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Mattia Preti – Un ponte tra Italia e Malta. Il dipinto di San Giorgio e il drago dopo il restauro
In mostra saranno esposti, oltre al dipinto, alcuni pannelli didattici e un breve filmato
Comunicato stampa
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Lunedì 4 aprile 2005 alle ore 17,30 presso la Sala degli Arazzi del Complesso Monumentale di San Michele a Ripa si apre la mostra, organizzata dall’Istituto Centrale per il Restauro, che espone al pubblico, prima del suo ritorno definitivo a Malta, il capolavoro appena restaurato del maestro Mattia Preti S. Giorgio e il drago.
La mostra sarà nuovamente allestita presso la Co-Cathedral of St John Baptist de La Valletta (Malta) dal 19 maggio al 18 giugno 2005.
Il restauro è stato eseguito presso i laboratori ICR sotto la responsabilità delle restauratrici Annamaria Marcone e Maria Enrica Giralico con il coordinamento scientifico della storica dell’arte Maria Luigia Stella.
In mostra saranno esposti, oltre al dipinto, alcuni pannelli didattici e un breve filmato.
Per l’occasione sarà disponibile una pubblicazione dedicata al restauro sia in lingua italiana sia in lingua inglese.
Il Dipinto
Il dipinto venne eseguito da Mattia Preti a Napoli, su commissione del Gran Maestro dell’Ordine di Malta, tra il 1655 e il 1658. Trasportato a La Valletta, incontrò grande favore e costituì sicuramente un canale di accesso molto importante per il successo dell’artista nell’isola, tanto da portarlo ad ottenere la commissione dei dipinti murali della volta della Cattedrale.
La Pala ritrae l’evento principale della leggenda di S.Giorgio in cui il giovane tribuno salva la fanciulla dal drago che terrorizza la città di Silena in Libia. Gli angeli nella zona superiore portano le insegne dell’Ordine di S.Giovanni.
L’opera venne collocata nella Cappella della Lingua di Aragona, Catalogna e Navarra, dove sono anche presenti altri dipinti dello stesso autore dedicati a S.Lorenzo, S.Firmino e S.Francesco Saverio la cui storia è collegata a quella delle regioni spagnole.
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Il Restauro
Il dipinto è eseguito con pigmenti di tonalità chiara e luminosa, legati ad olio, tipici del momento lanfranchiano dell’artista. Il supporto è costituito da due teli di lino a trama diagonale, cuciti verticalmente e montati su telaio ligneo originale. Interessante è la presenza della chiodatura originale, non più efficiente ma conservata come testimonianza storica, effettuata con cunei di bambù, per evitare prodotti di ossidazione degli elementi metallici (ruggine).
La tela è stata restaurata a Malta in epoca recente (1976), ma l’intervento attuale è sembrato improrogabile per un esteso attacco biologico, favorito dalla presenza di materiale organico (colle animali, tela...), che aveva fortemente danneggiato tutti gli elementi costitutivi dell’opera. Nella tela da rifodero e in quella originale erano, infatti, presenti erosioni da camminamento degli insetti, talmente profonde da intaccare anche gli strati preparatori e causare cadute della pellicola pittorica.
Per trasportare il dipinto a Roma è stato necessario eseguire in situ una velinatura di protezione della superficie pittorica e la disinfestazione, per evitare il progredire del danno e il contagio delle altre opere presenti nei laboratori ICR.
Nel programmare la metodologia di intervento si è tenuto sempre presente la necessità di evitare l’uso di materiali organici (colle animali, tele naturali, legno) in tutte le fasi del restauro poiché la loro presenza, combinata a condizioni microclimatiche inadeguate, aveva favorito il degrado.
Si è deciso quindi di eseguire una foderatura con tela di poliestere e adesivi sintetici con tavolo termico a bassa pressione. Il telaio originale non più in grado di assolvere la sua funzione strutturale, è stato sostituito con una struttura metallica leggera, maneggevole e non suscettibile ad attacco biologico né a variazioni microclimatiche.
Il nuovo telaio è inoltre in grado di garantire un tensionamento continuo e controllato attraverso un sistema di molle in acciaio armonico, agganciate alla tela attraverso un tondino in metallo, inserito nei bordi della tela da rifodero.
La pellicola pittorica, una volta asportata la velinatura di protezione, si è rivelata in discreto stato di conservazione; sono state solamente rimosse le vernici leggermente ingiallite e i ritocchi eseguiti nel precedente restauro, con miscele solventi scelte in base a test di solubilità.
E’ stata quindi eseguita la stuccatura e la reintegrazione delle piccole lacune presenti; in quelle che, per localizzazione e dimensione, lo consentivano, è stata eseguita la reintegrazione a tratteggio con colori ad acquerello. Sulla superficie è stato infine nebulizzato un sottile velo protettivo di vernice.
04
aprile 2005
Mattia Preti – Un ponte tra Italia e Malta. Il dipinto di San Giorgio e il drago dopo il restauro
Dal 04 al 15 aprile 2005
arte antica
Location
COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN MICHELE IN RIPA – EX CASA DI CORREZIONE DI CARLO FONTANA
Roma, Via Di San Michele, 25, (Roma)
Roma, Via Di San Michele, 25, (Roma)
Orario di apertura
9 –15. Chiuso il sabato e la domenica
Vernissage
4 Aprile 2005, ore 17,30
Sito web
www.icr.beniculturali.it/Restauri/mattia_preti.htm
Ufficio stampa
STUDIO BEGNINI
Autore