Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Tracks 0.1 – Chris Watson
TRACKS è un progetto che esplora la cultura sonora contemporanea in Gran Bretagna e i suoi legami con il passato attraverso una serie di incontri, ascolti guidati e performance.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
TRACKS è un progetto che esplora la cultura sonora contemporanea in Gran Bretagna e i suoi legami con il passato attraverso una serie di incontri, ascolti guidati e performance.
Il progetto, a cura di Daniela Cascella, è promosso dal Gallery Programme della British School at Rome diretto da Cristiana Perrella.
Dopo la serata introduttiva del 31 marzo, il progetto riprenderà in autunno con una serie di incontri mensili.
In che modo si sta sviluppando la ricerca sonora in Gran Bretagna? Attraverso quali forme l’eredità dei pionieri della sperimentazione musicale si rinnova oggi nelle creazioni più audaci ai limiti del suono? TRACKS inizia una ricognizione di quelle esperienze di ricerca sonora che hanno contribuito negli ultimi anni ad espandere il proprio raggio d’azione includendo al suo interno i field recordings, le manipolazioni di vinili, le sonorità estremamente rarefatte o assordanti, le ibridazioni con le forme più sommerse della cultura musicale e visiva. Saranno esaminati alcuni dei principali nuclei della ricerca sonora contemporanea e i loro legami con le sperimentazioni non ortodosse del passato. Tra gli intenti di TRACKS vi è infatti la volontà di discostarsi dalla presentazione acritica di performance musicali e di avvicinare invece il pubblico romano a una serie di percorsi nella sperimentazione sonora inserendoli in un contesto storico e d’ascolto più ampio. In questo modo si vuole evidenziare tanto la continuità con esperienze fondamentali della sperimentazione sonora del passato, la cui storia in Italia è ancora tutta da raccontare, quanto le varie forme che ogni area di ricerca assume oggi nei diversi approcci da parte di una varietà di musicisti. Ogni performance dal vivo sarà preceduta da un’introduzione al contesto di provenienza dei musicisti invitati, che prenderà la forma di letture, ascolti guidati, interventi esterni di critici e studiosi dei fenomeni musicali in esame.
Tra i fondatori nel 1972 del gruppo electronic-punk-wave dei Cabaret Voltaire, e nel 1981 di una delle formazioni cult della sperimentazione post-industrial, The Hafler Trio, Chris Watson è oggi una delle figure più poliedriche e singolari della scena sperimentale britannica e suonerà per la prima volta a Roma nell’ambito di TRACKS.
L’interesse di Watson per le multiformi inflessioni dei suoni della natura lo ha portato a lavorare come “sound recordist” in numerosi documentari per la BBC, un lavoro che affianca e alimenta la sua produzione audio pubblicata su cd. In ognuno dei suoi lavori Watson registra i suoni di diversi habitat e atmosfere attorno al mondo, dalla savana africana alle brughiere inglesi, captando non soltanto le sonorità più evidenti ma andando a rintracciare anche quelle più nascoste e meno eclatanti, riuscendo in questo modo a catturare veri e propri “paesaggi sonori” densi e stratificati. L’ultimo album, Weather Report, documenta una serie di fenomeni meteorologici registrati con una cura e una meticolosità tali da trascendere la pura aderenza al reale per evocare dimensioni sonore e percettive di straordinaria suggestione. Come ha scritto a proposito del suo album Stepping into The Dark (che nel 2000 ha vinto un Award of Distinction al presigioso Prix ARS Electronica Festival di Linz): “C’è una sensazione intangibile quando ci si trova in un luogo speciale – un luogo che ha un’anima – un luogo che ha un’atmosfera… Le mie registrazioni sono atmosfere di luoghi speciali." www.chriswatson.net
Quello dei field recordings è uno degli ambiti di ricerca maggiormente esplorati nella sperimentazione musicale odierna. Il termine, che tradotto letteralmente sta per “registrazioni sul campo”, racchiude una varietà impensabile di approcci che le tecnologie più recenti hanno contribuito a sviluppare. Dagli esperimenti di musique concrète dal 1948 in poi all’uscita nel 1977 del fondamentale, seppur controverso testo di R. Murray Schafer Il paesaggio sonoro, e ancor prima dagli eventi organizzati a New York da Max Neuhaus alla fine degli anni ’60 in cui il pubblico era invitato a prestare ascolto ai suoni della città, l’attenzione verso il paesaggio sonoro e i tentativi di registrarlo (su nastro e su supporto digitale) si sono articolate secondo diversi atteggiamenti estetici e critici.
Programma della serata
L’introduzione alla serata passerà in rassegna una selezione di diversi approcci recenti all’universo dei field recordings. Una serie di ascolti estratti da:
- Francisco López. Absolute sound. La Selva (1997)
- Steve Peters. I suoni discreti. In Memory of the Four Winds (2000)
- Toshiya Tsunoda. Le vibrazioni impercettibili della materia. O respirar da paisagem (2003)
- Jakob Kirkegaard. I suoni “inauditi”. Eldfjall (2005)
Lettura delle pagine di Haunted Weather di David Toop relative a Chris Watson
Introduzione di Chris Watson al proprio metodo di lavoro.
Performance live.
Il progetto, a cura di Daniela Cascella, è promosso dal Gallery Programme della British School at Rome diretto da Cristiana Perrella.
Dopo la serata introduttiva del 31 marzo, il progetto riprenderà in autunno con una serie di incontri mensili.
In che modo si sta sviluppando la ricerca sonora in Gran Bretagna? Attraverso quali forme l’eredità dei pionieri della sperimentazione musicale si rinnova oggi nelle creazioni più audaci ai limiti del suono? TRACKS inizia una ricognizione di quelle esperienze di ricerca sonora che hanno contribuito negli ultimi anni ad espandere il proprio raggio d’azione includendo al suo interno i field recordings, le manipolazioni di vinili, le sonorità estremamente rarefatte o assordanti, le ibridazioni con le forme più sommerse della cultura musicale e visiva. Saranno esaminati alcuni dei principali nuclei della ricerca sonora contemporanea e i loro legami con le sperimentazioni non ortodosse del passato. Tra gli intenti di TRACKS vi è infatti la volontà di discostarsi dalla presentazione acritica di performance musicali e di avvicinare invece il pubblico romano a una serie di percorsi nella sperimentazione sonora inserendoli in un contesto storico e d’ascolto più ampio. In questo modo si vuole evidenziare tanto la continuità con esperienze fondamentali della sperimentazione sonora del passato, la cui storia in Italia è ancora tutta da raccontare, quanto le varie forme che ogni area di ricerca assume oggi nei diversi approcci da parte di una varietà di musicisti. Ogni performance dal vivo sarà preceduta da un’introduzione al contesto di provenienza dei musicisti invitati, che prenderà la forma di letture, ascolti guidati, interventi esterni di critici e studiosi dei fenomeni musicali in esame.
Tra i fondatori nel 1972 del gruppo electronic-punk-wave dei Cabaret Voltaire, e nel 1981 di una delle formazioni cult della sperimentazione post-industrial, The Hafler Trio, Chris Watson è oggi una delle figure più poliedriche e singolari della scena sperimentale britannica e suonerà per la prima volta a Roma nell’ambito di TRACKS.
L’interesse di Watson per le multiformi inflessioni dei suoni della natura lo ha portato a lavorare come “sound recordist” in numerosi documentari per la BBC, un lavoro che affianca e alimenta la sua produzione audio pubblicata su cd. In ognuno dei suoi lavori Watson registra i suoni di diversi habitat e atmosfere attorno al mondo, dalla savana africana alle brughiere inglesi, captando non soltanto le sonorità più evidenti ma andando a rintracciare anche quelle più nascoste e meno eclatanti, riuscendo in questo modo a catturare veri e propri “paesaggi sonori” densi e stratificati. L’ultimo album, Weather Report, documenta una serie di fenomeni meteorologici registrati con una cura e una meticolosità tali da trascendere la pura aderenza al reale per evocare dimensioni sonore e percettive di straordinaria suggestione. Come ha scritto a proposito del suo album Stepping into The Dark (che nel 2000 ha vinto un Award of Distinction al presigioso Prix ARS Electronica Festival di Linz): “C’è una sensazione intangibile quando ci si trova in un luogo speciale – un luogo che ha un’anima – un luogo che ha un’atmosfera… Le mie registrazioni sono atmosfere di luoghi speciali." www.chriswatson.net
Quello dei field recordings è uno degli ambiti di ricerca maggiormente esplorati nella sperimentazione musicale odierna. Il termine, che tradotto letteralmente sta per “registrazioni sul campo”, racchiude una varietà impensabile di approcci che le tecnologie più recenti hanno contribuito a sviluppare. Dagli esperimenti di musique concrète dal 1948 in poi all’uscita nel 1977 del fondamentale, seppur controverso testo di R. Murray Schafer Il paesaggio sonoro, e ancor prima dagli eventi organizzati a New York da Max Neuhaus alla fine degli anni ’60 in cui il pubblico era invitato a prestare ascolto ai suoni della città, l’attenzione verso il paesaggio sonoro e i tentativi di registrarlo (su nastro e su supporto digitale) si sono articolate secondo diversi atteggiamenti estetici e critici.
Programma della serata
L’introduzione alla serata passerà in rassegna una selezione di diversi approcci recenti all’universo dei field recordings. Una serie di ascolti estratti da:
- Francisco López. Absolute sound. La Selva (1997)
- Steve Peters. I suoni discreti. In Memory of the Four Winds (2000)
- Toshiya Tsunoda. Le vibrazioni impercettibili della materia. O respirar da paisagem (2003)
- Jakob Kirkegaard. I suoni “inauditi”. Eldfjall (2005)
Lettura delle pagine di Haunted Weather di David Toop relative a Chris Watson
Introduzione di Chris Watson al proprio metodo di lavoro.
Performance live.
31
marzo 2005
Tracks 0.1 – Chris Watson
31 marzo 2005
serata - evento
Location
THE BRITISH SCHOOL AT ROME
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Biglietti
a sottoscrizione € 10 fino ad esaurimento posti
Vernissage
31 Marzo 2005, ore 21
Autore
Curatore