La dott. Silvia Zorzi laureata all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Conservazione dei beni culturali facoltà Lettere e Filosofia presenta gli aspetti più avvincenti della sua tesi di laurea. Incentrata su un interessante documento di restauro architettonico Villa Mantova Benavides situata nel cuore dei Colli Euganei si inserisce in un problema reale italiano: l’esistenza di un ineguagliabile patrimonio di costruzioni storiche e i modi della sua sopravvivenza.

Infatti la ristrutturazione di edifici da conoscere, difendere e conservare, oltre alla soluzione di questioni inerenti i materiali e le tecniche costruttive, impone l’individuazione e l’indicazione dello spazio per misurarlo nella sua potenzialità fruibile e per inserirlo in una dimensione funzionalmente collettiva.

Curioso e non usuale si presenta l’insieme di fabbriche tanto diverse per struttura e funzione. Costruite in epoche successive a partire dall’inizio del XVI secolo, vengono collegate tra loro per trasformarsi in casa padronale quando si conclude il 1600, a seguito dell’acquisizione da parte di un unico proprietario.

Nel serrato e progressivo lavoro di ricerca, alla definizione del documento in ambito artistico e storico, oltre all’apporto interdisciplinare la giovane studiosa affianca questioni giuridiche su assetti patrimoniali, seguiti in un percorso cronologico dalle origini fino all’acquisizione della Villa Mantova Benavides da parte del Comune di Baone.

Quale premessa a questa significativa relazione LE VENEZIE intendono ricordare l’illuminata intuizione di Bepi Mazzotti travisano di elezione che primo, nel 1952, con l’apporto di altri appassionati pubblicò il catalogo Le Ville Venete scoperte in un lungo e faticoso lavoro di analisi, contributo consapevole generoso e determinante per il nostro futuro culturale e sociologico.