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Grazia Menna – No Birr, your Life
Le 25 immagini, che Grazia Menna ci propone, sono dotate di un potere comunicativo in bilico tra il reportage e l’astrazione
Comunicato stampa
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Le 25 immagini, che Grazia Menna ci propone, sono dotate di un potere comunicativo in bilico tra il reportage e l’astrazione. Di ogni persona, ogni volto, cattura un frammento, ne isola un dettaglio con inquadrature realizzate “magicamente” con il classico 50mm. Riesce così a coinvolgere tutti: l’autore, il soggetto, il fruitore. È un viaggio nell’Etiopia di oggi, dove sopravvivono usanze di pittura corporale come espressione artistica o con funzione sociale, dove sopravvivono usanze di scarificazioni e deturpazione del corpo per essere più attraenti.
Motivazione Mostra
“…che cosa spinge una donna dei nostri tempi, a cercare realtà di vita così distanti e così etniche ..” Cosa ha spinto me a cercare popoli, tradizioni e costumi di vita , appartenenti a realtà temporali perse nella memoria dei tempi?
La risposta va cercata nel fascino che il continente Africa ha da sempre esercitato; va cercata nella profonda curiosità che mi spinge verso popoli e culture tribali, così distanti dal mio modo di essere, vivere, pensare; va cercata, forse, nella necessità di dare valore , ancora e rinnovandolo ogni volta, alle cose ed alle persone che accompagnano la mia quotidianità; va cercata nella bellezza del diverso, nella sua unicità che giustifica da solo questa mostra.
Il viaggio nell’Omo River che ha dato spunto alla mostra, ricalca in parte le orme dell’esploratore italiano Vittorio Bottego nell’estremo sud dell’Etiopia lungo il fiume Omo. L’Omo attraversa un’area dove ancora si trovano un insieme di etnie tra le più varie ed interessanti dell’intera Africa, rimaste fedeli alle loro tradizioni grazie all’isolamento in cui hanno sempre vissuto. È un viaggio nell’Etiopia di oggi, che ci racconta ancora di una nazione , dove sopravvivono usanze di pittura corporale come espressione artistica, usanze di scarificazioni e deturpazione del corpo per essere più attraenti. In volo da Roma su Addis Abeba , per poi iniziare l’esplorazione ed il trasferimento verso sud, verso Arba Minch, Turmi, Jinca, Yabelo, El Sod, solo per citare alcuni siti. Tra uno spostamento e l’altro l’incontro, o il quasi scontro, con le etnie che popolano ancora queste zone.
Infine perché questo titolo: ho tratto lo spunto dalla incessante richiesta di denaro, i BIRR, che in ogni momento mi veniva rivolta da bambini, uomini, donne; ho pagato per scattare alcune foto, per altre ho giocato e scherzato con loro, con tutte ho catturato frammenti della loro vita.
Questa è la ricchezza che ho scoperto di possedere, immagini forti, senza compromessi, che indurranno a storcere il naso, oppure a sorridere, oppure a pensare ma, di certo, non potranno lasciare indifferenti.
Grazia Menna
Motivazione Mostra
“…che cosa spinge una donna dei nostri tempi, a cercare realtà di vita così distanti e così etniche ..” Cosa ha spinto me a cercare popoli, tradizioni e costumi di vita , appartenenti a realtà temporali perse nella memoria dei tempi?
La risposta va cercata nel fascino che il continente Africa ha da sempre esercitato; va cercata nella profonda curiosità che mi spinge verso popoli e culture tribali, così distanti dal mio modo di essere, vivere, pensare; va cercata, forse, nella necessità di dare valore , ancora e rinnovandolo ogni volta, alle cose ed alle persone che accompagnano la mia quotidianità; va cercata nella bellezza del diverso, nella sua unicità che giustifica da solo questa mostra.
Il viaggio nell’Omo River che ha dato spunto alla mostra, ricalca in parte le orme dell’esploratore italiano Vittorio Bottego nell’estremo sud dell’Etiopia lungo il fiume Omo. L’Omo attraversa un’area dove ancora si trovano un insieme di etnie tra le più varie ed interessanti dell’intera Africa, rimaste fedeli alle loro tradizioni grazie all’isolamento in cui hanno sempre vissuto. È un viaggio nell’Etiopia di oggi, che ci racconta ancora di una nazione , dove sopravvivono usanze di pittura corporale come espressione artistica, usanze di scarificazioni e deturpazione del corpo per essere più attraenti. In volo da Roma su Addis Abeba , per poi iniziare l’esplorazione ed il trasferimento verso sud, verso Arba Minch, Turmi, Jinca, Yabelo, El Sod, solo per citare alcuni siti. Tra uno spostamento e l’altro l’incontro, o il quasi scontro, con le etnie che popolano ancora queste zone.
Infine perché questo titolo: ho tratto lo spunto dalla incessante richiesta di denaro, i BIRR, che in ogni momento mi veniva rivolta da bambini, uomini, donne; ho pagato per scattare alcune foto, per altre ho giocato e scherzato con loro, con tutte ho catturato frammenti della loro vita.
Questa è la ricchezza che ho scoperto di possedere, immagini forti, senza compromessi, che indurranno a storcere il naso, oppure a sorridere, oppure a pensare ma, di certo, non potranno lasciare indifferenti.
Grazia Menna
02
aprile 2005
Grazia Menna – No Birr, your Life
Dal 02 al 15 aprile 2005
fotografia
Location
ARCHIVIO MENNA-BINGA – COMPLESSO MALAFRONTE
Roma, Via Dei Monti Di Pietralata, 16, (Roma)
Roma, Via Dei Monti Di Pietralata, 16, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni (escluso il lunedì) 18-20
Vernissage
2 Aprile 2005, ore 18
Autore