomo) Fortezza Isola Palmaria, Porto Venere – 2003: James Kelly Contemporary, Santa Fe; Haines Gallery Gallery, San Francisco – 2002: Artotek Köln; La percezione dello spazio, Palazzo della Gran Guardia, Verona – 2001: Renate Schröder Galerie, Köln; Studio la Città, Verona; Modernism Gallery, San Francisco.
Contemporaneamente alla personale di David Simpson sarà allestita in Galleria la mostra collettiva “rigorosamente bianco e nero” che comprende opere di scultura, pittura e fotografia.
15
maggio 2005
David Simpson
Dal 15 maggio al 30 giugno 2005
arte contemporanea
Location
SPAZIO EX FALEGNAMERIA
Bologna, Via Val D'Aposa, 4/A, (Bologna)
Bologna, Via Val D'Aposa, 4/A, (Bologna)
Orario di apertura
lunedì-sabato 15.30/19.30, mattino e festivi per appuntamento; nel mese di giugno la galleria resterà chiusa il sabato
Vernissage
15 Maggio 2005, ore 11
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