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Francesco Carone / Alessandro Casati / Giacomo Costa
Tre personali negli spazi Atlante, En plein air e Passages
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quarter apre le porte a tre artisti di recente generazione, attivi in Toscana ma affermati anche sulla scena nazionale. Sabato 12 marzo, alle ore 18.00, inaugureranno: la sezione ATALANTE con Francesco Carone, PASSAGES con Giacomo Costa, e EN PLEIN AIR con Alessandro Casati. La struttura del Centro D’Arte Contemporanea, articolato in cellule espositive autonome, permette di realizzare una concatenazione di eventi che rendono Quarter un organismo sempre attivo, un cuore pulsante che accoglie, produce e veicola l’arte.
Lo spazio Atlante continua ad essere l’arena di interventi che attivano un confronto con ramificazioni culturali tese verso temi morali, sociali e geopolitici. La produzione artistica ritrova attraverso una committenza intenzionalmente interessata a fare dell’iconologia una pratica poetica e ideologica una sua ambizione iconografica, vera differenza tra un'arte umanistica e una semplicemente sociale.
Francesco Carone propone un’installazione che parla di Immortalità, o più propriamente del superamento della morte, delle possibilità di varcare limiti grazie all’esercizio morale, alla volontà di ricerca e conoscenza, sulla linea di un immaginario che va dall’Ulisse dantesco al Capitano Achab.
Passages compie un’ulteriore oscillazione di visione, percezione e restituzione dello spazio urbano, della città dei quartieri, ovvero di una Firenze non consumata, ma vissuta e attraversata da passeggiatori intestini. Dopo lo sguardo giovanile e attento alle sfumature del periferico di Francesco Gnot, dopo l’obiettivo estetizzante, attratto dalla storia e dalle forme classiche, di Carlo Cantini, Giacomo Costa presenta un progetto che include una partecipazione attiva dello spettatore. In linea con la sua produzione fotografica, Costa si muove nello spazio urbano condividendo le opzioni della tecnologia con quelle de l’homme de la rue.
Torna, infine, Alessandro Casati, che prosegue la sua cronaca per immagini della storia di Quarter. Fino a giungno 2005, le pareti del Foyer accoglieranno le tele che l’artista produce ispirandosi a scatti ripresi durante le manifestazioni in corso a Quarter. Un diario visivo che sintetizza il mezzo tecnologico di una macchina fotografica digitale con quello, tradizionale, ma strettamente contemporaneo negli esiti, della figurazione pittorica. Le tele di Casati si fissano sul ricordo di realtà,
ritraendo qualcosa che è stato o che appare a venire, come ciò che ha da essere ancora. Le sue immagini vivono sul doppio filo del tempo a venire e del rimosso. Tracciano una netta demarcazione tra pittura e fotografia, redifinendo l’una come arte del possibile e l’altra dell'impossibile. È impossibile quello che solo lo sguardo sa vedere, ipotizzando una realà pittorica che è altrimenti del visibile e dell’invisibile. Cosi la cronaca, il quotidiano, l’evento scivolato tra le maglie del luogo, sempre troppo grandi per salvare le realtà, trascende risalendo come un fregio all’interno del foyer a cui viene restituito il senso architettonico di un peristilio.
Lo spazio Atlante continua ad essere l’arena di interventi che attivano un confronto con ramificazioni culturali tese verso temi morali, sociali e geopolitici. La produzione artistica ritrova attraverso una committenza intenzionalmente interessata a fare dell’iconologia una pratica poetica e ideologica una sua ambizione iconografica, vera differenza tra un'arte umanistica e una semplicemente sociale.
Francesco Carone propone un’installazione che parla di Immortalità, o più propriamente del superamento della morte, delle possibilità di varcare limiti grazie all’esercizio morale, alla volontà di ricerca e conoscenza, sulla linea di un immaginario che va dall’Ulisse dantesco al Capitano Achab.
Passages compie un’ulteriore oscillazione di visione, percezione e restituzione dello spazio urbano, della città dei quartieri, ovvero di una Firenze non consumata, ma vissuta e attraversata da passeggiatori intestini. Dopo lo sguardo giovanile e attento alle sfumature del periferico di Francesco Gnot, dopo l’obiettivo estetizzante, attratto dalla storia e dalle forme classiche, di Carlo Cantini, Giacomo Costa presenta un progetto che include una partecipazione attiva dello spettatore. In linea con la sua produzione fotografica, Costa si muove nello spazio urbano condividendo le opzioni della tecnologia con quelle de l’homme de la rue.
Torna, infine, Alessandro Casati, che prosegue la sua cronaca per immagini della storia di Quarter. Fino a giungno 2005, le pareti del Foyer accoglieranno le tele che l’artista produce ispirandosi a scatti ripresi durante le manifestazioni in corso a Quarter. Un diario visivo che sintetizza il mezzo tecnologico di una macchina fotografica digitale con quello, tradizionale, ma strettamente contemporaneo negli esiti, della figurazione pittorica. Le tele di Casati si fissano sul ricordo di realtà,
ritraendo qualcosa che è stato o che appare a venire, come ciò che ha da essere ancora. Le sue immagini vivono sul doppio filo del tempo a venire e del rimosso. Tracciano una netta demarcazione tra pittura e fotografia, redifinendo l’una come arte del possibile e l’altra dell'impossibile. È impossibile quello che solo lo sguardo sa vedere, ipotizzando una realà pittorica che è altrimenti del visibile e dell’invisibile. Cosi la cronaca, il quotidiano, l’evento scivolato tra le maglie del luogo, sempre troppo grandi per salvare le realtà, trascende risalendo come un fregio all’interno del foyer a cui viene restituito il senso architettonico di un peristilio.
12
marzo 2005
Francesco Carone / Alessandro Casati / Giacomo Costa
Dal 12 marzo al 02 aprile 2005
arte contemporanea
Location
QUARTER – CENTRO PRODUZIONE ARTE
Firenze, Viale Donato Giannotti, 81, (Firenze)
Firenze, Viale Donato Giannotti, 81, (Firenze)
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedì, 15-20
Vernissage
9 Febbraio 2005, ore 18
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