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Daniela De Lorenzo – Agile
Il video, la pubblicazione che lo accompagna, le foto e le sculture in feltro, sono una riflessione sensibilissima su questo “teatro anatomico” che costringe il corpo in plastiche contratture.
Comunicato stampa
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Il corpo è linguaggio perché è essenzialmente “flessione” . Nella riflessione , la flessione corporea vi è come sdoppiata, scissa, opposta a sé, riflessa su sé; appare infine per se stessa, liberata da tutto ciò che ordinariamente la nasconde.
G. Agamben, Note sul gesto, Su –Derive Approdi-(rivista) n° 1 1993
Giovedì 3 marzo 2005 alle ore 18,00 inaugura la sua prima mostra personale a Prato, Daniela De Lorenzo.
L’artista lavora ormai da anni addentrandosi nel complesso campo della corporeità, della sua natura e del suo linguaggio, degli aspetti che attraverso essa arrivano a modificarla, ridisegnarla, renderla parola, espressione viva di una stato.
Contratture, torsioni di corpi svuotati o presenze il cui corpo si è reso invisibile, pur restando tattile, sono lo strumento che da forma, attraverso la propria immagine, al linguaggio interiore.
Poiché il corpo riflette e si flette sotto il magma delle tensioni interiori,oltre che sotto le inticate pulsioni esteriori, il suo movimento, gli (in)consci mutamenti che lo attraversano e che generano il gesto, sono la danza muta, folle e disperata della vita.
Modificazioni continue, a volte fino impercettibili o apparentemente automatiche, appartengono all’ordine dell’infinito divenire e della musica che da esso si genera. Quel “rumoreggiare del continuo”, che è la dimensione del fluire, è il moto ininterrotto che comporta infinite variazioni, l’ordine della successione, la logica del prima e del dopo, della causa e dell’effetto.
Indispensabile e onnipotente, la memoria è anche fragile, minacciata dalla dimenticanza , sua vecchia nemica e compagna dell’immobilità e della morte.
Mettere in relazione il movimento con la memoria, la quale si mantiene efficiente fino a che iI movimento è libero, regolare, ordinato.
Il movimento, il gesto, sono il risultato esterno di una condizione interiore, di un dialogo intimo o segreto, di uno stato di tensione o di abbandono e, come tali, rappresentano a volte il mezzo per liberarsi da tali stati di compressione.
Il significato magico , perché privo di reale motivazione, di alcuni gesti preserva dalla disperazione.
Frequenti sono le condizioni interiori di disagio che producono un gesto.
Il gesto isterico, definito da Freud “deformazione dell’arte” , e la memoria, si legano e identificano strettamente, trovandone affinità, al movimento e al gesto.
Agile è un progetto che si conclude dopo un anno di lavoro e che si compone di diverse parti.
Il video, la pubblicazione che lo accompagna, le foto e le sculture in feltro, sono una riflessione sensibilissima su questo “teatro anatomico” che costringe il corpo in plastiche contratture.
Daniela De Lorenzo, vive e lavora a Firenze.
Nata nel 1959, da vent’anni partecipa a importanti mostre e progetti pubblici e privati.Tra le ultime mostre ricordiamo: Aperto 88, XLIII Biennale di Venezia, Nuove acquisizioni alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Una scena emergente al Museo Luigi Pecci di Prato, a cura di Amnon Barzel e Elio Grazioli, Kunst Europa, Kasseler Kunstverein a Kassel, Trigon 91 alla Neue Galerie di Graz e La scena al Museum Moderner Kunst di Wien (1988), Sempre nello stesso anno partecipa a Korrespondenzen alla Galerie im Martin Gropius Bau di Berlino, a cura di Giorgio Maragliano e a Trigon 91, Galerie Der Stadt di Praga.
Nel 1989, Certains, Centre Saint Exupery, Fecamp, a cura di Giorgio Verzotti, Materialmente, Galleria d’Arte Moderna, Bologna, a cura di Dede Auregli, e Acquisizioni al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
Nel 1995 partecipa alla mostra Immagini italiane, Medienmeile am Hafen a Dusseldorf, a cura di L. Pratesi e a Ultime generazioni, XII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Negli ultimi anni partecipa a Viceversa al Santa Maria della Scala di Siena, a cura di Michela Eremita e le personali alla Galleria Biagiotti e G.Collica (1998), Something old, something new, something borrowed, something blue alla Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno, a cura di Rita Selvaggio e la mostra personale alla Galleria E/Static di Torino (1999); Finale di partita Endgame Fin de parti all’ Istituto Francese di Cultura di Firenze, a cura di Pierluigi Tazzi e la personale a Torino alla Galleria Antonella Nicola.
Nel 2001, partecipa ancora a Primo piano - Su la testa al Palazzo delle Papesse-Centro d’arte contemporanea di Siena e Boom! Confluenza, Manifattura Tabacchi , Firenze, entrambe a cura di S. Risaliti; presenta la personale alla Galleria la Nuova Pesa di Roma e, nel 2002 partecipa a Continuità 1990-2000 al Museo Luigi Pecci di Prato, a cura di Jean Christophe Ammann, a Vis à vis al Man, Museo d’Arte Nuoro, a cura di Saretto Cincinelli, oltre che alle mostre Dialoghi Europei al Castel dell’Ovo di Napoli, a cura di Amnon Barzel, Harmonica alla Galleria Antonella Nicola di Torino e Mormorio presso il Verein allerArt di Bludenz.
Nel 2003 ricordiamo Moto a luogo alla Rocca di Carmignano, a cura di Saretto Cincinelli; Collezione permanente al Centro per l’Arte Contemporanea L. Pecci di Prato e L’identico e il differente , Borgovico 33, Como, cura di Bettina Della Casa.
Nel 2004 è invitata a realizzare progetti speciali al Museo Archeologico di Firenze e alla Fattoria Montellori di Fucecchio, quest’ultimo a cura di Laura Cherubini, e partecipa alla mostra Artiste italiane nel ventesimo secolo al Palazzo Mediceo di Seravezza, a cura di E. Lazzarini e P. Pancotto.
G. Agamben, Note sul gesto, Su –Derive Approdi-(rivista) n° 1 1993
Giovedì 3 marzo 2005 alle ore 18,00 inaugura la sua prima mostra personale a Prato, Daniela De Lorenzo.
L’artista lavora ormai da anni addentrandosi nel complesso campo della corporeità, della sua natura e del suo linguaggio, degli aspetti che attraverso essa arrivano a modificarla, ridisegnarla, renderla parola, espressione viva di una stato.
Contratture, torsioni di corpi svuotati o presenze il cui corpo si è reso invisibile, pur restando tattile, sono lo strumento che da forma, attraverso la propria immagine, al linguaggio interiore.
Poiché il corpo riflette e si flette sotto il magma delle tensioni interiori,oltre che sotto le inticate pulsioni esteriori, il suo movimento, gli (in)consci mutamenti che lo attraversano e che generano il gesto, sono la danza muta, folle e disperata della vita.
Modificazioni continue, a volte fino impercettibili o apparentemente automatiche, appartengono all’ordine dell’infinito divenire e della musica che da esso si genera. Quel “rumoreggiare del continuo”, che è la dimensione del fluire, è il moto ininterrotto che comporta infinite variazioni, l’ordine della successione, la logica del prima e del dopo, della causa e dell’effetto.
Indispensabile e onnipotente, la memoria è anche fragile, minacciata dalla dimenticanza , sua vecchia nemica e compagna dell’immobilità e della morte.
Mettere in relazione il movimento con la memoria, la quale si mantiene efficiente fino a che iI movimento è libero, regolare, ordinato.
Il movimento, il gesto, sono il risultato esterno di una condizione interiore, di un dialogo intimo o segreto, di uno stato di tensione o di abbandono e, come tali, rappresentano a volte il mezzo per liberarsi da tali stati di compressione.
Il significato magico , perché privo di reale motivazione, di alcuni gesti preserva dalla disperazione.
Frequenti sono le condizioni interiori di disagio che producono un gesto.
Il gesto isterico, definito da Freud “deformazione dell’arte” , e la memoria, si legano e identificano strettamente, trovandone affinità, al movimento e al gesto.
Agile è un progetto che si conclude dopo un anno di lavoro e che si compone di diverse parti.
Il video, la pubblicazione che lo accompagna, le foto e le sculture in feltro, sono una riflessione sensibilissima su questo “teatro anatomico” che costringe il corpo in plastiche contratture.
Daniela De Lorenzo, vive e lavora a Firenze.
Nata nel 1959, da vent’anni partecipa a importanti mostre e progetti pubblici e privati.Tra le ultime mostre ricordiamo: Aperto 88, XLIII Biennale di Venezia, Nuove acquisizioni alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Una scena emergente al Museo Luigi Pecci di Prato, a cura di Amnon Barzel e Elio Grazioli, Kunst Europa, Kasseler Kunstverein a Kassel, Trigon 91 alla Neue Galerie di Graz e La scena al Museum Moderner Kunst di Wien (1988), Sempre nello stesso anno partecipa a Korrespondenzen alla Galerie im Martin Gropius Bau di Berlino, a cura di Giorgio Maragliano e a Trigon 91, Galerie Der Stadt di Praga.
Nel 1989, Certains, Centre Saint Exupery, Fecamp, a cura di Giorgio Verzotti, Materialmente, Galleria d’Arte Moderna, Bologna, a cura di Dede Auregli, e Acquisizioni al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
Nel 1995 partecipa alla mostra Immagini italiane, Medienmeile am Hafen a Dusseldorf, a cura di L. Pratesi e a Ultime generazioni, XII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Negli ultimi anni partecipa a Viceversa al Santa Maria della Scala di Siena, a cura di Michela Eremita e le personali alla Galleria Biagiotti e G.Collica (1998), Something old, something new, something borrowed, something blue alla Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno, a cura di Rita Selvaggio e la mostra personale alla Galleria E/Static di Torino (1999); Finale di partita Endgame Fin de parti all’ Istituto Francese di Cultura di Firenze, a cura di Pierluigi Tazzi e la personale a Torino alla Galleria Antonella Nicola.
Nel 2001, partecipa ancora a Primo piano - Su la testa al Palazzo delle Papesse-Centro d’arte contemporanea di Siena e Boom! Confluenza, Manifattura Tabacchi , Firenze, entrambe a cura di S. Risaliti; presenta la personale alla Galleria la Nuova Pesa di Roma e, nel 2002 partecipa a Continuità 1990-2000 al Museo Luigi Pecci di Prato, a cura di Jean Christophe Ammann, a Vis à vis al Man, Museo d’Arte Nuoro, a cura di Saretto Cincinelli, oltre che alle mostre Dialoghi Europei al Castel dell’Ovo di Napoli, a cura di Amnon Barzel, Harmonica alla Galleria Antonella Nicola di Torino e Mormorio presso il Verein allerArt di Bludenz.
Nel 2003 ricordiamo Moto a luogo alla Rocca di Carmignano, a cura di Saretto Cincinelli; Collezione permanente al Centro per l’Arte Contemporanea L. Pecci di Prato e L’identico e il differente , Borgovico 33, Como, cura di Bettina Della Casa.
Nel 2004 è invitata a realizzare progetti speciali al Museo Archeologico di Firenze e alla Fattoria Montellori di Fucecchio, quest’ultimo a cura di Laura Cherubini, e partecipa alla mostra Artiste italiane nel ventesimo secolo al Palazzo Mediceo di Seravezza, a cura di E. Lazzarini e P. Pancotto.
03
marzo 2005
Daniela De Lorenzo – Agile
Dal 03 al 29 marzo 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA ENRICOFORNELLO
Prato, Via Giuseppe Paolini, 21, (Prato)
Prato, Via Giuseppe Paolini, 21, (Prato)
Orario di apertura
martedì-sabato 11-13 e 15-20
Vernissage
3 Marzo 2005, ore 18
Autore