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Erminio Trillo – Segni e sogni dalla città
Zoomate sulle imperfezioni dell’asfalto o nelle colate di umidità sui muri. Macro – impressioni della realtà.
Comunicato stampa
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Apre venerdi 4 marzo alle 20,30 presso lo spazio espositivo dell’Associazione Civico 32, via Nazario Sauro 24/A, la mostra personale con gli attesi nuovi lavori di Erminio Trillo. Trillo era stato infatti protagonista di una delle prime esposizioni del Civico32 con la sua prima, fortunata personale.
Allora, un anno fa, Walter Guadagnini aveva scritto: “Paesaggi, donne, animali, memorie, segni, gesti, tutto quello che il mondo e l’esperienza propongono, con l’incostanza tipica di chi non ha ancora fatto della pittura una professione, con tutto il piacere del fare, seguendo prima le regole della passione che quelle della disciplina. Trillo segna le sue superfici, le attraversa senza preoccuparsi di come il racconto finirà; un passo dopo l’altro, un segno dopo l’altro, e l’immagine si scopre nelle pieghe della visione, natura, artificio e ancora natura, adesso pochi segni e pochi colori, tutti necessari, tutti tali da costringere l’occhio a fermarsi, a riflettere, a camminare sulla superficie e a compiere il cammino inverso, con sbadata concentrazione. Il viaggio è appena iniziato”.
Il viaggio di Trillo è in corso. Scrive di questi nuovi lavori Alessandro Sibilia:
Zoomate sulle imperfezioni dell’asfalto o nelle colate di umidità sui muri. Macro - impressioni della realtà. Uno sguardo, quello di Erminio Trillo, che dal contesto urbano che ci circonda prende lo spunto per le proprie immagini. Mi piace immaginarlo con il passo indolente del flaneur percorrere le strade ed i quartieri di Bologna, l’occhio attento alle suggestioni ed ai segni del tempo e dell’usura delle strade come dei muri. Panorami urbani che non nel colpo d’occhio, nello scorcio suggestivo trovano la loro ragione ma al contrario in un mondo interiore fatto di fratture e marginalità. Una passeggiata onirica attraverso quei segni materiali che rimandano al mondo interiore dell’artista.(…) Brani di vita, vicende personali, momenti di gioia come di dolore che si ritrovano idealizzati nelle astratte superfici della città. Cicatrici e punti di sutura dell’anima come della realtà riportati prima nei toni freddi dell’azzurro e del grigio e più di recente invece nelle tonalità dell’ocra e del seppia.
Lo sguardo è sempre rivolto verso il basso, ma se all’inizio il punto di vista era l’uomo in piedi ora si aprono scenari e paesaggi nuovi che paiono riportare immagini e territori simili a quelli che vediamo riproposti dai satelliti. È sempre la linea di rottura, ‘la faglia di San Antonio’ quella che interessa Trillo, ma forse negli ultimi lavori riportata in una dimensione non più solo squisitamente locale ma allargata ad una realtà macro – territoriale.
Il procedimento creativo infine, prosegue la fase dell’ideazione con l’utilizzo di leggerissimi fogli di carta sui quali il segno ed il colore ripercorrono i frammenti di superfici attraverso una stesura ed un andamento grafico che si mantiene leggero ed evanescente in un continuo rilancio tra memoria e sogno, così fino alla composizione di quei ‘pezzi’ di pittura urbana che oggi Trillo ci propone.
Allora, un anno fa, Walter Guadagnini aveva scritto: “Paesaggi, donne, animali, memorie, segni, gesti, tutto quello che il mondo e l’esperienza propongono, con l’incostanza tipica di chi non ha ancora fatto della pittura una professione, con tutto il piacere del fare, seguendo prima le regole della passione che quelle della disciplina. Trillo segna le sue superfici, le attraversa senza preoccuparsi di come il racconto finirà; un passo dopo l’altro, un segno dopo l’altro, e l’immagine si scopre nelle pieghe della visione, natura, artificio e ancora natura, adesso pochi segni e pochi colori, tutti necessari, tutti tali da costringere l’occhio a fermarsi, a riflettere, a camminare sulla superficie e a compiere il cammino inverso, con sbadata concentrazione. Il viaggio è appena iniziato”.
Il viaggio di Trillo è in corso. Scrive di questi nuovi lavori Alessandro Sibilia:
Zoomate sulle imperfezioni dell’asfalto o nelle colate di umidità sui muri. Macro - impressioni della realtà. Uno sguardo, quello di Erminio Trillo, che dal contesto urbano che ci circonda prende lo spunto per le proprie immagini. Mi piace immaginarlo con il passo indolente del flaneur percorrere le strade ed i quartieri di Bologna, l’occhio attento alle suggestioni ed ai segni del tempo e dell’usura delle strade come dei muri. Panorami urbani che non nel colpo d’occhio, nello scorcio suggestivo trovano la loro ragione ma al contrario in un mondo interiore fatto di fratture e marginalità. Una passeggiata onirica attraverso quei segni materiali che rimandano al mondo interiore dell’artista.(…) Brani di vita, vicende personali, momenti di gioia come di dolore che si ritrovano idealizzati nelle astratte superfici della città. Cicatrici e punti di sutura dell’anima come della realtà riportati prima nei toni freddi dell’azzurro e del grigio e più di recente invece nelle tonalità dell’ocra e del seppia.
Lo sguardo è sempre rivolto verso il basso, ma se all’inizio il punto di vista era l’uomo in piedi ora si aprono scenari e paesaggi nuovi che paiono riportare immagini e territori simili a quelli che vediamo riproposti dai satelliti. È sempre la linea di rottura, ‘la faglia di San Antonio’ quella che interessa Trillo, ma forse negli ultimi lavori riportata in una dimensione non più solo squisitamente locale ma allargata ad una realtà macro – territoriale.
Il procedimento creativo infine, prosegue la fase dell’ideazione con l’utilizzo di leggerissimi fogli di carta sui quali il segno ed il colore ripercorrono i frammenti di superfici attraverso una stesura ed un andamento grafico che si mantiene leggero ed evanescente in un continuo rilancio tra memoria e sogno, così fino alla composizione di quei ‘pezzi’ di pittura urbana che oggi Trillo ci propone.
04
marzo 2005
Erminio Trillo – Segni e sogni dalla città
Dal 04 al 31 marzo 2005
arte contemporanea
Location
CIVICO 32
Bologna, Via Nazario Sauro, 21, (Bologna)
Bologna, Via Nazario Sauro, 21, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 11–24
Vernissage
4 Marzo 2005, ore 20,30
Autore
Curatore