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Lorena Matic – Ouverture
Per mezzo del video, della fotografia, del disegno e sopratutto della performance, l’artista interagisce con lo spettatore attraverso ambigui e spesso inaspettati contrasti visivi.
Comunicato stampa
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Si inaugura il 26 febbraio 2005 alle ore 18.30, a Villa Manin di Passariano, OUVERTURE, mostra personale dell’artista triestina Lorena Matic che resterà visitabile fino al primo maggio, contestualmente alla mostra “Instant Europe”. L’iniziativa, promossa dal Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin con l’Azienda Speciale e l’Assessorato alla Cultura della Regione autonoma FVG, fa parte del progetto “Spazio FVG” ideato per valorizzare la produzione artistica del territorio, che ha ospitato nei mesi scorsi opere degli artisti Nata, Serse e Comuzzi.
Il lavoro di Lorena Matic si lega da sempre all’idea di multidisciplinarità e al rapporto con il pubblico: per mezzo del video, della fotografia, del disegno e sopratutto della performance, l’artista interagisce con lo spettatore attraverso ambigui e spesso inaspettati contrasti visivi. In Ouverture l’elemento di contrasto consiste proprio nell’apparente negazione dell’idea tradizionale di mostra per disorientare le aspettative dello spettatore e riflettere così sul loro rapporto. Varcando gli spazi espositivi gli indizi che si trovano inducono a credere di assistere ad una rappresentazione teatrale: un cartellone, i bozzetti dei costumi e delle scenografie o un sipario in velluto rosso da attraversare, sono frammenti che stimolano la curiosità e alimentano una senso di aspettativa. L’artista assume il ruolo di regista di uno spettacolo misterioso.
Oltre il sipario il percorso del pubblico continua nella trama di un video enigmaticamente messinscena. Nel cantiere di una casa in ristrutturazione un cantante lirico scalda la voce attraverso vari esercizi, emettendo suoni gutturali, un perenne inizio di qualcosa che non prosegue. Il cantante appare e scompare muovendosi negli spazi, mentre gli operai imperterriti, continuano a lavorare usando trapani, martelli e attrezzi rumorosi. Anche gli operai, come il cantante, lavorano nell’attesa di un momento culminante, il momento in cui il loro lavoro verrà portato a conclusione. Né il “Bel Canto” né il completamento dell’edificio però ci sono dati a vedere. Con grande ironia Lorena Matic ci “inganna” fino alla fine quando, nella convinzione che l’opera si realizzi dietro il sipario, ci rendiamo conto invece che tutta la messinscena si focalizza sul divenire più che sul suo compimento.
Il lavoro di Lorena Matic si lega da sempre all’idea di multidisciplinarità e al rapporto con il pubblico: per mezzo del video, della fotografia, del disegno e sopratutto della performance, l’artista interagisce con lo spettatore attraverso ambigui e spesso inaspettati contrasti visivi. In Ouverture l’elemento di contrasto consiste proprio nell’apparente negazione dell’idea tradizionale di mostra per disorientare le aspettative dello spettatore e riflettere così sul loro rapporto. Varcando gli spazi espositivi gli indizi che si trovano inducono a credere di assistere ad una rappresentazione teatrale: un cartellone, i bozzetti dei costumi e delle scenografie o un sipario in velluto rosso da attraversare, sono frammenti che stimolano la curiosità e alimentano una senso di aspettativa. L’artista assume il ruolo di regista di uno spettacolo misterioso.
Oltre il sipario il percorso del pubblico continua nella trama di un video enigmaticamente messinscena. Nel cantiere di una casa in ristrutturazione un cantante lirico scalda la voce attraverso vari esercizi, emettendo suoni gutturali, un perenne inizio di qualcosa che non prosegue. Il cantante appare e scompare muovendosi negli spazi, mentre gli operai imperterriti, continuano a lavorare usando trapani, martelli e attrezzi rumorosi. Anche gli operai, come il cantante, lavorano nell’attesa di un momento culminante, il momento in cui il loro lavoro verrà portato a conclusione. Né il “Bel Canto” né il completamento dell’edificio però ci sono dati a vedere. Con grande ironia Lorena Matic ci “inganna” fino alla fine quando, nella convinzione che l’opera si realizzi dietro il sipario, ci rendiamo conto invece che tutta la messinscena si focalizza sul divenire più che sul suo compimento.
26
febbraio 2005
Lorena Matic – Ouverture
Dal 26 febbraio al primo maggio 2005
arte contemporanea
Location
VILLA MANIN DI PASSARIANO
Codroipo, Piazza Manin, 10, (Udine)
Codroipo, Piazza Manin, 10, (Udine)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10-18
Vernissage
26 Febbraio 2005, ore 18,30
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