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Occhi chiusi e pensieri che vanno veloci. Un sottofondo di una foresta in tempesta e un oceano burrascoso. Un orso che, disperso, cerca rifugio in una baracca di latta nel mezzo di una radura. Suoni metallici nel tentativo di aprirla. E ancora pioggia a dirotto. Infine, una sala sdraiata a terra a contemplare ora il suono di un temporale milanese. Facile pensare a un trip? In effetti si. E invece no. Sono i contesti creati da O’ durante i numerosi concerti che l’associazione sta ospitando all’interno della sede di Via Pastrengo. In particolare, questo è il ricordo della performance di Lawrence English, australiano in visita milanese, per una serata insieme ad Alberto Boccardi. Trame sonore ed educazione all’ascolto di cui O’ si sta facendo carico. E il programma è decisamente ricco: dalla performance del tedesco Bob Rutman tra lastre di acciaio suonate come violini, alle serie di incontri variabili legati al suono performativo e installativo (The Variable Series #), passando per le improvvisazioni canore del duo norvegese BLY, e alla futura performance di Nate Young, questa settimana. Un programma che vede il suono al centro di una riflessione spaziale, spesso volto anche alla creazione di spazi meditativi e di riflessione. E in questo contesto, un orso in mezzo a una foresta in tempesta non può che sembrare del tutto normale.
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that’s contemporary mappa l’arte contemporanea a Milano dal 2011.
that’s contemporary è un progetto curatoriale in forma di agenzia di produzione.
that’s contemporary commissiona, produce e cura progetti a metà strada tra la pratica artistica e un uso creativo delle tecnologie e dei meccanismi della comunicazione.
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