Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Pino Falcone – Structurae
I lavori incisi in plexiglass, vetro, carta, di Pino Falcone constano di tre elementi originari, la luce, il piano, il segno
Comunicato stampa
Segnala l'evento
I lavori incisi in plexiglass, vetro, carta, di Pino Falcone constano di tre elementi originari, la luce, il piano, il segno. La luce è la materia vitale che l’opera interiorizza e propaga. Il segno, inserito in una trama di ombre e riflessi, sviluppa cangianti dimensioni spaziali.
L’incisione è una pratica arcaica, è il sistema di scrittura con cui l’artista ottiene un processo di sintesi dell’oggetto da rappresentare e la formula di un lessico primario, essenziale, che “racconta” di uno spazio attraverso la sua percezione ovvero attraverso i canali per mezzo dei quali essa veicola: il segno, le superfici, i volumi, la luce, l’ombra.
L’immagine - sia essa incisa o quella complessiva di un’installazione - è ricavata da oggetti di uso quotidiano. È dunque il seme di linguaggio famigliare, ma al tempo stesso archetipico. Le installazioni e le incisioni di Pino Falcone estrapolano l’oggetto dalla condizione di utensile ed lo elaborano in una forma le cui valenze strutturali siano evidenti e fungano tanto da modulo, forma base e semplificata di infinite varianti, che da universalizzazioni di un fenomeno della memoria.
Lo spazio dell’allestimento è percorso da pause, tensioni, dilatazioni. Nonostante l’artista adoperi diversi materiali, si può dire che la mostra è un lavoro di luce. Anche la scelta della tecnica dell’incisione, infatti, è volta a fornire ad essa continue e mutevoli potenzialità espressive ed estetiche. Solo nell’incontro con la luce il segno può articolarsi plasticamente e rendersi “oggetto” di esperienza.
La luce è il dispositivo attivante che, strutturandosi con il proprio negativo - l’ombra - oltre a rendere visibile l’immagine, opera uno sfondamento della superficie su cui questa è incisa: il segno si moltiplica, va verso lo spazio o, all’inverso, la materia specchiante di alcune opere accoglie le casuali, variabili, mutevoli esistenze dell’esterno.
L’operazione di sintesi formale degli oggetti - intesi questi come elementi di continuità rispetto alle architetture che abitiamo, ma anche come realtà naturali dei nostri orizzonti contemporanei – fa di essi il fulcro, il punto di incidenza o tangenza delle relazioni tra superfici e luce, il momento che rende possibile il riconoscimento dei rapporti tra spazio, cose ed uomini.
Pino Falcone è nato a Pompei (Na) nel 1971, vive e lavora ad Angri (Sa).
Principali mostre: 2005. ArteFiera 2005, Bologna (Galleria studio legale); Born out, a cura di Simona Barucco e Umberto Di Marino, ex Chiesa delle Concezioniste, Giugliano (Na); 2004. 18x24, diciottoperventiquattro, 41 artecontemporanea, Torino; Artissima, Torino (Galleria studio legale, Caserta) Biennale Adriatica, S. Benedetto del Tronto; Mostra Mario Razzano, Museo del Sannio, Benevento; 2003. Collaudi, Villa delle Rose, Bologna, a cura di Marco Altavilla e Daniela Lotta; Stazioni del silenzio, cantiere dell’aeroporto Salerno-Pontecagnano, a cura di Agostino Granato; Spazio Urbano, progetti paesaggi visioni, a cura di Gloria Gradassi, Palazzo Bice Piacentini, S. Benedetto del Toronto; 2000. Artissima, Torino (Galleria studio Legale, Caserta).
L’incisione è una pratica arcaica, è il sistema di scrittura con cui l’artista ottiene un processo di sintesi dell’oggetto da rappresentare e la formula di un lessico primario, essenziale, che “racconta” di uno spazio attraverso la sua percezione ovvero attraverso i canali per mezzo dei quali essa veicola: il segno, le superfici, i volumi, la luce, l’ombra.
L’immagine - sia essa incisa o quella complessiva di un’installazione - è ricavata da oggetti di uso quotidiano. È dunque il seme di linguaggio famigliare, ma al tempo stesso archetipico. Le installazioni e le incisioni di Pino Falcone estrapolano l’oggetto dalla condizione di utensile ed lo elaborano in una forma le cui valenze strutturali siano evidenti e fungano tanto da modulo, forma base e semplificata di infinite varianti, che da universalizzazioni di un fenomeno della memoria.
Lo spazio dell’allestimento è percorso da pause, tensioni, dilatazioni. Nonostante l’artista adoperi diversi materiali, si può dire che la mostra è un lavoro di luce. Anche la scelta della tecnica dell’incisione, infatti, è volta a fornire ad essa continue e mutevoli potenzialità espressive ed estetiche. Solo nell’incontro con la luce il segno può articolarsi plasticamente e rendersi “oggetto” di esperienza.
La luce è il dispositivo attivante che, strutturandosi con il proprio negativo - l’ombra - oltre a rendere visibile l’immagine, opera uno sfondamento della superficie su cui questa è incisa: il segno si moltiplica, va verso lo spazio o, all’inverso, la materia specchiante di alcune opere accoglie le casuali, variabili, mutevoli esistenze dell’esterno.
L’operazione di sintesi formale degli oggetti - intesi questi come elementi di continuità rispetto alle architetture che abitiamo, ma anche come realtà naturali dei nostri orizzonti contemporanei – fa di essi il fulcro, il punto di incidenza o tangenza delle relazioni tra superfici e luce, il momento che rende possibile il riconoscimento dei rapporti tra spazio, cose ed uomini.
Pino Falcone è nato a Pompei (Na) nel 1971, vive e lavora ad Angri (Sa).
Principali mostre: 2005. ArteFiera 2005, Bologna (Galleria studio legale); Born out, a cura di Simona Barucco e Umberto Di Marino, ex Chiesa delle Concezioniste, Giugliano (Na); 2004. 18x24, diciottoperventiquattro, 41 artecontemporanea, Torino; Artissima, Torino (Galleria studio legale, Caserta) Biennale Adriatica, S. Benedetto del Tronto; Mostra Mario Razzano, Museo del Sannio, Benevento; 2003. Collaudi, Villa delle Rose, Bologna, a cura di Marco Altavilla e Daniela Lotta; Stazioni del silenzio, cantiere dell’aeroporto Salerno-Pontecagnano, a cura di Agostino Granato; Spazio Urbano, progetti paesaggi visioni, a cura di Gloria Gradassi, Palazzo Bice Piacentini, S. Benedetto del Toronto; 2000. Artissima, Torino (Galleria studio Legale, Caserta).
22
aprile 2005
Pino Falcone – Structurae
Dal 22 aprile al 22 maggio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO LEGALE
Caserta, Via Raffaele Leonetti, 35, (Caserta)
Caserta, Via Raffaele Leonetti, 35, (Caserta)
Orario di apertura
10-13 e 17-20
Vernissage
22 Aprile 2005, ore 19
Autore