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Mino Maccari – Tutti al mare!
circa 30 lavori tra disegni e stampe di Mino Maccari uno degli artisti italiani più significativi del Ventesimo secolo
Comunicato stampa
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Spazio Dinamico P.M.E presenta circa 30 lavori tra disegni e stampe di Mino Maccari uno degli artisti italiani più significativi del Ventesimo secolo.
Lontana dalle opere di satira politica e dalle caricature di personaggi di spicco dell’epoca con cui siamo soliti conoscere l’artista, questa mostra ha come tema il mare, l’elemento naturale tanto caro a Maccari vissuto a lungo in Versilia.
Tutti al mare! infatti, racchiude proprio quell’ idea del mare divenuta nell’immaginario dell’artista, la rappresentazione perfetta di situazioni culturali dell’epoca e di profondi stati d’animo personali.
Nell’ampia parte dei disegni degli anni ’50-’60, Maccari è riuscito ad immortalare, con ironia, usi e costumi degli italiani negli anni del boom economico in cui fiorirono le vacanze di massa, divenute oggi, uno dei tratti distintivi del nostro essere italiani.
Tra le opere esposte il classico imprenditore milanese che, nonostante stia facendo il bagno, continua ad impartire ordini alle sue deliziose segretarie che lo seguono diligentemente in acqua, continuando a battere sui tasti della macchina da scrivere. Oppure il bagnino, descritto con pochi tratti e caratterizzato dalla maglietta a strisce bianche e rosse ma soprattutto da una signorina a forma di sirena posta sulla sua testa, quasi fosse un cappello, che ci guarda con occhio languido.
Di notevole interesse, il bozzetto del 1940 realizzato per la campagna pubblicitaria de IL TIRRENO
e l’ultimo schizzo del 1989, anno della sua morte in cui il tratto stanco della mano restituisce una sirena sfiorita, ormai priva di quel canto che come il mare tanto aveva ispirato l’arte di Mino Maccari.
L’importanza ed il valore di questa mostra risiedono nella forza con cui l’artista delinea i suoi personaggi, comuni sì, ma unici nei tratti e nella generosità della famiglia che ha permesso al suo pubblico di ammirare molte opere inedite e di difficile visione in quanto provenienti dalla collezione privata della famiglia stessa.
La mostra rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 20.00 e si concluderà lunedì 9 Maggio.
Mino Maccari: biografia
Mino Maccari nasce a Colle Val d’Elsa nel 1898. A causa del lavoro del padre, prima insegnante di lettere ed in seguito preside di un istituto magistrale, si trasferì più volte ed ebbe modo di frequentare l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale si laurea in giurisprudenza. Nel biennio ’23 –’25 Maccari collabora al "Selvaggio", edito a Colle Val d’Elsa e diretto da Angelo Bencini, che ne aveva fatto un foglio essenzialmente politico. Nel 1926 la redazione fu trasferita a Firenze. Maccari ne assunse la direzione che mantenne fino al 1943, periodo in cui “Il Selvaggio” diverrà una delle più importanti riviste nel campo dell’arte e del dibattito figurativo. Con le caricature e le composizioni icastiche e argute firmate da Maccari, “Il Selvaggio acquisterà personalità ed un’incisività inaspettata. Schizzi ironici e non, prima maniera, spunteranno dal pennello di Maccari, nel corso di tutta la sua vita: sulla tela, in acquerelli, in disegni ben pensati così come su fogli volanti o tovaglioli di carta all’osteria da “Cesaretto”, nella quale amava pranzare, durante la sua permanenza a Roma.
Anche una volta chiusa l’esperienza de Il Selvaggio, per Maccari il rapporto con la carta stampata rimarrà un aspetto essenziale del suo lavoro. Nel 1929 è capo redattore alla Stampa di Torino, nel ’23 collabora al Popolo d’Italia, nel ’37 ad Omnibus, nel ‘39 a La Nazione, nel ’40 partecipa a Primato - la rivista voluta da Bottai - ed è durante questa collaborazione che ha occasione di conoscere maestri del calibro di Carrà, Manzù, De Pisis, Rosai, Mafai e Guttuso. Alla fine degli anni Quaranta inizia la sua collaborazione alla rivista liberale "Il Mondo", diretta da Pannunzio, esperienza che si concluderà nel 1963.
Contemporaneamente cresce la sua fama d’artista e con lei i riconoscimenti. Nel 1928 è presente alla XVI° Biennale di Venezia e nel 1929 alla II° Mostra del Novecento Italiano a Milano. Nel 1931 partecipa alla I° Quadriennale di Roma (dove sarà ancora nel 1951 e nel 1955). Nel 1938 viene invitato nuovamente alla XXI° Biennale di Venezia con una sala personale così come nel 1948 dove dividerà il premio internazionale per l'incisione con Marc Chagall. La sua partecipazione alla Biennale si susseguirà per tutto il dopoguerra. Nel 1955 è alla Biennale di San Paolo (Brasile). Nel 1967 partecipa alla "Mostra d'Arte Moderna in Italia 1915-1935", tenuta a Firenze a Palazzo Strozzi. Seguono una serie di mostre personali ed esposizioni internazionali di grafica, tra cui quella del 1977 a Siena, dove gli viene dedicata una personale al Palazzo Pubblico. Muore nel 1989 a Roma.
Lontana dalle opere di satira politica e dalle caricature di personaggi di spicco dell’epoca con cui siamo soliti conoscere l’artista, questa mostra ha come tema il mare, l’elemento naturale tanto caro a Maccari vissuto a lungo in Versilia.
Tutti al mare! infatti, racchiude proprio quell’ idea del mare divenuta nell’immaginario dell’artista, la rappresentazione perfetta di situazioni culturali dell’epoca e di profondi stati d’animo personali.
Nell’ampia parte dei disegni degli anni ’50-’60, Maccari è riuscito ad immortalare, con ironia, usi e costumi degli italiani negli anni del boom economico in cui fiorirono le vacanze di massa, divenute oggi, uno dei tratti distintivi del nostro essere italiani.
Tra le opere esposte il classico imprenditore milanese che, nonostante stia facendo il bagno, continua ad impartire ordini alle sue deliziose segretarie che lo seguono diligentemente in acqua, continuando a battere sui tasti della macchina da scrivere. Oppure il bagnino, descritto con pochi tratti e caratterizzato dalla maglietta a strisce bianche e rosse ma soprattutto da una signorina a forma di sirena posta sulla sua testa, quasi fosse un cappello, che ci guarda con occhio languido.
Di notevole interesse, il bozzetto del 1940 realizzato per la campagna pubblicitaria de IL TIRRENO
e l’ultimo schizzo del 1989, anno della sua morte in cui il tratto stanco della mano restituisce una sirena sfiorita, ormai priva di quel canto che come il mare tanto aveva ispirato l’arte di Mino Maccari.
L’importanza ed il valore di questa mostra risiedono nella forza con cui l’artista delinea i suoi personaggi, comuni sì, ma unici nei tratti e nella generosità della famiglia che ha permesso al suo pubblico di ammirare molte opere inedite e di difficile visione in quanto provenienti dalla collezione privata della famiglia stessa.
La mostra rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 20.00 e si concluderà lunedì 9 Maggio.
Mino Maccari: biografia
Mino Maccari nasce a Colle Val d’Elsa nel 1898. A causa del lavoro del padre, prima insegnante di lettere ed in seguito preside di un istituto magistrale, si trasferì più volte ed ebbe modo di frequentare l’Accademia di Belle Arti di Urbino.
Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale si laurea in giurisprudenza. Nel biennio ’23 –’25 Maccari collabora al "Selvaggio", edito a Colle Val d’Elsa e diretto da Angelo Bencini, che ne aveva fatto un foglio essenzialmente politico. Nel 1926 la redazione fu trasferita a Firenze. Maccari ne assunse la direzione che mantenne fino al 1943, periodo in cui “Il Selvaggio” diverrà una delle più importanti riviste nel campo dell’arte e del dibattito figurativo. Con le caricature e le composizioni icastiche e argute firmate da Maccari, “Il Selvaggio acquisterà personalità ed un’incisività inaspettata. Schizzi ironici e non, prima maniera, spunteranno dal pennello di Maccari, nel corso di tutta la sua vita: sulla tela, in acquerelli, in disegni ben pensati così come su fogli volanti o tovaglioli di carta all’osteria da “Cesaretto”, nella quale amava pranzare, durante la sua permanenza a Roma.
Anche una volta chiusa l’esperienza de Il Selvaggio, per Maccari il rapporto con la carta stampata rimarrà un aspetto essenziale del suo lavoro. Nel 1929 è capo redattore alla Stampa di Torino, nel ’23 collabora al Popolo d’Italia, nel ’37 ad Omnibus, nel ‘39 a La Nazione, nel ’40 partecipa a Primato - la rivista voluta da Bottai - ed è durante questa collaborazione che ha occasione di conoscere maestri del calibro di Carrà, Manzù, De Pisis, Rosai, Mafai e Guttuso. Alla fine degli anni Quaranta inizia la sua collaborazione alla rivista liberale "Il Mondo", diretta da Pannunzio, esperienza che si concluderà nel 1963.
Contemporaneamente cresce la sua fama d’artista e con lei i riconoscimenti. Nel 1928 è presente alla XVI° Biennale di Venezia e nel 1929 alla II° Mostra del Novecento Italiano a Milano. Nel 1931 partecipa alla I° Quadriennale di Roma (dove sarà ancora nel 1951 e nel 1955). Nel 1938 viene invitato nuovamente alla XXI° Biennale di Venezia con una sala personale così come nel 1948 dove dividerà il premio internazionale per l'incisione con Marc Chagall. La sua partecipazione alla Biennale si susseguirà per tutto il dopoguerra. Nel 1955 è alla Biennale di San Paolo (Brasile). Nel 1967 partecipa alla "Mostra d'Arte Moderna in Italia 1915-1935", tenuta a Firenze a Palazzo Strozzi. Seguono una serie di mostre personali ed esposizioni internazionali di grafica, tra cui quella del 1977 a Siena, dove gli viene dedicata una personale al Palazzo Pubblico. Muore nel 1989 a Roma.
22
aprile 2005
Mino Maccari – Tutti al mare!
Dal 22 aprile al 15 maggio 2005
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE SPAZIO DINAMICO P.M.E
San Giuliano Terme, Strada Statale Dell'abetone E Del Brennero, 45, (Pisa)
San Giuliano Terme, Strada Statale Dell'abetone E Del Brennero, 45, (Pisa)
Orario di apertura
tutti i giorni 17-20
Vernissage
22 Aprile 2005, ore 18
Autore