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Omaggio a Gino Bogoni
Oltre 20 opere scultoree dell’artista e circa 50 opere su carta.
Comunicato stampa
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Tra le sculture figurano lavori celebri di Bogoni già premiati ad importanti manifestazioni nazionali ed estere. Tra tutte “Lotus”, tra arte e musica, esposto alla Quadriennale di Roma nel 1973 e “Bove” vincitore del primo premio alla 55° Biennale nazionale di Arti Plastiche e Figurative di Verona nel 1961. Oltre a “Frutto-Oggetto-Scultura” del 1967 di cui una copia fu acquistata dal presidente americano Nixon e da “Vacchetta con vitellino”, diventato il riconoscimento per il Premio nazionale Veterinari.
Accanto alle opere sculturee si inserisce inoltre una selezione di opere su carta del ’68, primo anno in cui l’artista sperimenta questo nuovo supporto.
I lavori grafici proposti sono tutti pezzi unici appartenenti a 3 filoni tematici: “Foglie”, “Pensieri in movimento” e “Momenti” e accomunati da una leggerezza ed eleganza che Francesco Butturini ha paragonato ad ali di farfalle.
“Verificate lo scorrere delle immagini […] e le sentirete vibrare leggere e permanenti come un falsobordone lineare che accompagna tutto il grande canto della scultura. […]” - commenta ancora il Prof. Butturini parlando dell’arte di Gino Bogoni – “In esse sento l’urlo di dolore e di vita, quell’urlo di uomo ferito e mai vinto che ha sempre scelto la libertà della sua vita e della sua storia.”
“Omaggio a Gino Bogoni” è un’occasione importante per conoscere o re-incontrare un uomo che nel dolore di un’esistenza passata a lottare, ha sempre urlato la vita, riproponendoci con occhi puri e quasi infantili l’immediatezza della natura.
Gino Bogoni – breve nota biografica
Nato a Verona il 7 luglio 1921 e orfano precoce di madre, Gino Bogoni vive un’adolescenza difficile che lo avvia però all’arte grazie all’incontro nel ’34 con Franco Egidio Girelli, direttore dell’Accademia Cignaroli.
Conseguito il diploma in Scultura nel 1939, viene arruolato nel 1941 e combatte in Russia fino al 1943. Rientrato in Italia sposa Lina, assieme alla quale avrà i due figli Giancarlo e Franco. Dalla fine della guerra al 1951, spossato da un esaurimento nervoso insegna e lavora come restauratore, rilevando calchi delle formelle della porta di San Zeno.
Dal 1953 al 1968 sono anni di intensa attività creativa ed espositiva, durante i quali Gino Bogoni partecipa a varie mostre e collettive con altri artisti. Il 1968 oltre ad essere l’anno di un viaggio negli U.S.A. segna l’inizio della produzione grafica nonché del calvario di malattia che lo consumerà fino alla fine dei propri giorni.
Nel 1973 l’opera “Lotus 146” vince il primo premio alla Biennale Internazionale del Bronzetto di Padova e nel 1980 Gino Bogoni incontra Papa Giovanni Paolo II per consegnargli il bozzetto di “Porta di una Basilica”.
Durante un decennio di grande produzione sculturea, nel 1985 il maestro viene invitato alla Manifestazione d’Arte “Disegno e Grafica Contemporanea Italiana” a Tokyo.
Si spegne il 23 novembre 1990, poco tempo dopo aver concluso l’opera Frutto-Oggetto-Scultura, che fa bella mostra di sé in centro storico a Verona.
Accanto alle opere sculturee si inserisce inoltre una selezione di opere su carta del ’68, primo anno in cui l’artista sperimenta questo nuovo supporto.
I lavori grafici proposti sono tutti pezzi unici appartenenti a 3 filoni tematici: “Foglie”, “Pensieri in movimento” e “Momenti” e accomunati da una leggerezza ed eleganza che Francesco Butturini ha paragonato ad ali di farfalle.
“Verificate lo scorrere delle immagini […] e le sentirete vibrare leggere e permanenti come un falsobordone lineare che accompagna tutto il grande canto della scultura. […]” - commenta ancora il Prof. Butturini parlando dell’arte di Gino Bogoni – “In esse sento l’urlo di dolore e di vita, quell’urlo di uomo ferito e mai vinto che ha sempre scelto la libertà della sua vita e della sua storia.”
“Omaggio a Gino Bogoni” è un’occasione importante per conoscere o re-incontrare un uomo che nel dolore di un’esistenza passata a lottare, ha sempre urlato la vita, riproponendoci con occhi puri e quasi infantili l’immediatezza della natura.
Gino Bogoni – breve nota biografica
Nato a Verona il 7 luglio 1921 e orfano precoce di madre, Gino Bogoni vive un’adolescenza difficile che lo avvia però all’arte grazie all’incontro nel ’34 con Franco Egidio Girelli, direttore dell’Accademia Cignaroli.
Conseguito il diploma in Scultura nel 1939, viene arruolato nel 1941 e combatte in Russia fino al 1943. Rientrato in Italia sposa Lina, assieme alla quale avrà i due figli Giancarlo e Franco. Dalla fine della guerra al 1951, spossato da un esaurimento nervoso insegna e lavora come restauratore, rilevando calchi delle formelle della porta di San Zeno.
Dal 1953 al 1968 sono anni di intensa attività creativa ed espositiva, durante i quali Gino Bogoni partecipa a varie mostre e collettive con altri artisti. Il 1968 oltre ad essere l’anno di un viaggio negli U.S.A. segna l’inizio della produzione grafica nonché del calvario di malattia che lo consumerà fino alla fine dei propri giorni.
Nel 1973 l’opera “Lotus 146” vince il primo premio alla Biennale Internazionale del Bronzetto di Padova e nel 1980 Gino Bogoni incontra Papa Giovanni Paolo II per consegnargli il bozzetto di “Porta di una Basilica”.
Durante un decennio di grande produzione sculturea, nel 1985 il maestro viene invitato alla Manifestazione d’Arte “Disegno e Grafica Contemporanea Italiana” a Tokyo.
Si spegne il 23 novembre 1990, poco tempo dopo aver concluso l’opera Frutto-Oggetto-Scultura, che fa bella mostra di sé in centro storico a Verona.
19
marzo 2005
Omaggio a Gino Bogoni
Dal 19 marzo al 09 aprile 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA INCORNICIARTE
Verona, Piazza San Zeno, (Verona)
Verona, Piazza San Zeno, (Verona)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 9,30-12,30 e 16-19,30
Vernissage
19 Marzo 2005, ore 18,30
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