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Simon Morley – Rossa
Rossa è nata da una visita di Simon Morley in un negozio bolognese di libri usati in cui ha trovato un assortimento di letteratura PCI degli anni ‘40-‘50. Questi opuscoli sono diventati la base della mostra.
Comunicato stampa
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CONCETTO GENERALE
Il lavoro di Simon Morley nasce da un profondo interesse per il minimalismo astratto ed è sua costante intenzione creare un dialogo fra il monocromo e il ready-made duchampiano. Per fare ciò opera sincronicamente – l’oggetto nello spazio (un dipinto), un campo di colore, un incontro, e diacronicamente – un testo, una storia, un rapporto.
Di solito sceglie testi che abbiano una forte risonanza culturale. Ciò aggiunge all’opera un elemento di nostalgia e di ironia, ma ribadisce anche la volontà di lavorare come proponeva Walter Benjamin: con una concezione dialettica della storia in cui il passato non è meramente “passato”, ma anzi qualcosa che vibra nel presente. In questo senso il suo intento è fare Dipinti - storia.
Il testo assume sempre una tonalità più scura rispetto alla superficie colorata. Questo si può interpretare in più modi: il testo svanisce; il testo sta emergendo; il testo non vuol staccarsi dallo sfondo; il testo esige di essere esaminato da vicino; il testo è qualcosa da contemplare con tranquillità; il testo è un intruso nel placido campo di un colore incontaminato.Ciò riduce il rapporto figura/sfondo creando, in un primo tempo, la percezione di un campo-colore ininterotto che poi si va a compromettere, riconoscendo e interpretando il testo.L’effetto è quello di ingenerare una metamorfosi nella fruizione del lavoro. “Rallenta” l’esperienza visiva, portando lentamente lo spettatore da un incontro estetico con un campo colorato – in cui vede – a quello concettuale di una interpretazione linguistica – in cui legge, appunto.
LA MOSTRA ED IL SUO CONTENUTO
La motivazione che ispira Rossa è la costante volontà di fare opere che si rapportino agli specifici connotati storico-culturali della località in cui espone. Rossa è nata da una visita di Simon Morley in un negozio bolognese di libri usati in cui ha trovato un assortimento di letteratura PCI degli anni ‘40-‘50. Questi opuscoli sono diventati la base della mostra. La scoperta di questa raccolta ha suscitato il suo interesse per l’eredità comunista a Bologna e nell’Emilia-Romagna: il rapporto particolare tra città, regione e sinistra comunista. Dipingere in rosso a Bologna vuol dire rievocare queste relazioni.
Ma non solo. “Rossa” anche perché, storicamente, Bologna è sempre stata detta “la rossa” per il colore dei suoi palazzi, dei suoi tetti, color “rosso Bologna”…
10 quadri rossi – 7 piccoli e 3 grandi. Ciascuno rappresenta un libro-opuscolo con una tonalità di rosso diversa. Il testo-base, come quasi sempre nei suoi dipinti-libro, è reso più scuro ma solo di una tonalità rispetto allo sfondo.
Un video. Un ragazzo porta per le strade di Bologna un palloncino rosso. La musica è di Verdi: la sinfonia de La Traviata. Il video si ispira al film francese Le Ballon Rouge di A. Lamorisse, realizzato nel 1956. E’ difficile non vedere in questo palloncino rosso il simbolo della speranza incarnata della Sinistra.
Il lavoro di Simon Morley nasce da un profondo interesse per il minimalismo astratto ed è sua costante intenzione creare un dialogo fra il monocromo e il ready-made duchampiano. Per fare ciò opera sincronicamente – l’oggetto nello spazio (un dipinto), un campo di colore, un incontro, e diacronicamente – un testo, una storia, un rapporto.
Di solito sceglie testi che abbiano una forte risonanza culturale. Ciò aggiunge all’opera un elemento di nostalgia e di ironia, ma ribadisce anche la volontà di lavorare come proponeva Walter Benjamin: con una concezione dialettica della storia in cui il passato non è meramente “passato”, ma anzi qualcosa che vibra nel presente. In questo senso il suo intento è fare Dipinti - storia.
Il testo assume sempre una tonalità più scura rispetto alla superficie colorata. Questo si può interpretare in più modi: il testo svanisce; il testo sta emergendo; il testo non vuol staccarsi dallo sfondo; il testo esige di essere esaminato da vicino; il testo è qualcosa da contemplare con tranquillità; il testo è un intruso nel placido campo di un colore incontaminato.Ciò riduce il rapporto figura/sfondo creando, in un primo tempo, la percezione di un campo-colore ininterotto che poi si va a compromettere, riconoscendo e interpretando il testo.L’effetto è quello di ingenerare una metamorfosi nella fruizione del lavoro. “Rallenta” l’esperienza visiva, portando lentamente lo spettatore da un incontro estetico con un campo colorato – in cui vede – a quello concettuale di una interpretazione linguistica – in cui legge, appunto.
LA MOSTRA ED IL SUO CONTENUTO
La motivazione che ispira Rossa è la costante volontà di fare opere che si rapportino agli specifici connotati storico-culturali della località in cui espone. Rossa è nata da una visita di Simon Morley in un negozio bolognese di libri usati in cui ha trovato un assortimento di letteratura PCI degli anni ‘40-‘50. Questi opuscoli sono diventati la base della mostra. La scoperta di questa raccolta ha suscitato il suo interesse per l’eredità comunista a Bologna e nell’Emilia-Romagna: il rapporto particolare tra città, regione e sinistra comunista. Dipingere in rosso a Bologna vuol dire rievocare queste relazioni.
Ma non solo. “Rossa” anche perché, storicamente, Bologna è sempre stata detta “la rossa” per il colore dei suoi palazzi, dei suoi tetti, color “rosso Bologna”…
10 quadri rossi – 7 piccoli e 3 grandi. Ciascuno rappresenta un libro-opuscolo con una tonalità di rosso diversa. Il testo-base, come quasi sempre nei suoi dipinti-libro, è reso più scuro ma solo di una tonalità rispetto allo sfondo.
Un video. Un ragazzo porta per le strade di Bologna un palloncino rosso. La musica è di Verdi: la sinfonia de La Traviata. Il video si ispira al film francese Le Ballon Rouge di A. Lamorisse, realizzato nel 1956. E’ difficile non vedere in questo palloncino rosso il simbolo della speranza incarnata della Sinistra.
09
aprile 2005
Simon Morley – Rossa
Dal 09 aprile al 14 maggio 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA SPAZIA
Bologna, Via Dell'inferno, 5, (Bologna)
Bologna, Via Dell'inferno, 5, (Bologna)
Orario di apertura
10.00-12.30 e 15.30-19.30, chiuso lunedì e festivi
Vernissage
9 Aprile 2005, ore 18
Autore