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Pirro Cuniberti – Segni languidi per arredare la nebbia
25 disegni e una decina delle sue famose masoniti; in mostra anche un grande trittico mai presentato al pubblico
Comunicato stampa
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Dopo la fortunata mostra che Il Ponte ha dedicato a Nicola Nannini, giovane talento della pittura figurativa, è la volta di Pirro Cuniberti (classe 1923), protagonista dell'arte italiana del secondo dopoguerra. L’artista è a Pieve di Cento con una selezione di opere che rientrano in Italia dopo l’esposizione all’ Istituto di Cultura Italiana a Londra; si tratta di 25 disegni e una decina delle sue famose masoniti; in mostra anche un grande trittico mai presentato al pubblico.
Cuniberti da sempre si distingue per la naturale capacità di trasformare le sue proprie esperienze di vita in originali invenzioni di immagini. Nella sua lunga carriera di oltre 50 anni non presenta uno sviluppo lineare di ricerca, ma vola libero e consapevole al di sopra delle varie correnti artistiche attraversate. Quella di Cuniberti è un’arte che trae energie creative dall’inesauribile tesoro dell’immaginazione, che frantuma la visione in una miriade di segni grafici, in un rapporto del tutto nuovo fra lo spazio e le cose, tra i segni medesimi, così minuti e pur idonei a trasmettere significati fantasiosi. Pittore tra i più rappresentativi dell’arte contemporanea, la cui vicenda artistica affonda le radici a Bologna. Su di lui si sono espressi i più importanti critici italiani tra i quali Dario Trento, Claudio Cerritelli, Francesco Arcangeli, Paolo Fossati, Pier Giovanni Castagnoli, Renato Barilli e Fabrizio D’Amico.
Pirro Cuniberti è noto a Pieve di Cento per varie mostre e per la ricca donazione fatta alla Pinacoteca Comunale.
Pier Achille CUNIBERTI (PIRRO) nato a Padulle di Sala Bolognese (BO), 10 settembre 1923. Frequenta la Regia Scuola per l’Industria Artistica di Bologna dal 1939 al 1942. Nel 1945 si iscrive all’Accademia di Belle Arti dov’è allievo di Virgilio Guidi, Giovanni Romagnoli e Giorgio Morandi. Del 1947 è la partecipazione alla prima collettiva (Bologna, Palazzo d’Accursio) e dell’anno seguente la fondamentale conoscenza dell’opera di Paul Klee esposta alla Biennale. Cuniberti ha già dato avvio ad una peculiare formula disegnativa - cui per buona parte della carriera resterà legata la sua immagine - innestata su una trasfigurazione sottilmente astraente e micrografica dalla realtà. Nella sua pittura s’intuisce il vibrante, retrattile significato del segno. Apre la prima personale nel 1957 presso il Circolo di Cultura. Il passaggio agli anni Settanta è vissuto nella sperimentazione di formati maggiori, generalmente ripudiati dall’artista sin dall’inizio della carriera. La predisposizione per i generi “minimi” e per le tecniche grafiche miste (insieme alla preferenza per il segno ingolfato dei pastelli) ritornano nella serie delle Arche, immagini cui affidare, in una mitica trasfigurazione lirica, la propria sopravvivenza e quella della pittura. All’attività pittorica unisce quella di grafico, decoratore, ceramista, illustratore. Accanto alle tematiche consuete il minimalismo cunibertiano continua ad esprimersi, fin dagli anni Sessanta, nelle parallele figurazioni di nudo, silhouettes diafane ed incorporee o grovigli di materia pulsante.
Il Ponte, diretto dall’Associazione Artistico Culturale omonima presieduta da Andrea Maccaferri, si aggiunge a pieno titolo agli altri luoghi dedicati all’arte antica e contemporanea di Pieve di Cento, piccola città d’arte nella grande pianura bolognese. Spazio espositivo di circa 250 metri, nasce per proseguire la tradizione artistica che caratterizza la città di Pieve di Cento e per promuovere artisti giovani e già affermati che lavorano o vivono nel territorio tra Modena, Bologna e Ferrara.
Cuniberti da sempre si distingue per la naturale capacità di trasformare le sue proprie esperienze di vita in originali invenzioni di immagini. Nella sua lunga carriera di oltre 50 anni non presenta uno sviluppo lineare di ricerca, ma vola libero e consapevole al di sopra delle varie correnti artistiche attraversate. Quella di Cuniberti è un’arte che trae energie creative dall’inesauribile tesoro dell’immaginazione, che frantuma la visione in una miriade di segni grafici, in un rapporto del tutto nuovo fra lo spazio e le cose, tra i segni medesimi, così minuti e pur idonei a trasmettere significati fantasiosi. Pittore tra i più rappresentativi dell’arte contemporanea, la cui vicenda artistica affonda le radici a Bologna. Su di lui si sono espressi i più importanti critici italiani tra i quali Dario Trento, Claudio Cerritelli, Francesco Arcangeli, Paolo Fossati, Pier Giovanni Castagnoli, Renato Barilli e Fabrizio D’Amico.
Pirro Cuniberti è noto a Pieve di Cento per varie mostre e per la ricca donazione fatta alla Pinacoteca Comunale.
Pier Achille CUNIBERTI (PIRRO) nato a Padulle di Sala Bolognese (BO), 10 settembre 1923. Frequenta la Regia Scuola per l’Industria Artistica di Bologna dal 1939 al 1942. Nel 1945 si iscrive all’Accademia di Belle Arti dov’è allievo di Virgilio Guidi, Giovanni Romagnoli e Giorgio Morandi. Del 1947 è la partecipazione alla prima collettiva (Bologna, Palazzo d’Accursio) e dell’anno seguente la fondamentale conoscenza dell’opera di Paul Klee esposta alla Biennale. Cuniberti ha già dato avvio ad una peculiare formula disegnativa - cui per buona parte della carriera resterà legata la sua immagine - innestata su una trasfigurazione sottilmente astraente e micrografica dalla realtà. Nella sua pittura s’intuisce il vibrante, retrattile significato del segno. Apre la prima personale nel 1957 presso il Circolo di Cultura. Il passaggio agli anni Settanta è vissuto nella sperimentazione di formati maggiori, generalmente ripudiati dall’artista sin dall’inizio della carriera. La predisposizione per i generi “minimi” e per le tecniche grafiche miste (insieme alla preferenza per il segno ingolfato dei pastelli) ritornano nella serie delle Arche, immagini cui affidare, in una mitica trasfigurazione lirica, la propria sopravvivenza e quella della pittura. All’attività pittorica unisce quella di grafico, decoratore, ceramista, illustratore. Accanto alle tematiche consuete il minimalismo cunibertiano continua ad esprimersi, fin dagli anni Sessanta, nelle parallele figurazioni di nudo, silhouettes diafane ed incorporee o grovigli di materia pulsante.
Il Ponte, diretto dall’Associazione Artistico Culturale omonima presieduta da Andrea Maccaferri, si aggiunge a pieno titolo agli altri luoghi dedicati all’arte antica e contemporanea di Pieve di Cento, piccola città d’arte nella grande pianura bolognese. Spazio espositivo di circa 250 metri, nasce per proseguire la tradizione artistica che caratterizza la città di Pieve di Cento e per promuovere artisti giovani e già affermati che lavorano o vivono nel territorio tra Modena, Bologna e Ferrara.
02
aprile 2005
Pirro Cuniberti – Segni languidi per arredare la nebbia
Dal 02 aprile al 29 maggio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL PONTE
Pieve Di Cento, Via Ponte Nuovo, 23h, (Bologna)
Pieve Di Cento, Via Ponte Nuovo, 23h, (Bologna)
Orario di apertura
Orari mostra: Sabato ore 10.00-12.00 e 16.00-19.00; Domenica ore 16.00-19.00. Durante la settimana visite su prenotazione tel. 051.6861130. Chiuso Pasqua e lunedì di Pasqua
Vernissage
2 Aprile 2005, ore 18
Ufficio stampa
PEPITA PROMOTERS
Autore