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Daniele Mari – NY Reflex
Con NY Reflex, Daniele Mari propone un’originale riflessione sull’identità dei non-luoghi contemporanei. Negli scatti eseguiti lo scorso autunno a New York, il fotografo offre una visione della realtà trasfigura
Comunicato stampa
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Con NY Reflex, Daniele Mari propone un’originale riflessione sull’identità dei non-luoghi contemporanei.
Negli scatti eseguiti lo scorso autunno a New York, il fotografo offre una visione della realtà trasfigurata dal duplice meccanismo dello specchiamento e del capovolgimento: la città, infatti, riflessa in una pozzanghera e deformata dal movimento dell’acqua, incontra il suo doppio speculare in un’immagine i cui piani, reale e riflesso, appaiono ribaltati.
Il paesaggio metropolitano, osservato dall’alto verso il basso entro specchi d’acqua metallici di strade e marciapiedi, dialoga con lo spazio circostante in un insieme irregolare e confuso di superfici e geometrie
in cui realtà e immagine sembrano sul punto di scambiarsi le parti.
I luoghi, sfuggenti ed enigmatici, diventano “transiti” la cui identità e funzione è determinata dall’essere percorsi da un capo all’altro. I soggetti del transito sospesi in una dimensione a-temporale, sono “ombre” che passano e che, mentre si liberano da una figuratività immediatamente riconoscibile, acquistano un corpo nuovo, frutto delle molteplici sintesi che si realizzano nel contesto differenziato e proteiforme della metropoli.
E’ come se quest’ultima, costretta entro la “pelle” di una superficie bidimensionale, pian piano se ne liberasse, lasciando emergere l’essenza fluida di una realtà che della vita coglie ed incorpora ogni piccolissima vibrazione. Lo specchio d’acqua diventa così “nuova pelle”, specchio di un’immagine multiforme e mutevole che si oppone al realismo piatto e bidimensionale della pura “impressione fotografica” per generare, piuttosto, stati d’animo, emozioni e nuovi slanci verso una ri-significazione della realtà.
Simona Brunetti
Negli scatti eseguiti lo scorso autunno a New York, il fotografo offre una visione della realtà trasfigurata dal duplice meccanismo dello specchiamento e del capovolgimento: la città, infatti, riflessa in una pozzanghera e deformata dal movimento dell’acqua, incontra il suo doppio speculare in un’immagine i cui piani, reale e riflesso, appaiono ribaltati.
Il paesaggio metropolitano, osservato dall’alto verso il basso entro specchi d’acqua metallici di strade e marciapiedi, dialoga con lo spazio circostante in un insieme irregolare e confuso di superfici e geometrie
in cui realtà e immagine sembrano sul punto di scambiarsi le parti.
I luoghi, sfuggenti ed enigmatici, diventano “transiti” la cui identità e funzione è determinata dall’essere percorsi da un capo all’altro. I soggetti del transito sospesi in una dimensione a-temporale, sono “ombre” che passano e che, mentre si liberano da una figuratività immediatamente riconoscibile, acquistano un corpo nuovo, frutto delle molteplici sintesi che si realizzano nel contesto differenziato e proteiforme della metropoli.
E’ come se quest’ultima, costretta entro la “pelle” di una superficie bidimensionale, pian piano se ne liberasse, lasciando emergere l’essenza fluida di una realtà che della vita coglie ed incorpora ogni piccolissima vibrazione. Lo specchio d’acqua diventa così “nuova pelle”, specchio di un’immagine multiforme e mutevole che si oppone al realismo piatto e bidimensionale della pura “impressione fotografica” per generare, piuttosto, stati d’animo, emozioni e nuovi slanci verso una ri-significazione della realtà.
Simona Brunetti
07
marzo 2005
Daniele Mari – NY Reflex
Dal 07 al 25 marzo 2005
fotografia
Location
AOCF58 – GALLERIA BRUNO LISI
Roma, Via Flaminia, 58, (Roma)
Roma, Via Flaminia, 58, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 17–19,30
Vernissage
7 Marzo 2005, ore 18,30
Autore
Curatore