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Piero Roi – Tracce d’esistenza
Una selezione di quindici opere appartenenti all’ultima produzione, eseguite esclusivamente con la tecnica fotografica
Comunicato stampa
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La personale del giovane artista Piero Roi (1971, Civitavecchia, Roma) viene ospitata nella sede del Palazzo del Podestà. Una selezione di quindici opere appartenenti all'ultima produzione, eseguite esclusivamente con la tecnica fotografica. Un appuntamento all'insegna dell'arte contemporanea realizzato con il contributo del Comune di Ripatransone, Assessorato alla Cultura, e con il Patrocinio della Provincia di Ascoli Piceno.
Nelle opere di Roi appaiono figure indistinte, prive di peso, quasi fossero apparizioni. Si rimane stupiti osservandole. Sembianze evanescenti che, ancor più per il fatto di essere delle fotografie, ci suggestionano. Sembra di stare guardando dei fantasmi e, in effetti, la ricerca dell'artista è volta proprio a indagare le presenze che permangono in un ambiente. In merito al lavoro di Roi vengono in mente i versi di una poesia di Vittorio Sereni: "[...] i morti non è quel che di giorno / in giorno va sprecato, ma quelle / toppe d'inesistenza, calce o cenere / pronte a farsi movimento e luce [...]". Ed è nell'avvalersi della tecnica fotografica, dunque nell'usare come medium la luce, che le opere di Roi si fanno più ricche ed eloquenti. Evidenti, a questo proposito, i rimandi fra Fotografia e Spiritismo, ma non solo. Viene evocato, dal lavoro di Roi, lo stesso clima esistente alla metà dell'Ottocento, quando la fotografia è nata. E' interessante rilevare, quindi, come tutto questo non sia dovuto a un'ispirazione esterna, ma sia intrinseco all'operato stesso dell'artista.
Cristina Petrelli
Nelle opere di Roi appaiono figure indistinte, prive di peso, quasi fossero apparizioni. Si rimane stupiti osservandole. Sembianze evanescenti che, ancor più per il fatto di essere delle fotografie, ci suggestionano. Sembra di stare guardando dei fantasmi e, in effetti, la ricerca dell'artista è volta proprio a indagare le presenze che permangono in un ambiente. In merito al lavoro di Roi vengono in mente i versi di una poesia di Vittorio Sereni: "[...] i morti non è quel che di giorno / in giorno va sprecato, ma quelle / toppe d'inesistenza, calce o cenere / pronte a farsi movimento e luce [...]". Ed è nell'avvalersi della tecnica fotografica, dunque nell'usare come medium la luce, che le opere di Roi si fanno più ricche ed eloquenti. Evidenti, a questo proposito, i rimandi fra Fotografia e Spiritismo, ma non solo. Viene evocato, dal lavoro di Roi, lo stesso clima esistente alla metà dell'Ottocento, quando la fotografia è nata. E' interessante rilevare, quindi, come tutto questo non sia dovuto a un'ispirazione esterna, ma sia intrinseco all'operato stesso dell'artista.
Cristina Petrelli
20
marzo 2005
Piero Roi – Tracce d’esistenza
Dal 20 marzo al 03 aprile 2005
fotografia
Location
PALAZZO DEL PODESTA’
Ripatransone, Piazza XX Settembre, (Ascoli Piceno)
Ripatransone, Piazza XX Settembre, (Ascoli Piceno)
Orario di apertura
sabato e festivi 15–20; feriali 17-20
Vernissage
20 Marzo 2005, ore 17
Autore
Curatore