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Difesa dei beni mobili
un importante convegno dedicato alla difesa del patrimonio mobile privato
Comunicato stampa
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Sarà aperto al pubblico, negli eleganti saloni di Palazzo Altieri recentemente restaurato, un importante convegno dedicato alla difesa del patrimonio mobile privato. La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Dimore Storiche Italiane (Sezione del Lazio) ed in particolare dall’Ambasciatore Mario Bondioli Osio e vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto di un legittimo proprietario di rientrare in possesso, in tempi brevi, di un’opera d’arte rubata.
Il problema sarà affrontato sotto varie angolazioni con una serie d’interventi che daranno un quadro generale della situazione italiana (vedi lista partecipanti).
Secondo i dati forniti dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico e divulgati dall’Associazione Antiquari d’Italia sono oltre 300.000 le opere d’arte trafugate tuttora in circolazione. Secondo la relazione dell’Avv. Francesco Bile Segretario dell’Associazione Tutela Memorie Storiche Italiane i furti di oggetti d’arte e d’antiquariato perpetrati nelle dimore private sono di gran lunga più numerosi rispetto a quelli effettuati nei musei e nei luoghi di culto.
E’ dunque possibile una semplificazione della procedura per la restituzione dei beni rubati ?
Attualmente i tempi sono troppo lunghi ma non è solo questo il problema. L’ordinamento italiano, infatti, sacrifica l’interesse del derubato in nome dell’esigenza della circolazione dei beni mobili. Se l’acquisto di un’opera d’arte avviene in Italia l’acquirente in buona fede è tutelato anche se il bene acquistato proviene da un furto. Se il ritrovamento avviene all’estero è applicabile la convenzione internazionale Unidroit del 24-6-1995. Se infatti, il bene rubato viene ritrovato fuori dall’Italia il principio del possesso vale titolo è mitigato in quanto è possibile recuperare il bene previo pagamento di un indennizzo. Se invece il bene è rinvenuto nel nostro Paese l’acquirente in buona fede è tutelato.
Inoltre, in Italia, molto spesso si procede ad aste giudiziarie senza uno sforzo adeguato per individuare o almeno informare dei sequestri le vittime dei furti.
Il 22 gennaio 2003 è stato presentato un Disegno di Legge dal Senatore Luciano Magnalbò per favorire il recupero da parte del proprietario di refurtiva sottoposta a sequestro. Tale disegno di legge ed il suo iter parlamentare verranno illustrati nel corso del Convegno. Si tratta, in sostanza, di apportare delle modifiche alla normativa vigente per facilitare al proprietario il recupero dei beni. Nel codice italiano non esiste alcun obbligo specifico, così un soggetto derubato dei propri beni, in seguito ritrovati, rischia - specie se il ritrovamento avviene in un’altra regione o provincia - di non venire a conoscenza né del fatto, prima, né in un secondo tempo dell’apertura di un procedimento a carica del presunto reo. Il Disegno di legge n° 1947 del Senatore Luciano Magnalbò prevede, tra l’altro, un obbligo di pubblicità dei sequestri di refurtiva in capo all’autorità giudiziaria la quale DEVE essere tenuta a dare notizia del sequestro e dell’elenco delle cose sequestrate con un avviso sulla Gazzetta Ufficiale, sulla stampa nazionale e su quella locale.
L’Associazione Dimore Storiche Italiane auspica che la normativa italiana sia uniformata a quella internazionale in materia di acquisto in buona fede di beni culturali mobili da chi non ne è proprietario e che l’acquirente del bene rubato debba restituire tale bene, previo pagamento di indennizzo, se riesce a dimostrare la propria buona fede.
L’Associazione Tutela Memorie Storiche Italiane è nata per aiutare sia i proprietari a tornare in possesso degli oggetti rubati sia le autorità giudiziarie ad effettuare le attribuzioni dei beni d’arte e d’antiquariato posti sotto sequestro.
Il Convegno si propone di riflettere ed informare su vari aspetti di un problema che riguarda tutti : il valore del patrimonio mobile privato, la normativa italiana ed internazionale, i problemi delle forze dell’Ordine, quelli degli Associazione Antiquari d’Italia.
Il problema sarà affrontato sotto varie angolazioni con una serie d’interventi che daranno un quadro generale della situazione italiana (vedi lista partecipanti).
Secondo i dati forniti dal Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Artistico e divulgati dall’Associazione Antiquari d’Italia sono oltre 300.000 le opere d’arte trafugate tuttora in circolazione. Secondo la relazione dell’Avv. Francesco Bile Segretario dell’Associazione Tutela Memorie Storiche Italiane i furti di oggetti d’arte e d’antiquariato perpetrati nelle dimore private sono di gran lunga più numerosi rispetto a quelli effettuati nei musei e nei luoghi di culto.
E’ dunque possibile una semplificazione della procedura per la restituzione dei beni rubati ?
Attualmente i tempi sono troppo lunghi ma non è solo questo il problema. L’ordinamento italiano, infatti, sacrifica l’interesse del derubato in nome dell’esigenza della circolazione dei beni mobili. Se l’acquisto di un’opera d’arte avviene in Italia l’acquirente in buona fede è tutelato anche se il bene acquistato proviene da un furto. Se il ritrovamento avviene all’estero è applicabile la convenzione internazionale Unidroit del 24-6-1995. Se infatti, il bene rubato viene ritrovato fuori dall’Italia il principio del possesso vale titolo è mitigato in quanto è possibile recuperare il bene previo pagamento di un indennizzo. Se invece il bene è rinvenuto nel nostro Paese l’acquirente in buona fede è tutelato.
Inoltre, in Italia, molto spesso si procede ad aste giudiziarie senza uno sforzo adeguato per individuare o almeno informare dei sequestri le vittime dei furti.
Il 22 gennaio 2003 è stato presentato un Disegno di Legge dal Senatore Luciano Magnalbò per favorire il recupero da parte del proprietario di refurtiva sottoposta a sequestro. Tale disegno di legge ed il suo iter parlamentare verranno illustrati nel corso del Convegno. Si tratta, in sostanza, di apportare delle modifiche alla normativa vigente per facilitare al proprietario il recupero dei beni. Nel codice italiano non esiste alcun obbligo specifico, così un soggetto derubato dei propri beni, in seguito ritrovati, rischia - specie se il ritrovamento avviene in un’altra regione o provincia - di non venire a conoscenza né del fatto, prima, né in un secondo tempo dell’apertura di un procedimento a carica del presunto reo. Il Disegno di legge n° 1947 del Senatore Luciano Magnalbò prevede, tra l’altro, un obbligo di pubblicità dei sequestri di refurtiva in capo all’autorità giudiziaria la quale DEVE essere tenuta a dare notizia del sequestro e dell’elenco delle cose sequestrate con un avviso sulla Gazzetta Ufficiale, sulla stampa nazionale e su quella locale.
L’Associazione Dimore Storiche Italiane auspica che la normativa italiana sia uniformata a quella internazionale in materia di acquisto in buona fede di beni culturali mobili da chi non ne è proprietario e che l’acquirente del bene rubato debba restituire tale bene, previo pagamento di indennizzo, se riesce a dimostrare la propria buona fede.
L’Associazione Tutela Memorie Storiche Italiane è nata per aiutare sia i proprietari a tornare in possesso degli oggetti rubati sia le autorità giudiziarie ad effettuare le attribuzioni dei beni d’arte e d’antiquariato posti sotto sequestro.
Il Convegno si propone di riflettere ed informare su vari aspetti di un problema che riguarda tutti : il valore del patrimonio mobile privato, la normativa italiana ed internazionale, i problemi delle forze dell’Ordine, quelli degli Associazione Antiquari d’Italia.
15
aprile 2005
Difesa dei beni mobili
15 aprile 2005
incontro - conferenza
Location
PALAZZO ALTIERI
Roma, Piazza Del Gesù, 49, (Roma)
Roma, Piazza Del Gesù, 49, (Roma)
Vernissage
15 Aprile 2005, ore 16