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Il fascino indiscreto della pittura #2
Secondo appuntamento del doppio evento espositivo: “Il fascino indiscreto della pittura” dove sono raccolti pittori appartenenti alle generazioni successive a quella presentata nella mostra precedente.
Comunicato stampa
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La galleria Maniero presenta il secondo appuntamento del doppio evento espositivo: “Il fascino indiscreto della pittura” dove sono raccolti pittori appartenenti alle generazioni successive a quella presentata nella mostra precedente.
Come scrive Lorenzo Canova in catalogo “artisti come Ennio Alfani, Alessandra Di Francesco, Stefania Fabrizi, Tommaso Lisanti, Adriano Nardi, Francesca Tulli, Marco Verrelli, fondono fotografia, digitale, video e disegno nella loro pittura, riflettendo sui problemi del presente e delle sue grandi dialettiche, in lavori dove la pittura indaga dimensioni intime della memoria o problemi politici, le grandi questioni sociali, urbanistiche ed ecologiche, mostrando nelle loro opere un cuore “antico” rielaborato in forme del tutto attuali, in una visione incentrata su una concezione dell’immagine che, in forme nuove e del tutto contemporanee, si ricollega alla storia millenaria dell’arte su tutto il nostro territorio. Questi artisti considerano la pittura e la scultura come linguaggi dinamici in stretta relazione con le nuove espressioni più tecnologiche e non come tecniche ‘antiche’ e arroccate su uno sterile isolamento di nostalgico tradizionalismo: il nuovo dialogo tra le diverse forme espressive ha del resto arricchito anche la fotografia, le tecnologie digitali e il video, in un clima dove incontriamo quadri progettati attraverso supporti informatici o mediati da immagini fotografiche e video, o dove possiamo vedere stampe lambda, scatti e filmati che cercano di avere una dimensione “pittorica” o “scultorea”, che denuncia non di rado un preciso e dichiarato rapporto con il grande tesoro di spunti derivati dalla storia dell’arte. È stato, del resto, da tempo e da più parti notato come la pittura e la scultura abbiano certamente dovuto (e saputo) cambiare moltissimo anche per adeguarsi alla concorrenza dei potenti mezzi tecnologici legati all’immagine, quei nuovi media che fino a poco tempo fa erano visti non solo come dei nemici ma come dei veri e propri killers destinati a distruggere le tecniche più tradizionali. E si può certamente osservare anche come, per superare questo momento di fortissima crisi, la pittura e la scultura abbiano saputo trasformare le loro millenarie forme espressive in veri e propri ‘vampiri’ e ‘organismi mutanti’, in grado di appropriarsi dei vocaboli e dei fonemi del cinema, della storia dell’arte, della fotografia, della pubblicità, del fumetto, o di internet, trasformandoli e metabolizzandoli in un linguaggio i cui codici appaiono sottoposti ad una continua metamorfosi creativa”.
Come scrive Lorenzo Canova in catalogo “artisti come Ennio Alfani, Alessandra Di Francesco, Stefania Fabrizi, Tommaso Lisanti, Adriano Nardi, Francesca Tulli, Marco Verrelli, fondono fotografia, digitale, video e disegno nella loro pittura, riflettendo sui problemi del presente e delle sue grandi dialettiche, in lavori dove la pittura indaga dimensioni intime della memoria o problemi politici, le grandi questioni sociali, urbanistiche ed ecologiche, mostrando nelle loro opere un cuore “antico” rielaborato in forme del tutto attuali, in una visione incentrata su una concezione dell’immagine che, in forme nuove e del tutto contemporanee, si ricollega alla storia millenaria dell’arte su tutto il nostro territorio. Questi artisti considerano la pittura e la scultura come linguaggi dinamici in stretta relazione con le nuove espressioni più tecnologiche e non come tecniche ‘antiche’ e arroccate su uno sterile isolamento di nostalgico tradizionalismo: il nuovo dialogo tra le diverse forme espressive ha del resto arricchito anche la fotografia, le tecnologie digitali e il video, in un clima dove incontriamo quadri progettati attraverso supporti informatici o mediati da immagini fotografiche e video, o dove possiamo vedere stampe lambda, scatti e filmati che cercano di avere una dimensione “pittorica” o “scultorea”, che denuncia non di rado un preciso e dichiarato rapporto con il grande tesoro di spunti derivati dalla storia dell’arte. È stato, del resto, da tempo e da più parti notato come la pittura e la scultura abbiano certamente dovuto (e saputo) cambiare moltissimo anche per adeguarsi alla concorrenza dei potenti mezzi tecnologici legati all’immagine, quei nuovi media che fino a poco tempo fa erano visti non solo come dei nemici ma come dei veri e propri killers destinati a distruggere le tecniche più tradizionali. E si può certamente osservare anche come, per superare questo momento di fortissima crisi, la pittura e la scultura abbiano saputo trasformare le loro millenarie forme espressive in veri e propri ‘vampiri’ e ‘organismi mutanti’, in grado di appropriarsi dei vocaboli e dei fonemi del cinema, della storia dell’arte, della fotografia, della pubblicità, del fumetto, o di internet, trasformandoli e metabolizzandoli in un linguaggio i cui codici appaiono sottoposti ad una continua metamorfosi creativa”.
10
marzo 2005
Il fascino indiscreto della pittura #2
Dal 10 marzo al 09 aprile 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA MANIERO
Roma, Via Dell'arancio, 79, (Roma)
Roma, Via Dell'arancio, 79, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-20 e per appuntamento
Vernissage
10 Marzo 2005, ore 18
Autore