Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Maria Rosaria Paticchia
Maria Rosaria, possiamo dire, essere l’unica in Italia ad avere una conoscenza tecnica di trasformazione e decorazione delle uova, tanto da renderne, in modo così raffinato e singolare eleganti oggetti d’arredamento e da collezione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“L’UOVO” IL SIMBOLO DELLA VITA NELL’ARTE.
Nel mondo intero, la Pasqua è rappresentata dall’uovo: quello intagliato, dipinto, di cioccolato, di terracotta e di carta pesta, ma mentre le uova di cartone o di cioccolato sono d’origine recente, quelle vere, colorate o dorate hanno un’origine che risale al lontano passato. Difatti, le uova, forse per la loro forma e sostanza molto particolare, hanno sempre rivestito un ruolo unico, quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità e, già al tempo del paganesimo in alcune credenze, il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e ritenute il simbolo del ritorno alla vita, simbolo questo, a cui è molto legata l’artista Maria Rosaria Paticchia.
Nata a Carmiano (Lecce), dal 1979 vive ed insegna a Racconigi (CN), nel 1977 ha conosciuto l’artista praghese Marketa Bartakova e con i suoi insegnamenti ha incominciato ad apprendere i vari passaggi per la decorazione delle uova, tecnica questa molto utilizzata in alcuni paesi dell’Est.
La gran passione, abilità e feeling che sente nascere verso il valore rappresentativo dell’uovo, l’ hanno portata a voler sviluppare una sua personale ricerca artistica, andando oltre l’insegnamento base ricevuto e poter così trasformare, i gusci delle uova vere di svariate misure da quelle di quaglia a quelle di struzzo, in supporti da rivestire con particolari tecniche quali : batik, decoupage, con cera in rilievo e pittura. E’ abile anche nell’incisione e con pazienza e precisione, utilizzando piccoli attrezzi, trasforma alcuni punti del solido materiale in un ricamo, da abbellire poi, con puntina ture di colore e perle facendole diventare “uova gioiello”.
L’utilizzo delle uova avviene previa preparazione specifica in modo tale da svuotarle e sterilizzarle rendendole inalterabili nel tempo.
Maria Rosaria, possiamo dire, essere l’unica in Italia ad avere una conoscenza tecnica di trasformazione e decorazione delle uova, tanto da renderne, in modo così raffinato e singolare eleganti oggetti d’arredamento e da collezione.
La sua ispirazione, anche classica con losanghe che si adattano meglio alla forma ovoidale creando un gioco di simmetria ed armonia, ricalca lo stile del gran maestro orafo Peter Carl Fabergè, che nel 1883 ricevette dallo Zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono speciale per la Zarina Maria.
La forma perfetta, essenziale ed elegante delle uova, è per Maria Rosaria Paticchia un supporto da utilizzare come delle tele, la sua fantasia gli permette di decorarle collegandosi a svariati temi come l’omaggio a Fortunato Depero, l’omaggio a Marc Chagall “Il Gallo – Parigi 1947”, ripercorrere lo studio e la storia del misterioso volto della “Maschera di Ferro” e l’uso dei Gigli di Francia, fregi e decori, nel periodo storico dal 1643 al 1703, svariate composizioni da utilizzarsi come centro tavola, segnaposti, fino a creare uova personalizzate anche come bomboniere.
Per restare nel campo dell’arte, ricordiamo che anche i più grandi artisti pittori, nei loro capolavori, hanno utilizzato la figura dell’uovo come nelle tele di Felice Casorati “Le uova sul tappeto verde” e “Le uova sul cassettone” o dell’estroso Salvador Dalì “Uova fritte su un piatto senza piatto” e “Pane francese con due uova senza piatto”. Nella splendida tela “La madonna col Bambino, Santi, Angeli e Duca da Montefeltro” di Piero della Francesca poi ritroviamo l’esempio del valore simbolico dell’uovo – zero, dove grazie al sapiente uso prospettico della luce, l’uovo diventa quasi protagonista assoluto, alla quale l’artista sembra avere affidato un messaggio interiore, ricco di mistero.
Il fascino e la particolarità “ del tutto” che sprigionano queste sculture, è visibile anche in questa rassegna della Paticchia presso l’Associazione Culturale 7 MUSE di Racconigi, in Via Beata Caterina 14, in collaborazione con Città di Racconigi, Regione Piemonte e Provincia di Cuneo, con oltre cinquanta pezzi, dove è protagonista non solo la “magia” di questi supporti ovoidali dipinti, ma, l’affascinante messaggio, da sempre esistito, apportatore di fortuna, fertilità, prosperità e ritorno alla Vita.
Nel mondo intero, la Pasqua è rappresentata dall’uovo: quello intagliato, dipinto, di cioccolato, di terracotta e di carta pesta, ma mentre le uova di cartone o di cioccolato sono d’origine recente, quelle vere, colorate o dorate hanno un’origine che risale al lontano passato. Difatti, le uova, forse per la loro forma e sostanza molto particolare, hanno sempre rivestito un ruolo unico, quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità e, già al tempo del paganesimo in alcune credenze, il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e ritenute il simbolo del ritorno alla vita, simbolo questo, a cui è molto legata l’artista Maria Rosaria Paticchia.
Nata a Carmiano (Lecce), dal 1979 vive ed insegna a Racconigi (CN), nel 1977 ha conosciuto l’artista praghese Marketa Bartakova e con i suoi insegnamenti ha incominciato ad apprendere i vari passaggi per la decorazione delle uova, tecnica questa molto utilizzata in alcuni paesi dell’Est.
La gran passione, abilità e feeling che sente nascere verso il valore rappresentativo dell’uovo, l’ hanno portata a voler sviluppare una sua personale ricerca artistica, andando oltre l’insegnamento base ricevuto e poter così trasformare, i gusci delle uova vere di svariate misure da quelle di quaglia a quelle di struzzo, in supporti da rivestire con particolari tecniche quali : batik, decoupage, con cera in rilievo e pittura. E’ abile anche nell’incisione e con pazienza e precisione, utilizzando piccoli attrezzi, trasforma alcuni punti del solido materiale in un ricamo, da abbellire poi, con puntina ture di colore e perle facendole diventare “uova gioiello”.
L’utilizzo delle uova avviene previa preparazione specifica in modo tale da svuotarle e sterilizzarle rendendole inalterabili nel tempo.
Maria Rosaria, possiamo dire, essere l’unica in Italia ad avere una conoscenza tecnica di trasformazione e decorazione delle uova, tanto da renderne, in modo così raffinato e singolare eleganti oggetti d’arredamento e da collezione.
La sua ispirazione, anche classica con losanghe che si adattano meglio alla forma ovoidale creando un gioco di simmetria ed armonia, ricalca lo stile del gran maestro orafo Peter Carl Fabergè, che nel 1883 ricevette dallo Zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono speciale per la Zarina Maria.
La forma perfetta, essenziale ed elegante delle uova, è per Maria Rosaria Paticchia un supporto da utilizzare come delle tele, la sua fantasia gli permette di decorarle collegandosi a svariati temi come l’omaggio a Fortunato Depero, l’omaggio a Marc Chagall “Il Gallo – Parigi 1947”, ripercorrere lo studio e la storia del misterioso volto della “Maschera di Ferro” e l’uso dei Gigli di Francia, fregi e decori, nel periodo storico dal 1643 al 1703, svariate composizioni da utilizzarsi come centro tavola, segnaposti, fino a creare uova personalizzate anche come bomboniere.
Per restare nel campo dell’arte, ricordiamo che anche i più grandi artisti pittori, nei loro capolavori, hanno utilizzato la figura dell’uovo come nelle tele di Felice Casorati “Le uova sul tappeto verde” e “Le uova sul cassettone” o dell’estroso Salvador Dalì “Uova fritte su un piatto senza piatto” e “Pane francese con due uova senza piatto”. Nella splendida tela “La madonna col Bambino, Santi, Angeli e Duca da Montefeltro” di Piero della Francesca poi ritroviamo l’esempio del valore simbolico dell’uovo – zero, dove grazie al sapiente uso prospettico della luce, l’uovo diventa quasi protagonista assoluto, alla quale l’artista sembra avere affidato un messaggio interiore, ricco di mistero.
Il fascino e la particolarità “ del tutto” che sprigionano queste sculture, è visibile anche in questa rassegna della Paticchia presso l’Associazione Culturale 7 MUSE di Racconigi, in Via Beata Caterina 14, in collaborazione con Città di Racconigi, Regione Piemonte e Provincia di Cuneo, con oltre cinquanta pezzi, dove è protagonista non solo la “magia” di questi supporti ovoidali dipinti, ma, l’affascinante messaggio, da sempre esistito, apportatore di fortuna, fertilità, prosperità e ritorno alla Vita.
19
marzo 2005
Maria Rosaria Paticchia
Dal 19 marzo al 10 aprile 2005
arti decorative e industriali
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE 7 MUSE
Racconigi, Via Beata Caterina, 14, (Cuneo)
Racconigi, Via Beata Caterina, 14, (Cuneo)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 15,30-19; sabato, domenica, festivi e prefestivi 10,-12,30 e 15,30-19
Vernissage
19 Marzo 2005, ore 17
Autore