Come in un libro aperto, e come in una stanza
Improvvise azioni al terzo piano

Il terzo piano del Museo di Capodimonte, nelle grandi e suggestive soffitte della Reggia, ospita la collezione di arte contemporanea raccolta nel corso degli ultimi due decenni.
Un gruppo di danzatori e attori sperimenterà in progress in questi spazi un diverso modo di attraversarli e di osservare le opere che li abitano.
Il progetto, nato da un’idea di Monica Vannucchi e in collaborazione con Matilde Tobia, autrice dei testi, si è sviluppato nella convinzione che il museo non è luogo di mera esposizione di materiali artistici, ma sede adeguata e privilegiata per nuove produzioni, laboratorio di esperienze diverse da condividere, luogo di proposte da offrire al pubblico che lo visita.
Tra i diversi linguaggi espressivi può essere, infatti, creato un legame, cosicché la materia delle opere d’arte, la parola nei testi, la funzione espressiva dei corpi, vissuti e sperimentati insieme nelle sale di un museo, possono rendere visivo e sonoro, quindi collettivo e corale, il dialogo che usualmente ciascun visitatore stabilisce in silenzio con le opere che osserva e con lo spazio che percorre.
Questa è la scommessa all’origine del progetto Come in un libro aperto, e come in una stanza. Sarà un’esplorazione, una ricerca, un viaggio, insieme a chi vorrà partecipare a questa nuova esperienza.

Il progetto è frutto della collaborazione tra la Soprintendenza Speciale per il Polo Mussale Napoletano, l’associazione culturale Choronde di Roma e la produzione del Teatro Le Nuvole teatro stabile d’innovazione, con il patrocinio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”.

Progetto, regia e cura dei movimenti Monica Vannucchi
Testi originali Matilde Tobia
Con Marco Angelilli, Paola Autore, Fabio Cocifoglia, Daina Pignatti, Valentino Villa, Monica Vannucchi
Fotografo di scena Roberto Di Bello