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Macro e i suoi tesori “nascosti”
Apertura straordinaria alla collezione ogni primo mercoledì del mese
Comunicato stampa
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Mercoledì 6 aprile alle ore 16.00 i depositi del MACRO riaprono al grande pubblico. Eccezionalmente per un pomeriggio, la collezione permanente del Museo, composta da opere di artisti italiani dagli anni ’60 alle ultime generazioni, potrà essere ammirata da tutti.
Per favorire la fruizione della collezione, che dal prossimo anno sarà preclusa al pubblico a causa dei lavori di ampliamento del MACRO su progetto dell’architetto francese Odile Decq, l’ingresso ai depositi è compreso nel biglietto del Museo, ridotto a 1 Euro e, come di consueto, gratuito sotto i 18 e oltre i 65 anni. L’apertura straordinaria consentirà ai visitatori di scoprire quasi quaranta opere, selezionate tra le circa 600 custodite nel caveau del Museo, attraverso una visita guidata gratuita da parte di un operatore didattico.
Le opere sfilano lungo un percorso che si sviluppa due piani sotto il livello stradale, illuminato dal grande “occhio” di vetro che si apre sul pavimento del cortile del Museo, la cosiddetta “galleria vetrata”.
Disposte secondo un ordine cronologico, s’incontrano opere che riassumono tutti i movimenti e le scuole che hanno caratterizzato la storia dell’arte contemporanea dal secondo dopoguerra ad oggi, frutto anche di recenti acquisizioni: dal gruppo Forma 1, testimoniato da Carla Accardi, Antonio Sanfilippo, Achille Perilli e Piero Dorazio, all’Informale “materico”, con le sculture di Leoncillo, alla “Scuola di Piazza del Popolo” con Tano Festa, Mario Schifano, Titina Maselli, Mimmo Rotella, all’Arte Povera con Mario Ceroli e Pino Pascali, alla “Nuova Scuola Romana” con Piero Pizzi Cannella, Gianni Dessì, Marco Tirelli, Domenico Bianchi, Bruno Ceccobelli, fino alle tendenze più recenti rappresentate da Gianni Asdrubali, esponente dell’Astrazione Povera, Giovanni Albanese, il cui mezzo espressivo è il ready made e l’invenzione meccanica, e Cristiano Pintaldi, che simula con i pennelli la struttura dell’immagine televisiva.
Spiccano opere come “A strappo deciso” uno dei primi esperimenti di decollage di Mimmo Rotella del 1960, il “S. Sebastiano nero” di Leoncillo (1963), “No-Stop” di Piero Dorazio (1997), “Rosa Luxemburg” di Achlle Perilli (1964), l’“Archimede II” di Ettore Colla, realizzato assemblando materiali di recupero, la “Maternità” di Pino Pascali (1964), “Goldfinger” di Mario Ceroli (1965), “Superficie bianca” di Enrico Castellani, “Spaziocemento n.52” di Giuseppe Uncini, “Colonna” di Giovanni Albanese (2001).
Ecco l’elenco delle opere esposte:
Mimmo Rotella, A strappo deciso, 1960
Leoncillo, Taglio Rosso, 1963
Leoncillo, Tempi remoti, 1966
Novelli, Corrispondenze terrestri, 1962
Uncini, Spaziocemento n.52, 1998
Carrino, Costruttivo S 2/90, 1997
Magnoni, Doppio, 1999
Castellani, Superficie bianca, 1997
Dorazio, No-Stop, 1997
Accardi, Giallobianconero, 1990
Asdrubali, Zuscanne, 1996
Benvenuto, Senza titolo, 2003
Lorenzo Gallo, Mirare al bersaglio che ti sta mirando, 1992
Albanese, Colonna, 2001
Perilli, Rosa Luxemburg, 1964
Tirelli, Senza titolo, 1998
Ceccobelli, In piedi sul cielo, 1998
Colla, Archimede II, 1960
Pascali, Maternità, 1964
Concetto Pozzati, Comme peindre un chou, 1972/73
Maro Schifano, Fetish, 1997
Verna, La Soglia, 1996
Piero Pizzi Cannella, Ferro battuto, 2000
Mario Ceroli, Goldfinger, 1965
Gianni Dessì, Senza titolo, 1996
Tano Festa, Omaggio a Rothko, 1962
Titina Maselli, Camion, 1960
Domenico Bianchi, Senza titolo, 1996
Paolo Canevari, Campo, 1998
Claudio Abate, Il cannone di Pino Pascali, 1965
Claudio Abate, Gilbert & George, 1972
Titina Maselli, Calciatori, 1966
Cristiano Pintaldi, Senza titolo, 2000
Levini Felice, Non è un progetto di restauro: in cielo in terra, 2000
Gregorio Botta, Senza titolo, 2000
Per favorire la fruizione della collezione, che dal prossimo anno sarà preclusa al pubblico a causa dei lavori di ampliamento del MACRO su progetto dell’architetto francese Odile Decq, l’ingresso ai depositi è compreso nel biglietto del Museo, ridotto a 1 Euro e, come di consueto, gratuito sotto i 18 e oltre i 65 anni. L’apertura straordinaria consentirà ai visitatori di scoprire quasi quaranta opere, selezionate tra le circa 600 custodite nel caveau del Museo, attraverso una visita guidata gratuita da parte di un operatore didattico.
Le opere sfilano lungo un percorso che si sviluppa due piani sotto il livello stradale, illuminato dal grande “occhio” di vetro che si apre sul pavimento del cortile del Museo, la cosiddetta “galleria vetrata”.
Disposte secondo un ordine cronologico, s’incontrano opere che riassumono tutti i movimenti e le scuole che hanno caratterizzato la storia dell’arte contemporanea dal secondo dopoguerra ad oggi, frutto anche di recenti acquisizioni: dal gruppo Forma 1, testimoniato da Carla Accardi, Antonio Sanfilippo, Achille Perilli e Piero Dorazio, all’Informale “materico”, con le sculture di Leoncillo, alla “Scuola di Piazza del Popolo” con Tano Festa, Mario Schifano, Titina Maselli, Mimmo Rotella, all’Arte Povera con Mario Ceroli e Pino Pascali, alla “Nuova Scuola Romana” con Piero Pizzi Cannella, Gianni Dessì, Marco Tirelli, Domenico Bianchi, Bruno Ceccobelli, fino alle tendenze più recenti rappresentate da Gianni Asdrubali, esponente dell’Astrazione Povera, Giovanni Albanese, il cui mezzo espressivo è il ready made e l’invenzione meccanica, e Cristiano Pintaldi, che simula con i pennelli la struttura dell’immagine televisiva.
Spiccano opere come “A strappo deciso” uno dei primi esperimenti di decollage di Mimmo Rotella del 1960, il “S. Sebastiano nero” di Leoncillo (1963), “No-Stop” di Piero Dorazio (1997), “Rosa Luxemburg” di Achlle Perilli (1964), l’“Archimede II” di Ettore Colla, realizzato assemblando materiali di recupero, la “Maternità” di Pino Pascali (1964), “Goldfinger” di Mario Ceroli (1965), “Superficie bianca” di Enrico Castellani, “Spaziocemento n.52” di Giuseppe Uncini, “Colonna” di Giovanni Albanese (2001).
Ecco l’elenco delle opere esposte:
Mimmo Rotella, A strappo deciso, 1960
Leoncillo, Taglio Rosso, 1963
Leoncillo, Tempi remoti, 1966
Novelli, Corrispondenze terrestri, 1962
Uncini, Spaziocemento n.52, 1998
Carrino, Costruttivo S 2/90, 1997
Magnoni, Doppio, 1999
Castellani, Superficie bianca, 1997
Dorazio, No-Stop, 1997
Accardi, Giallobianconero, 1990
Asdrubali, Zuscanne, 1996
Benvenuto, Senza titolo, 2003
Lorenzo Gallo, Mirare al bersaglio che ti sta mirando, 1992
Albanese, Colonna, 2001
Perilli, Rosa Luxemburg, 1964
Tirelli, Senza titolo, 1998
Ceccobelli, In piedi sul cielo, 1998
Colla, Archimede II, 1960
Pascali, Maternità, 1964
Concetto Pozzati, Comme peindre un chou, 1972/73
Maro Schifano, Fetish, 1997
Verna, La Soglia, 1996
Piero Pizzi Cannella, Ferro battuto, 2000
Mario Ceroli, Goldfinger, 1965
Gianni Dessì, Senza titolo, 1996
Tano Festa, Omaggio a Rothko, 1962
Titina Maselli, Camion, 1960
Domenico Bianchi, Senza titolo, 1996
Paolo Canevari, Campo, 1998
Claudio Abate, Il cannone di Pino Pascali, 1965
Claudio Abate, Gilbert & George, 1972
Titina Maselli, Calciatori, 1966
Cristiano Pintaldi, Senza titolo, 2000
Levini Felice, Non è un progetto di restauro: in cielo in terra, 2000
Gregorio Botta, Senza titolo, 2000
06
aprile 2005
Macro e i suoi tesori “nascosti”
06 aprile 2005
serata - evento
Location
MACRO – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Roma, Via Nizza, 138, (Roma)
Vernissage
6 Aprile 2005, ore 16