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…nell’Aprile 2001 inaugurò la galleria di p.zza Tanucci con una Collettiva di Maestri del Novecento, alla fine dello stesso anno ospitò le opere di Sandro Chia ed oggi propone sedici opere di uno dei massimi esponenti della Pop Art in Italia, Mario Schifano. La mostra, inaugurata il 30 marzo scorso e patrocinata dal Comune di Stia è l’ennesima dimostrazione di un fenomeno cui stiamo assistendo increduli ma decisamente favorevoli; la tendenza, ormai abbastanza diffusa, di associazioni culturali efficienti e amministratori illumunati a portare in provincia, artisti contemporanei . E così Mario Schifano viene accolto nella piazza “buona” del borgo antico di Stia e ci sta talmente bene che permette a noi e agli abitanti del paese di rileggere la peculiarità del loro borgo nella dialettica del divenire degli eventi espressa nell’arte del grande Maestro che ne è stato interprete.
Le opere esposte abbracciano un trentennio, dagli anni ’60 agli inizi del ’90 e ci permettono di ripercorrere alcune tappe significative nell’universo Schifano, universo eclettico, ricco di esperienze umane ed artistiche. Sono del 1962 le due carte Monocromo e la più famosa Esso opere sature dell’esperienza americana della Pop Art, ( in quell’anno espone a New York insieme a Rauschenberg, Johns e Oldenburg) dove la carta coperta da un solo colore tattile e gocciolante diventa schermo per lettere e marchi tratti dal mondo consumistico . La sua arte ha sempre precorso i tempi, Schifanoha avuto una capacità intuitiva esasperata nel captare la portata dei cambiamenti socio-tecnologici rielaborandoli nella sua esperienza pittorica. Così a metà degli anni ’60 inizia la sperimentazione artistica sulle immagini fotografiche e televisive che trasporta direttamente su tela emulsionata rielaborandole e rendendo reale il virtuale e l’effimero. Le opere esposte senza titolo del 1974 e del’76 traggono spunto da un film- documentario televisivo su Pablo Picasso e le immagini isolate e decontestualizzate si trasformano nelle mani dell’artista che le ridefinisce e costruisceil nuovo. Sempre degli anni ’70 sono presenti in mostra quattro Paesaggi anemici dove fasce di colore acrilico individuano orizzonti marini o campi di grano maturo. Terminano la rassegna breve ma significativa della carriera dell’artista un’opera della serieFuturismo rivisitato del 1979 dove l’immagine del gruppo storico futurista è velata, annullati i lineamenti del volto e mantenuta soltanto la silhouette delle figure e Palma del ’91, bellissima tela a smalto dove, ancora, l’attenzione per la natura prende il sopravvento in un’esplosione di colori.
link correlati:
Biografia di Mario Schifano
Daniela Cresti
Dal 30 marzo al 5 maggio 2002
Stia (ar)
P.za Tanucci n.21
Apertura: prefestivi: 16-18
festivi: 10.30-12.30 / 16-18
Ingresso libero
Telefono: 0575-581427 oppure rivolgersi al Comune di Stia Tel: 0575-504755
[exibart]