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Inaugurazione / Mantua città Mobilissima. Mantova da lontano, Mantova da vicino
Una selezione di circa ottanta importanti opere antiche e rinascimentali sono state riconsegnate al Comune e collocate – assieme ad altre significative testimonianze storico-artistiche della città nelle sale di Palazzo San Sebastiano.
Comunicato stampa
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A Palazzo San Sebastiano il Museo della Città di Mantova
Mantova, Palazzo di San Sebastiano dal 20 marzo 2005
E’ la “terza” reggia di Mantova.
Palazzo San Sebastiano - dimora cinquecentesca voluta da Francesco II Gonzaga e collocata lungo l’asse che da Palazzo Ducale conduce nell’otium di Palazzo Te, a pochi passi da quest’ultimo – dopo anni di degrado viene restituito al suo antico splendore e con esso tornano a vivere il gusto per l’antico appartenuto ai Gonzaga e alla grande civiltà artistica di Mantova.
Dopo il completo restauro dell’edificio - che ha permesso di riportare in luce La Loggia dei marmi e alcuni cicli di affreschi del Quattro, Cinque e Seicento (Camera del Crogiolo, Camera delle Frecce e Camera del Sole) – e dopo un attento allestimento degli spazi interni, San Sebastiano diventa infatti la sede prestigiosa del nuovo Museo della Città, il cui riferimento ideale é quel Museo Patrio che nell’Ottocento riuniva le collezioni civiche.
Disperso il nucleo museale, tra il 1915 e il 1925 le opere delle raccolte civiche erano state trasferite temporaneamente a Palazzo Ducale, custodite in gran parte nei depositi.
Ora In base ad un accordo di elevato profilo interistituzionale e culturale tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le Soprintendenze competenti, la Regione Lombardia e il Comune di Mantova, una selezione di circa ottanta importanti opere antiche e rinascimentali sono state riconsegnate al Comune e collocate - assieme ad altre significative testimonianze storico-artistiche della città – nelle sale di Palazzo San Sebastiano.
Più di cento opere d’indubbio valore storico ed artistico sono chiamate a raccontare il gusto a Mantova tra Umanesimo e Rinascimento e nel contempo le dinamiche ideali e i momenti salienti della storia artistica ed urbanistica di Mantova, tra il XIV e il XIX secolo: statue, busti e rilievi antichi e rinascimentali di marmo e terracotta, dipinti di epoca quattrocentesca e cinquecentesca, affreschi staccati di scuola mantegnesca, stemmi araldici della famiglia Gonzaga e delle famiglie mantovane, raffinati reperti architettonici provenienti dai principali monumenti e edifici privati della città e dei suoi dintorni, copie seicentesche dei celebri Trionfi di Cesare, ora all’Humpton Court.
Un patrimonio artistico sino ad ora sommerso, che torna alla luce per essere debitamente valorizzato grazie anche al lavoro di un qualificato gruppo di studiosi – Carlo Bertelli, Arturo Calzona, Corrado Fratini, Giancarlo Malacarne, Elena Maria Menotti, Leandro Ventura - che si sono affiancati al Direttore Stefano Benetti e al conservatore del Museo Gian Maria Erbasato per analizzare e interpretare i manufatti e, grazie ad un percorso espositivo non vincolato alla cronologia ma vòlto a proporre al visitatore tematiche storico-artistiche emblematiche per la città, suggerire connessioni tra le opere – alcune assolutamente eccezionali – nonché tra le opere e il territorio, in una logica di contestualizzazione artistica ed urbanistica delle stesse.
La città e l’acqua, Emblematica gentilizia, La città del Principe, Il culto dell’antico, La rinascita dell’antico, i Trionfi di Mantegna ed Esempi di pittura a Mantova tra Quattro e Cinquecento sono dunque le sezioni del nuovo Museo, ma anche i percorsi che rimandano alla città, che è il luogo che raccoglie i segni della storia e con il quale il Museo vuole intrecciare nuovi rapporti, ponendosi come una sorta di “portale” di accesso e di decodificazione alla conoscenza di Mantova.
Palinsesto della storia della città, luogo di ricerca e di recupero dell’identità storica, artistica e culturale di Mantova, San Sebastiano - che accoglierà il visitatore con la notevole statua del XII secolo in marmo rosso veronese con Virgilio in cattedra, nume tutelare ed emblema della stessa Mantova – ospiterà, accanto al nucleo espositivo, il Centro Studi e Documentazione sulle Collezioni Civiche (di cui è responsabile Chiara Pisani), che da anni è impegnato nella raccolta di informazioni sul vastissimo patrimonio comunale, confluite in apposite banche-dati ed ora fruibili direttamente dal pubblico, grazie a due postazioni informatiche dedicate e al supporto del personale specializzato.
Tecnologie multimediali (8 postazioni relative al percorso espositivo, un video sui restauri ecc.) una biblioteca specialistica, un preciso programma didattico e momenti espositivi di approfondimento, segneranno la vita della nuova istituzione civica che, collocata proprio accanto alla sede della Fondazione Leon Battista Alberti, alla Casa del Mantegna, alla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo e alla futura sede italiana dell’Eremitage, costituisce parte integrante di un polo culturale di eccezionale rilevanza.
Presso Il Museo della Città inoltre sarà collocato un info point interattivo, per consultare il sito web permanente realizzato dal MuMM (Mantova ufficio Musei e Monumenti) – di recente istituzione - per la conoscenza e lo studio approfondito del sistema museale e monumentale mantovano. Il sito che darà modo ai turisti di costruirsi itinerari personalizzati e agli studiosi di ottenere informazioni e documentazioni approfondite: ulteriore conferma del ruolo di Palazzo San Sebastiano come luogo privilegiato per la conoscenza della città.
In occasione dell’inaugurazione, nel quadro delle iniziative culturali del Museo, sarà allestita nella Sala dei Trionfi Superiore la mostra di stampe antiche “Mantua città Mobilissima. Mantova da lontano, Mantova da vicino” un centinaio di vedute della città lombarda che descrivono monumenti, piazze, strade e scorci in genere, selezionate tra le oltre settecento stampe - comprese tra il XV e XX secolo - della collezione Tudi Sammartini, che acquistate dal Comune nel 2003, fanno ora parte del patrimonio artistico del Museo della Città.
La mostra, curata da Daniela Ferrari direttore dell’Archivio di Stato, consentirà dunque - fino al 30 giugno - di scoprire il volto di Mantova attraverso i secoli, cogliendo l’evoluzione del tessuto urbano e dell’identità cittadina grazie a pregevoli opere grafiche come la rarissima pianta prospettica di Mantova incisa su rame, “ad vivum delineata”, pubblicata nel 1575 dall’editore tedesco George Braun.
L’apertura del Museo della Città-Palazzo San Sebastiano, è accompagnata dalla pubblicazione di una guida breve del Museo edita da Skira, cui seguirà il catalogo generale della nuova istituzione.
Mantova, Palazzo di San Sebastiano dal 20 marzo 2005
E’ la “terza” reggia di Mantova.
Palazzo San Sebastiano - dimora cinquecentesca voluta da Francesco II Gonzaga e collocata lungo l’asse che da Palazzo Ducale conduce nell’otium di Palazzo Te, a pochi passi da quest’ultimo – dopo anni di degrado viene restituito al suo antico splendore e con esso tornano a vivere il gusto per l’antico appartenuto ai Gonzaga e alla grande civiltà artistica di Mantova.
Dopo il completo restauro dell’edificio - che ha permesso di riportare in luce La Loggia dei marmi e alcuni cicli di affreschi del Quattro, Cinque e Seicento (Camera del Crogiolo, Camera delle Frecce e Camera del Sole) – e dopo un attento allestimento degli spazi interni, San Sebastiano diventa infatti la sede prestigiosa del nuovo Museo della Città, il cui riferimento ideale é quel Museo Patrio che nell’Ottocento riuniva le collezioni civiche.
Disperso il nucleo museale, tra il 1915 e il 1925 le opere delle raccolte civiche erano state trasferite temporaneamente a Palazzo Ducale, custodite in gran parte nei depositi.
Ora In base ad un accordo di elevato profilo interistituzionale e culturale tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le Soprintendenze competenti, la Regione Lombardia e il Comune di Mantova, una selezione di circa ottanta importanti opere antiche e rinascimentali sono state riconsegnate al Comune e collocate - assieme ad altre significative testimonianze storico-artistiche della città – nelle sale di Palazzo San Sebastiano.
Più di cento opere d’indubbio valore storico ed artistico sono chiamate a raccontare il gusto a Mantova tra Umanesimo e Rinascimento e nel contempo le dinamiche ideali e i momenti salienti della storia artistica ed urbanistica di Mantova, tra il XIV e il XIX secolo: statue, busti e rilievi antichi e rinascimentali di marmo e terracotta, dipinti di epoca quattrocentesca e cinquecentesca, affreschi staccati di scuola mantegnesca, stemmi araldici della famiglia Gonzaga e delle famiglie mantovane, raffinati reperti architettonici provenienti dai principali monumenti e edifici privati della città e dei suoi dintorni, copie seicentesche dei celebri Trionfi di Cesare, ora all’Humpton Court.
Un patrimonio artistico sino ad ora sommerso, che torna alla luce per essere debitamente valorizzato grazie anche al lavoro di un qualificato gruppo di studiosi – Carlo Bertelli, Arturo Calzona, Corrado Fratini, Giancarlo Malacarne, Elena Maria Menotti, Leandro Ventura - che si sono affiancati al Direttore Stefano Benetti e al conservatore del Museo Gian Maria Erbasato per analizzare e interpretare i manufatti e, grazie ad un percorso espositivo non vincolato alla cronologia ma vòlto a proporre al visitatore tematiche storico-artistiche emblematiche per la città, suggerire connessioni tra le opere – alcune assolutamente eccezionali – nonché tra le opere e il territorio, in una logica di contestualizzazione artistica ed urbanistica delle stesse.
La città e l’acqua, Emblematica gentilizia, La città del Principe, Il culto dell’antico, La rinascita dell’antico, i Trionfi di Mantegna ed Esempi di pittura a Mantova tra Quattro e Cinquecento sono dunque le sezioni del nuovo Museo, ma anche i percorsi che rimandano alla città, che è il luogo che raccoglie i segni della storia e con il quale il Museo vuole intrecciare nuovi rapporti, ponendosi come una sorta di “portale” di accesso e di decodificazione alla conoscenza di Mantova.
Palinsesto della storia della città, luogo di ricerca e di recupero dell’identità storica, artistica e culturale di Mantova, San Sebastiano - che accoglierà il visitatore con la notevole statua del XII secolo in marmo rosso veronese con Virgilio in cattedra, nume tutelare ed emblema della stessa Mantova – ospiterà, accanto al nucleo espositivo, il Centro Studi e Documentazione sulle Collezioni Civiche (di cui è responsabile Chiara Pisani), che da anni è impegnato nella raccolta di informazioni sul vastissimo patrimonio comunale, confluite in apposite banche-dati ed ora fruibili direttamente dal pubblico, grazie a due postazioni informatiche dedicate e al supporto del personale specializzato.
Tecnologie multimediali (8 postazioni relative al percorso espositivo, un video sui restauri ecc.) una biblioteca specialistica, un preciso programma didattico e momenti espositivi di approfondimento, segneranno la vita della nuova istituzione civica che, collocata proprio accanto alla sede della Fondazione Leon Battista Alberti, alla Casa del Mantegna, alla Fondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo e alla futura sede italiana dell’Eremitage, costituisce parte integrante di un polo culturale di eccezionale rilevanza.
Presso Il Museo della Città inoltre sarà collocato un info point interattivo, per consultare il sito web permanente realizzato dal MuMM (Mantova ufficio Musei e Monumenti) – di recente istituzione - per la conoscenza e lo studio approfondito del sistema museale e monumentale mantovano. Il sito che darà modo ai turisti di costruirsi itinerari personalizzati e agli studiosi di ottenere informazioni e documentazioni approfondite: ulteriore conferma del ruolo di Palazzo San Sebastiano come luogo privilegiato per la conoscenza della città.
In occasione dell’inaugurazione, nel quadro delle iniziative culturali del Museo, sarà allestita nella Sala dei Trionfi Superiore la mostra di stampe antiche “Mantua città Mobilissima. Mantova da lontano, Mantova da vicino” un centinaio di vedute della città lombarda che descrivono monumenti, piazze, strade e scorci in genere, selezionate tra le oltre settecento stampe - comprese tra il XV e XX secolo - della collezione Tudi Sammartini, che acquistate dal Comune nel 2003, fanno ora parte del patrimonio artistico del Museo della Città.
La mostra, curata da Daniela Ferrari direttore dell’Archivio di Stato, consentirà dunque - fino al 30 giugno - di scoprire il volto di Mantova attraverso i secoli, cogliendo l’evoluzione del tessuto urbano e dell’identità cittadina grazie a pregevoli opere grafiche come la rarissima pianta prospettica di Mantova incisa su rame, “ad vivum delineata”, pubblicata nel 1575 dall’editore tedesco George Braun.
L’apertura del Museo della Città-Palazzo San Sebastiano, è accompagnata dalla pubblicazione di una guida breve del Museo edita da Skira, cui seguirà il catalogo generale della nuova istituzione.
19
marzo 2005
Inaugurazione / Mantua città Mobilissima. Mantova da lontano, Mantova da vicino
Dal 19 marzo al 30 giugno 2005
arte antica
Location
MUSEO DELLA CITTA’ – PALAZZO SAN SEBASTIANO
Mantova, Largo Xxiv Maggio, 12, (Mantova)
Mantova, Largo Xxiv Maggio, 12, (Mantova)
Biglietti
Intero 2,50 euro; Ridotto 1,50 euro
Orario di apertura
da martedì a domenica 9-18; lunedì 13-18; lunedì di Pasqua 9 -18
Vernissage
19 Marzo 2005, ore 17
Ufficio stampa
VILLAGGIO GLOBALE
Curatore