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I mille volti di Bruxelles
Due mostre ed un libro fotografico sulla capitale europea
Comunicato stampa
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Per celebrare la FRANCOFONIA (nota 1) venerdì 11 marzo l’Istituto Francese di Firenze ed il CGRI (Belgio) presentano due mostre ed un libro fotografico su Bruxelles (vernissage ore 18 con degustazione di cioccolata belga)
La prima – Bruxelles: 1000 anni di diffusione della cultura francese – è una mostra documentaria sulla capitale belga composta da 37 pannelli che ripercorrono la storia di Bruxelles dal periodo romano a quello francese con documenti provenienti dai più importanti ARCHIVI STORICI della capitale belga. La mostra è prodotta dal CGRI (Commissariat Général aux Relations Internationales de la Communauté Wallonie-Bruxelles) in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze.
La seconda – Bruxelles: la città dai 1000 volti – è una raccolta di 30 foto di Carlotta Nanni sulla Bruxelles contemporanea Il titolo gioca sull’ambivalenza della parola « volto », che significa sia « viso » (ad indicare una città che propone volti di colori differenti, una capitale cosmopolita piena di gente di culture e di lingue diverse) sia « sfaccettatura » (a suggerire che Bruxelles è una città dai mille volti diversi, talvolta contrastanti). Tra gli aspetti che maggiormente hanno colpito l’occhio dell’artista: la presenza dell’art nouveau (tema di “Bruxelles 2005”), i murales, l’atmosfera di certi mercati o di ambientazioni notturne capaci di modificare la percezione della realtà urbana.
In occasione dell’apertura della mostra Gianfranco Levoni presenta il volume BRUXELLES (ed. Artestampa), con un intervento di Romano Prodi (nota 2), che ha avuto modo di apprezzare il libro in occasione della sua residenza Bruxelles come presidente della commissione europea
Il volume raccoglie 197 fotografie (selezionate tra oltre 10.000), scattate tra il 1990 ed il 2004.
Un opera che concorre a fare conoscere questa affascinante città che – citiamo Romano Prodi – “ha finalmente imparato a fare convivere il vecchio con il nuovo, la sua storia passata con il futuro, ad essere il punto di riferimento di oltre cinquecento milioni di persone.
Una capitale di popoli e di nazioni che si uniscono ma restano appunto orgogliosi della propria diversità”. Diviso in 8 capitoli (Bruxelles in movimento, Il cuore di Bruxelles, Bruxelles e la sua gente, Bruxelles capitale europea, Bruxelles regale, Bruxelles città monumentale, Bruxelles e le sue Chiese, I dintorni di Bruxelles), il libro è arricchita da sei testi di grande valenza: ne sono autori lo stesso Levoni, Romano Prodi, Charles Picque, Ministro-Presidente del Governo della Regione di Bruxelles, Altiero Spinelli (1907-1986), fondatore del Movimento Federalista Europeo, Victor Hugo (1802-1885) e Jacques Brel (1929-1978). L’autore, Gianfranco Levoni, residente a Modena, ha esposto in numerose città e nel 2003 ha pubblicato il libro fotografico “New York”.
Il libro (prezzo di copertina 45 Є) durante l’apertura della mostra sarà in vendita a 35 Є.
Il ricavato sarà devoluto all’Associazione COMETE (Modena) che assiste bambini e adulti pluriminorati psicosensoriali.
Nota (1)
La Francofonia
La pace, l’amicizia ed il dialogo sono i motori delle manifestazioni che ogni anno, intorno alla data simbolica del 20 marzo, la Francia dedica alla « francofonia », ovvero alla promozione e alla messa in evidenza di tutte le attività culturali di quei paesi che - ex « colonie » - hanno il francese come prima o seconda lingua e mantengono legami culturali con l’antica madrepatria. Nata nel 1970 e battezzata da cinque emblematici uomini di Stato – guidati dal senegalese Léopold Sédar Senghor - la francofonia riunisce in una organizzazione internazionale 63 Stati e governi che hanno deciso di aderire ad una medesima Carta.
Membri della Francofonia: 49 stati membro : Belgique, Bénin, Bulgarie, Burkina Faso, Burundi, Cambodge, Cameroun, Canada, Canada/Nouveau, Brunswick, Canada/Québec, Cap-Vert, Centrafrique, Communauté française de Belgique, Comores, Congo, Congo (Rép. démocratique du), Côte d’Ivoire, Djibouti, Dominique, Égypte, France, Gabon, Guinée, Guinée-Bissao, Guinée équatoriale, Haïti, Laos, Liban, Luxembourg, Madagascar, Mali, Maroc, Maurice, Mauritanie, Moldavie, Monaco, Niger, Roumanie, Rwanda, Sainte-Lucie, Sao Tomé-et-Principe, Sénégal, Seychelles, Suisse, Tchad, Togo, Tunisie, Vanuatu, Vietnam. 4 stati associati: Albanie, Andorre, Grèce, Macédoine (ancienne République yougoslave de). 10 stati osservatori : Arménie, Autriche, Croatie, Lituanie, Géorgie, Hongrie, Pologne, Slovaquie, Slovénie, République tchèque
Nota (2)
Testo integrale di Romano Prodi
Ho ricevuto queste belle fotografie di Gianfranco Levoni proprio il giorno in cui ho lasciato Bruxelles dopo avervi abitato per cinque anni e mezzo.
Non ho potuto fare a meno di guardare e riguardare queste immagini.
Raramente un obbiettivo fotografico è capace non solo di riprodurre le cose viste ma di presentarci i sentimenti e i ricordi che solo una città profondamente conosciuta e amata ci può suscitare.
L’autore non ha inseguito le cose belle ma ci ha accompagnato passo per passo, in una lunga rivisitazione sentimentale.
Dopo un lungo nuovo terminale dell’aeroporto di Zaventem, così lungo da sembrare senza fine, il trenino ti porta verso il centro della città, verso il cuore di Bruxelles, che riesce a conservare quella parte del meraviglioso patrimonio urbanistico che è potuto sopravvivere alla distruzione ed alle ricostruzioni di una politica urbanistica tumultuosa e spesso insensata che è durata per più di una generazione.
La generazione durante la quale Bruxelles è divenuta capitale d’Europa prima di averne assunto la coscienza e la responsabilità.
Oggi la città ha finalmente imparato a fare convivere il vecchio con il nuovo, la sua storia passata con il suo futuro, di essere il punto di riferimento di oltre cinquecento milioni di persone.
Le immagini del nuovo quartiere europeo illustrano lo sforzo di una nuova architettura di cui il simbolo è il rinato Berlaymont con la sua forma di stella irregolare che vuole e riesce ad essere il simbolo della nuova Europa, insieme all’avveniristica cupola del Parlamento Europeo.
Attorno a questa Bruxelles di pietra si snodano le immagini delle persone che la vivono e che ne fanno ormai uno dei centri più cosmopoliti del mondo.
Ma di un cosmopolitismo non conflittuale, nel quale la diversità è un sentimento positivo, non solo tollerato ma strumentale ad una convivenza di persone che vedono in Bruxelles non semplicemente una città in cui si cerca un lavoro ma in cui si portano con orgoglio le proprie radici.
Una capitale di popoli e di nazioni che si uniscono ma restano appunto orgogliosi della propria diversità. I conflitti e le tensioni sono in questo quadro attenuati rispetto a tutte le altre città del nord, perché Bruxelles vuole essere il simbolo vivente di una convivenza diversa rispetto a quella ereditata dal passato.
Solo una storia futura ci dirà se questa grande sfida di pace e di progresso potrà essere vinta.
Per chi vive a Bruxelles il senso del futuro è un sentimento ormai forte e diffuso ma è un sentimento che non turba affatto un modo di vita sostanzialmente calmo, provinciale e, in fondo tradizionale.
Ed è giusto quindi che le immagini di Gianfranco Levoni ci portino alla fine verso i boschi e la campagna che non solo circondano Bruxelles ma entrano fino verso il centro della città.
Boschi e campagne incontaminate, che ricordano grandi eventi storici come la battaglia di Waterloo ma anche antiche fattorie e case padronali, che ci ricordano come il nostro futuro sia ancora semplice indissolubilmente legato al nostro passato.
La prima – Bruxelles: 1000 anni di diffusione della cultura francese – è una mostra documentaria sulla capitale belga composta da 37 pannelli che ripercorrono la storia di Bruxelles dal periodo romano a quello francese con documenti provenienti dai più importanti ARCHIVI STORICI della capitale belga. La mostra è prodotta dal CGRI (Commissariat Général aux Relations Internationales de la Communauté Wallonie-Bruxelles) in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze.
La seconda – Bruxelles: la città dai 1000 volti – è una raccolta di 30 foto di Carlotta Nanni sulla Bruxelles contemporanea Il titolo gioca sull’ambivalenza della parola « volto », che significa sia « viso » (ad indicare una città che propone volti di colori differenti, una capitale cosmopolita piena di gente di culture e di lingue diverse) sia « sfaccettatura » (a suggerire che Bruxelles è una città dai mille volti diversi, talvolta contrastanti). Tra gli aspetti che maggiormente hanno colpito l’occhio dell’artista: la presenza dell’art nouveau (tema di “Bruxelles 2005”), i murales, l’atmosfera di certi mercati o di ambientazioni notturne capaci di modificare la percezione della realtà urbana.
In occasione dell’apertura della mostra Gianfranco Levoni presenta il volume BRUXELLES (ed. Artestampa), con un intervento di Romano Prodi (nota 2), che ha avuto modo di apprezzare il libro in occasione della sua residenza Bruxelles come presidente della commissione europea
Il volume raccoglie 197 fotografie (selezionate tra oltre 10.000), scattate tra il 1990 ed il 2004.
Un opera che concorre a fare conoscere questa affascinante città che – citiamo Romano Prodi – “ha finalmente imparato a fare convivere il vecchio con il nuovo, la sua storia passata con il futuro, ad essere il punto di riferimento di oltre cinquecento milioni di persone.
Una capitale di popoli e di nazioni che si uniscono ma restano appunto orgogliosi della propria diversità”. Diviso in 8 capitoli (Bruxelles in movimento, Il cuore di Bruxelles, Bruxelles e la sua gente, Bruxelles capitale europea, Bruxelles regale, Bruxelles città monumentale, Bruxelles e le sue Chiese, I dintorni di Bruxelles), il libro è arricchita da sei testi di grande valenza: ne sono autori lo stesso Levoni, Romano Prodi, Charles Picque, Ministro-Presidente del Governo della Regione di Bruxelles, Altiero Spinelli (1907-1986), fondatore del Movimento Federalista Europeo, Victor Hugo (1802-1885) e Jacques Brel (1929-1978). L’autore, Gianfranco Levoni, residente a Modena, ha esposto in numerose città e nel 2003 ha pubblicato il libro fotografico “New York”.
Il libro (prezzo di copertina 45 Є) durante l’apertura della mostra sarà in vendita a 35 Є.
Il ricavato sarà devoluto all’Associazione COMETE (Modena) che assiste bambini e adulti pluriminorati psicosensoriali.
Nota (1)
La Francofonia
La pace, l’amicizia ed il dialogo sono i motori delle manifestazioni che ogni anno, intorno alla data simbolica del 20 marzo, la Francia dedica alla « francofonia », ovvero alla promozione e alla messa in evidenza di tutte le attività culturali di quei paesi che - ex « colonie » - hanno il francese come prima o seconda lingua e mantengono legami culturali con l’antica madrepatria. Nata nel 1970 e battezzata da cinque emblematici uomini di Stato – guidati dal senegalese Léopold Sédar Senghor - la francofonia riunisce in una organizzazione internazionale 63 Stati e governi che hanno deciso di aderire ad una medesima Carta.
Membri della Francofonia: 49 stati membro : Belgique, Bénin, Bulgarie, Burkina Faso, Burundi, Cambodge, Cameroun, Canada, Canada/Nouveau, Brunswick, Canada/Québec, Cap-Vert, Centrafrique, Communauté française de Belgique, Comores, Congo, Congo (Rép. démocratique du), Côte d’Ivoire, Djibouti, Dominique, Égypte, France, Gabon, Guinée, Guinée-Bissao, Guinée équatoriale, Haïti, Laos, Liban, Luxembourg, Madagascar, Mali, Maroc, Maurice, Mauritanie, Moldavie, Monaco, Niger, Roumanie, Rwanda, Sainte-Lucie, Sao Tomé-et-Principe, Sénégal, Seychelles, Suisse, Tchad, Togo, Tunisie, Vanuatu, Vietnam. 4 stati associati: Albanie, Andorre, Grèce, Macédoine (ancienne République yougoslave de). 10 stati osservatori : Arménie, Autriche, Croatie, Lituanie, Géorgie, Hongrie, Pologne, Slovaquie, Slovénie, République tchèque
Nota (2)
Testo integrale di Romano Prodi
Ho ricevuto queste belle fotografie di Gianfranco Levoni proprio il giorno in cui ho lasciato Bruxelles dopo avervi abitato per cinque anni e mezzo.
Non ho potuto fare a meno di guardare e riguardare queste immagini.
Raramente un obbiettivo fotografico è capace non solo di riprodurre le cose viste ma di presentarci i sentimenti e i ricordi che solo una città profondamente conosciuta e amata ci può suscitare.
L’autore non ha inseguito le cose belle ma ci ha accompagnato passo per passo, in una lunga rivisitazione sentimentale.
Dopo un lungo nuovo terminale dell’aeroporto di Zaventem, così lungo da sembrare senza fine, il trenino ti porta verso il centro della città, verso il cuore di Bruxelles, che riesce a conservare quella parte del meraviglioso patrimonio urbanistico che è potuto sopravvivere alla distruzione ed alle ricostruzioni di una politica urbanistica tumultuosa e spesso insensata che è durata per più di una generazione.
La generazione durante la quale Bruxelles è divenuta capitale d’Europa prima di averne assunto la coscienza e la responsabilità.
Oggi la città ha finalmente imparato a fare convivere il vecchio con il nuovo, la sua storia passata con il suo futuro, di essere il punto di riferimento di oltre cinquecento milioni di persone.
Le immagini del nuovo quartiere europeo illustrano lo sforzo di una nuova architettura di cui il simbolo è il rinato Berlaymont con la sua forma di stella irregolare che vuole e riesce ad essere il simbolo della nuova Europa, insieme all’avveniristica cupola del Parlamento Europeo.
Attorno a questa Bruxelles di pietra si snodano le immagini delle persone che la vivono e che ne fanno ormai uno dei centri più cosmopoliti del mondo.
Ma di un cosmopolitismo non conflittuale, nel quale la diversità è un sentimento positivo, non solo tollerato ma strumentale ad una convivenza di persone che vedono in Bruxelles non semplicemente una città in cui si cerca un lavoro ma in cui si portano con orgoglio le proprie radici.
Una capitale di popoli e di nazioni che si uniscono ma restano appunto orgogliosi della propria diversità. I conflitti e le tensioni sono in questo quadro attenuati rispetto a tutte le altre città del nord, perché Bruxelles vuole essere il simbolo vivente di una convivenza diversa rispetto a quella ereditata dal passato.
Solo una storia futura ci dirà se questa grande sfida di pace e di progresso potrà essere vinta.
Per chi vive a Bruxelles il senso del futuro è un sentimento ormai forte e diffuso ma è un sentimento che non turba affatto un modo di vita sostanzialmente calmo, provinciale e, in fondo tradizionale.
Ed è giusto quindi che le immagini di Gianfranco Levoni ci portino alla fine verso i boschi e la campagna che non solo circondano Bruxelles ma entrano fino verso il centro della città.
Boschi e campagne incontaminate, che ricordano grandi eventi storici come la battaglia di Waterloo ma anche antiche fattorie e case padronali, che ci ricordano come il nostro futuro sia ancora semplice indissolubilmente legato al nostro passato.
11
marzo 2005
I mille volti di Bruxelles
Dall'undici marzo al 15 aprile 2005
fotografia
presentazione
presentazione
Location
INSTITUT FRANCAIS DE FLORENCE
Firenze, Piazza D'ognissanti, 2, (Firenze)
Firenze, Piazza D'ognissanti, 2, (Firenze)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 9-18
Vernissage
11 Marzo 2005, ore 18
Autore