Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Vincenzo Tedesco – VectorSlip
L’artista esporrà 12 opere
Comunicato stampa
Segnala l'evento
VectorSlip
di Eliana Petrizzi
Bulimia sessuale, cannibalismo e, infine, inappetenza. Ogni corpo si consuma in fretta; si sbrana con gli occhi avidi, scomodi scatti in cerca di regioni, se possibile, inesplorate.
Subito dopo il vomito: non per disgusto, ma per la saturazione di un piacere sordo ormai a qualsiasi richiamo.
Il colore del corpo è un'isola di luce piatta; il chiaroscuro un nocciolo più scuro all'interno di un frutto succoso ed insapore; il disegno è quello di un Continente visto in quota da un satellite; l'espressione del volto è immobile e totale, insieme nulla e totem.
Le donne che ci guardano dalle immagini di VECTOR-SLIP sono in fondo osservatrici non pervenute, irregolarmente iscritte nella claustrofobica sfera di un eros talvolta ironico, persino ammiccante, ma senza più urlo nè sangue.
A Vincenzo Tedesco il merito sorprendente di essere riuscito a chiamare con parole esatte, e con le forme più fedeli, l'icona estinta del nostro sesso.
di Eliana Petrizzi
Bulimia sessuale, cannibalismo e, infine, inappetenza. Ogni corpo si consuma in fretta; si sbrana con gli occhi avidi, scomodi scatti in cerca di regioni, se possibile, inesplorate.
Subito dopo il vomito: non per disgusto, ma per la saturazione di un piacere sordo ormai a qualsiasi richiamo.
Il colore del corpo è un'isola di luce piatta; il chiaroscuro un nocciolo più scuro all'interno di un frutto succoso ed insapore; il disegno è quello di un Continente visto in quota da un satellite; l'espressione del volto è immobile e totale, insieme nulla e totem.
Le donne che ci guardano dalle immagini di VECTOR-SLIP sono in fondo osservatrici non pervenute, irregolarmente iscritte nella claustrofobica sfera di un eros talvolta ironico, persino ammiccante, ma senza più urlo nè sangue.
A Vincenzo Tedesco il merito sorprendente di essere riuscito a chiamare con parole esatte, e con le forme più fedeli, l'icona estinta del nostro sesso.