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I tesori della steppa di Astrakhan
Prima Esposizione Mondiale del ritrovamento archeologico nella Regione di Astrakhan
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Uomini che non hanno nè città nè mura fortificate, ma portano con sè le proprie case e sono tutti arcieri a cavallo". Così Erodoto cantava le gesta dei
Principi della Steppa, allevatori nomadi, amanti dell'oro e delle armi, orgogliosi della propria identità. I Sarmati, Signori delle Steppe, antichi popoli
vissuti dal VII sec a.C al IV sec. d.C. ai confini settentrionali del mondo ellenico-romano, nelle sconfinate terre che si estendono dal Danubio ai monti
Altai, rivivono nella Mostra "I tesori della steppa di Astrakhan" allestita nelle Sale dell'Appartamento Barbo di Palazzo Venezia a Roma dal 17
Marzo al 29 Maggio 2005.
Al centro dell'esposizione una straordinaria collezione di oggetti d'oro, d'argento e bronzo portati alla luce nel corso degli scavi effettuati a partire
dagli anni Ottanta, custoditi nella regione di Astrakhan e qui presentati in una splendida selezione in prima mondiale.
Per questa esposizione è stata scelta la sede di Roma, ove le colonne Antonina e Traiana immortalano le battaglie dell'esercito romano contro quei
popoli guerrieri, che in altri tempi potevano considerarsi sconosciute entità barbariche, e di cui oggi riscopriamo la suggestiva contemporaneità con la
nostra storia antica.
Gli oggetti, di preziosa e originale fattura, provengono dagli arredi dei tumuli funerari (kurgan) e posseggono una straordinaria forza evocativa: forme
e materiali proiettano l'intensa fascinazione di civiltà scomparse, da cui traspare la misteriosa eredità di una comune identità europea.
La Mostra, che nasce sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è organizzata dalla Fondazione Internazionale Accademia
ARCO, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per gli Affari Esteri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
Ministero per le Attività Produttive, Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali e Assessorato alle Politiche Scolastiche, Provincia di
Roma e Regione Lazio.
La Fondazione Internazionale Accademia Arco, guidata dal Presidente Larissa Anisimova, promuove iniziative finalizzate alla reciproca conoscenza tra
i due continenti, Europa ed Asia, costellati da tradizioni, culture, religioni usi e costumi diversi. Il linguaggio dell'arte è universale: la Fondazione
organizza eventi, rassegne e mostre favorendo l'interscambio culturale che unisce e genera crescita.
Promossa in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano e i Musei nazionali storico-architettonici riuniti della Regione
di Astrakhan - "I tesori della steppa di Astrakhan" ha l'onore di avere Mikail Gorbacev quale Presidente onorario dell'evento, a sottolinearne il
profondo significato nel percorso di riscoperta delle radici comuni dell'Europa e dei rapporti Occidente-Oriente.
La direzione scientifica della mostra è di Gian Luca Bonora, Dottore di ricerca all'Università degli Studi di Napoli ''L'Orientale'' e collaboratore del
Dipartimento di Archeologia di Bologna.
Il prestigioso Comitato Scientifico è composto da Claudio Strinati, Soprintendente Speciale per il Polo Museale Romano, e dai massimi esperti russi
nello specifico settore archeologico: Ludmilla Karavaeva, Viaceslav Plakov, Nina Polijaeva, Svetlana Lygina, con il contributo di Claudio Franchi,
esperto in oreficerie, progettista e storico dell'arte.
Allestimento ideato dallo Studio Tecnico Scenografico Castelli.
Percorso della mostra
L'Esposizione comprende più di duecento reperti di arredo funerario di meravigliosa foggia, quasi tutti in oro massiccio: foderi d'armi, gioielli e monili,
bassorilievi, placche d'oro con decori di animali, vasi con manici zoomorfi, ornamenti per vestiti e bardature per cavalli brillano di nuovo e tornano a
dare vita agli antichi Sarmati.
La memoria di questi grandi popoli, la loro storia, religione, tradizione, usi e costumi, è conservata nei Kurgan, le uniche residenze stabili, quelle dei
loro morti, che venivano sepolti insieme a sfarzosi corredi e ai loro cavalli: tombe a tumulo disseminate tra la Siberia e il Mar Nero, tornate alla luce
dall'alba del secolo dei lumi, quando ha inizio l'avventura dell'archeologia russa. Un'avventura che è continuata ai giorni nostri con il rinvenimento dei
tesori nella regione di Astrakhan e che ci comunica l'emozione di una scoperta e la meraviglia di fronte a tanta bellezza.
Sottolinea la visionarietà dell'evento il raffinato progetto di allestimento dello scenografo Gaetano Castelli, che realizza un teatro immaginario, a
incastonare il "tesoro" in uno scrigno di colori, in completa armonia con una suggestiva illuminazione di Franco A. Ferrari, light director.
L'esposizione dei reperti è organizzata secondo il criterio del riferimento al singolo tumulo, con una scelta di oggetti di alto interesse storico ed
estetico, corredati dal materiale illustrativo relativo alla campagna di scavi e ai ritrovamenti nei siti archeologici.
Il percorso espositivo fornisce una visione ampia della cultura nomade dei Sarmati, che va oltre la rassegna dei reperti archeologici, evocando i tratti
di una civiltà e di un ambiente che sopravvivono nel fascino dei luoghi e nel senso profondo della cultura dei popoli: valori ereditati dai progenitori
nomadi, che anche nella realtà attuale caratterizzano un coacervo di etnie perfettamente integrate.
A conclusione di un percorso fatto di legami tra passato e presente i reperti in mostra sono interpretati in chiave moderna dagli Artigiani orafi romani,
sotto la guida di Fausto Maria Franchi.
Il Catalogo della mostra, edito da Electa, a cura di Gian Luca Bonora, con le fotografie di Osama Abou el Khair e la supervisione di Franco A. Ferrari,
illustra analiticamente gli oggetti in esposizione, sviluppando le informazioni storiche ed archeologiche, nonché quelle relative alle tecniche di
produzione dei manufatti ornamentali e di uso.
Un documentario, prodotto da ARCO, ripercorre il contesto territoriale delle steppe lungo il fiume Volga, la vita della società di oggi, e ricostruisce
alcune vicende di questi antichi popoli Sarmati da sempre avvolti nel mistero.
Art direction a cura di Faustina Masini. Il coordinato è stato studiato nei dettagli senza lasciare nulla al caso: dalla creazione del logomarchio e della
campagna pubblicitaria allo studio di un format riconoscibile; dall'arricchimento grafico all'ideazione del merchandising, dall'impaginazione del
materiale cartaceo al sito web.
Didattica
Una cura particolare è volta al programma didattico abbinato alla mostra, con modalità rivolte a stimolare la partecipazione attiva degli studenti con
visite guidate, laboratori.
La Fondazione Internazionale Accademia ARCO in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Scolastiche, si pone, tra gli obiettivi, quello di
favorire l'apprendimento attraverso l'operatività, creare esperienze significative ed emozionanti tra i ragazzi, rafforzare le abilità e le conoscenze,
sviluppare strutture di pensiero visivo, estetico, storico attraverso l'esercizio di lettura degli oggetti museali, avvicinare il pubblico giovanile all'arte
antica.
Ai giovani partecipanti sarà data la possibilità di concorrere per la redazione di un articolo riguardante la Mostra; un collegio di esperti valuterà gli
elaborati, al vincitore sarà offerto un viaggio premio in una delle grandi capitali europee per due persone.
Principi della Steppa, allevatori nomadi, amanti dell'oro e delle armi, orgogliosi della propria identità. I Sarmati, Signori delle Steppe, antichi popoli
vissuti dal VII sec a.C al IV sec. d.C. ai confini settentrionali del mondo ellenico-romano, nelle sconfinate terre che si estendono dal Danubio ai monti
Altai, rivivono nella Mostra "I tesori della steppa di Astrakhan" allestita nelle Sale dell'Appartamento Barbo di Palazzo Venezia a Roma dal 17
Marzo al 29 Maggio 2005.
Al centro dell'esposizione una straordinaria collezione di oggetti d'oro, d'argento e bronzo portati alla luce nel corso degli scavi effettuati a partire
dagli anni Ottanta, custoditi nella regione di Astrakhan e qui presentati in una splendida selezione in prima mondiale.
Per questa esposizione è stata scelta la sede di Roma, ove le colonne Antonina e Traiana immortalano le battaglie dell'esercito romano contro quei
popoli guerrieri, che in altri tempi potevano considerarsi sconosciute entità barbariche, e di cui oggi riscopriamo la suggestiva contemporaneità con la
nostra storia antica.
Gli oggetti, di preziosa e originale fattura, provengono dagli arredi dei tumuli funerari (kurgan) e posseggono una straordinaria forza evocativa: forme
e materiali proiettano l'intensa fascinazione di civiltà scomparse, da cui traspare la misteriosa eredità di una comune identità europea.
La Mostra, che nasce sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è organizzata dalla Fondazione Internazionale Accademia
ARCO, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per gli Affari Esteri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
Ministero per le Attività Produttive, Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali e Assessorato alle Politiche Scolastiche, Provincia di
Roma e Regione Lazio.
La Fondazione Internazionale Accademia Arco, guidata dal Presidente Larissa Anisimova, promuove iniziative finalizzate alla reciproca conoscenza tra
i due continenti, Europa ed Asia, costellati da tradizioni, culture, religioni usi e costumi diversi. Il linguaggio dell'arte è universale: la Fondazione
organizza eventi, rassegne e mostre favorendo l'interscambio culturale che unisce e genera crescita.
Promossa in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano e i Musei nazionali storico-architettonici riuniti della Regione
di Astrakhan - "I tesori della steppa di Astrakhan" ha l'onore di avere Mikail Gorbacev quale Presidente onorario dell'evento, a sottolinearne il
profondo significato nel percorso di riscoperta delle radici comuni dell'Europa e dei rapporti Occidente-Oriente.
La direzione scientifica della mostra è di Gian Luca Bonora, Dottore di ricerca all'Università degli Studi di Napoli ''L'Orientale'' e collaboratore del
Dipartimento di Archeologia di Bologna.
Il prestigioso Comitato Scientifico è composto da Claudio Strinati, Soprintendente Speciale per il Polo Museale Romano, e dai massimi esperti russi
nello specifico settore archeologico: Ludmilla Karavaeva, Viaceslav Plakov, Nina Polijaeva, Svetlana Lygina, con il contributo di Claudio Franchi,
esperto in oreficerie, progettista e storico dell'arte.
Allestimento ideato dallo Studio Tecnico Scenografico Castelli.
Percorso della mostra
L'Esposizione comprende più di duecento reperti di arredo funerario di meravigliosa foggia, quasi tutti in oro massiccio: foderi d'armi, gioielli e monili,
bassorilievi, placche d'oro con decori di animali, vasi con manici zoomorfi, ornamenti per vestiti e bardature per cavalli brillano di nuovo e tornano a
dare vita agli antichi Sarmati.
La memoria di questi grandi popoli, la loro storia, religione, tradizione, usi e costumi, è conservata nei Kurgan, le uniche residenze stabili, quelle dei
loro morti, che venivano sepolti insieme a sfarzosi corredi e ai loro cavalli: tombe a tumulo disseminate tra la Siberia e il Mar Nero, tornate alla luce
dall'alba del secolo dei lumi, quando ha inizio l'avventura dell'archeologia russa. Un'avventura che è continuata ai giorni nostri con il rinvenimento dei
tesori nella regione di Astrakhan e che ci comunica l'emozione di una scoperta e la meraviglia di fronte a tanta bellezza.
Sottolinea la visionarietà dell'evento il raffinato progetto di allestimento dello scenografo Gaetano Castelli, che realizza un teatro immaginario, a
incastonare il "tesoro" in uno scrigno di colori, in completa armonia con una suggestiva illuminazione di Franco A. Ferrari, light director.
L'esposizione dei reperti è organizzata secondo il criterio del riferimento al singolo tumulo, con una scelta di oggetti di alto interesse storico ed
estetico, corredati dal materiale illustrativo relativo alla campagna di scavi e ai ritrovamenti nei siti archeologici.
Il percorso espositivo fornisce una visione ampia della cultura nomade dei Sarmati, che va oltre la rassegna dei reperti archeologici, evocando i tratti
di una civiltà e di un ambiente che sopravvivono nel fascino dei luoghi e nel senso profondo della cultura dei popoli: valori ereditati dai progenitori
nomadi, che anche nella realtà attuale caratterizzano un coacervo di etnie perfettamente integrate.
A conclusione di un percorso fatto di legami tra passato e presente i reperti in mostra sono interpretati in chiave moderna dagli Artigiani orafi romani,
sotto la guida di Fausto Maria Franchi.
Il Catalogo della mostra, edito da Electa, a cura di Gian Luca Bonora, con le fotografie di Osama Abou el Khair e la supervisione di Franco A. Ferrari,
illustra analiticamente gli oggetti in esposizione, sviluppando le informazioni storiche ed archeologiche, nonché quelle relative alle tecniche di
produzione dei manufatti ornamentali e di uso.
Un documentario, prodotto da ARCO, ripercorre il contesto territoriale delle steppe lungo il fiume Volga, la vita della società di oggi, e ricostruisce
alcune vicende di questi antichi popoli Sarmati da sempre avvolti nel mistero.
Art direction a cura di Faustina Masini. Il coordinato è stato studiato nei dettagli senza lasciare nulla al caso: dalla creazione del logomarchio e della
campagna pubblicitaria allo studio di un format riconoscibile; dall'arricchimento grafico all'ideazione del merchandising, dall'impaginazione del
materiale cartaceo al sito web.
Didattica
Una cura particolare è volta al programma didattico abbinato alla mostra, con modalità rivolte a stimolare la partecipazione attiva degli studenti con
visite guidate, laboratori.
La Fondazione Internazionale Accademia ARCO in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Scolastiche, si pone, tra gli obiettivi, quello di
favorire l'apprendimento attraverso l'operatività, creare esperienze significative ed emozionanti tra i ragazzi, rafforzare le abilità e le conoscenze,
sviluppare strutture di pensiero visivo, estetico, storico attraverso l'esercizio di lettura degli oggetti museali, avvicinare il pubblico giovanile all'arte
antica.
Ai giovani partecipanti sarà data la possibilità di concorrere per la redazione di un articolo riguardante la Mostra; un collegio di esperti valuterà gli
elaborati, al vincitore sarà offerto un viaggio premio in una delle grandi capitali europee per due persone.
16
marzo 2005
I tesori della steppa di Astrakhan
Dal 16 marzo al 29 maggio 2005
archeologia
Location
PALAZZO VENEZIA
Roma, Via Del Plebiscito, 118, (Roma)
Roma, Via Del Plebiscito, 118, (Roma)
Biglietti
€ 8,00 intero; € 6,00 ridotto e per scolaresche con più di 15 alunni (prenotazione obbligatoria)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 10-19
Ufficio stampa
NOVELLA MIRRI
Curatore