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Loredana Longo – Oh Happy Days. L’estetica nella distruzione
15 opere – installation site specific
Comunicato stampa
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"L'estetica nella distruzione": parole contraddittorie, che trasmettono una visione globale, quanto mai attuale, della contemporaneità, cercando sfumature di senso al di là della mera dimensione formale della realtà.
La continua esposizione mediatica a scene e notizie di guerra, catastrofi, devastazioni, malattie, ha modificato la nostra percezione delle cose, la nostra visione estetica del mondo.
I canoni di regolarità, proporzione, equilibrio, non riflettono più i criteri contemporanei di "bellezza", che sono invece generati principalmente dalle martellanti ripetizioni iconiche imposte dal sistema di comunicazione di massa.
Le installazioni di Loradana Longo, intrise di una crudeltà sottile, si nutrono di questo complesso immaginario.
Per questa nuova personale presso ARTECONTEMPORANEA, l'artista sceglie di utilizzare anche gli spazi office della galleria - i sottoscala e gli stanzini per il deposito di materiali vari - come luoghi in cui dare corpo alle proprie metafore linguistiche, sovvertendone e forzandone il senso, l'uso, la percezione consueta.
Gli elementi utilizzati in "Oh Happy Days" sono abiti da cerimonia nuziale, un tight ed un vestito da sposa in tessuto mimetico, privi di una gamba e di una manica: due sposini amputati, improbabili protagonisti di uno scenario di guerra, danno vita a un tetro ritratto di un momento di gioia. L'uomo e la donna, occultati allo sguardo del pubblico - che potrà solo spiarne l'intimità controversa - sono tenuti a distanza, separati l'uno dall'altra mentre si accingono al rito della "vestizione" in vista della cerimonia.
"Family portrait", pesante mensola di ferro arrugginito, incombe, appesa al muro, con tutta la sua insensata precarietà. Sul ripiano, fanno bella mostra di sé, uno accanto all'altro, i portafotografie vuoti, tenuti in equilibrio dalle foto stesse, strappate e poi trasformate in spessori di sostegno: un equilibrio inutile per questi oggetti "vuoti" - mensola e cornici - che non contengono nulla e capovolgono - drammaticamente - la propria funzione.
Dal soffitto della galleria, un'incongrua corda fatta con ciocche di capelli intrecciate, termina in un cappio, oggetto simbolicamente punitivo che attende il sacrificio.
Una serie di elegantissime scatole, opere piccole e preziose, contengono infine dei cuori intagliati nell'acciaio, tratti dai disegni di un manuale di medicina anatomica; sulla superficie è inciso un romantico "Forever Yours", contraddetto dal perimetro tagliente dell'oggetto: un invito verbale all'appartenenza e al contatto che stride con la violenza della lama affilata e minacciosa.
La mostra propone più percorsi, apologhi frammentari, brevi, scaturiti da un'intensa riflessione, scorci drammatici e sentimentali, ma che non si risparmiano una buona dose di ironia. Raccontando, attraverso inquieti paradossi, una visione suggestiva e calzante della contemporaneità.
L’artista siciliana, nata a Catania (09/03/67), lavora tra Catania e Bologna. Dopo un’interessante percorso artistico che la vede presente dal 1990 in Italia e all’estero con opere che ottengono un ottimo riscontro di critica e di collezionismo, è invitata per la terza volta a produrre una personale per lo spazio della galleria ARTECONTEMPORANEA di Catania, curata da RosAnna Musumeci e presentata dai testi critici di Beatrice Buscaroli e Gianluca Tusini.
Tra i numerosi critici che hanno scritto del suo lavoro e ne hanno curato le mostre: Antonio Arèvalo, Massimo Bignardi, Aurora Fonda, Gianluca Marziani, Fiammetta Strigoli, Daniele Perra, Lorenza Pignatti.
Loredana Longo continua indisturbata a perlustrare la realtà quotidiana, ricostruendola attraverso forme realizzate con cura estrema. Oggetti cuciti, cesellati, tessuti, dipinti, in un insieme di materiali naturali, tecnologia industriale, strumenti digitali.
LOREDANALONGO, si occupa di installazioni, video, fotografia e design.
Ha realizzato diverse mostre collettive e personali, le principali:
Benaki Museum- Atene- Grecia/ Castello di Rivara- Centro d’Arte Contemporanea- Torino / Kunstfabrik- Berlin- Germania / Centre de Cultura Contemporanea de Barcelona- Spagna / XIV Quadriennale-Palazzo Reale – Napoli / Atelierhaus Panzerhalle- Postdam- Berlin- Germania / Echigo Tsumari Art Triennal- Tokio-Giappone / Galleria Civica Costiere- Pirano- Slovenia / Stazione Leopolda- Firenze / Center for Contemporay Art- Chisinau- Moldova / Fondazione Bevilacqua La Masa– Venezia / La Salara– Bologna / Lingotto– Torino / Galleria Civica d’Arte Contemporanea- Siracusa/ Palazzo Ducale- Genova / Museo Emilio Greco- Catania.
Dal 2003 si occupa di Design e collabora con alcune ditte italiane ed estere
La continua esposizione mediatica a scene e notizie di guerra, catastrofi, devastazioni, malattie, ha modificato la nostra percezione delle cose, la nostra visione estetica del mondo.
I canoni di regolarità, proporzione, equilibrio, non riflettono più i criteri contemporanei di "bellezza", che sono invece generati principalmente dalle martellanti ripetizioni iconiche imposte dal sistema di comunicazione di massa.
Le installazioni di Loradana Longo, intrise di una crudeltà sottile, si nutrono di questo complesso immaginario.
Per questa nuova personale presso ARTECONTEMPORANEA, l'artista sceglie di utilizzare anche gli spazi office della galleria - i sottoscala e gli stanzini per il deposito di materiali vari - come luoghi in cui dare corpo alle proprie metafore linguistiche, sovvertendone e forzandone il senso, l'uso, la percezione consueta.
Gli elementi utilizzati in "Oh Happy Days" sono abiti da cerimonia nuziale, un tight ed un vestito da sposa in tessuto mimetico, privi di una gamba e di una manica: due sposini amputati, improbabili protagonisti di uno scenario di guerra, danno vita a un tetro ritratto di un momento di gioia. L'uomo e la donna, occultati allo sguardo del pubblico - che potrà solo spiarne l'intimità controversa - sono tenuti a distanza, separati l'uno dall'altra mentre si accingono al rito della "vestizione" in vista della cerimonia.
"Family portrait", pesante mensola di ferro arrugginito, incombe, appesa al muro, con tutta la sua insensata precarietà. Sul ripiano, fanno bella mostra di sé, uno accanto all'altro, i portafotografie vuoti, tenuti in equilibrio dalle foto stesse, strappate e poi trasformate in spessori di sostegno: un equilibrio inutile per questi oggetti "vuoti" - mensola e cornici - che non contengono nulla e capovolgono - drammaticamente - la propria funzione.
Dal soffitto della galleria, un'incongrua corda fatta con ciocche di capelli intrecciate, termina in un cappio, oggetto simbolicamente punitivo che attende il sacrificio.
Una serie di elegantissime scatole, opere piccole e preziose, contengono infine dei cuori intagliati nell'acciaio, tratti dai disegni di un manuale di medicina anatomica; sulla superficie è inciso un romantico "Forever Yours", contraddetto dal perimetro tagliente dell'oggetto: un invito verbale all'appartenenza e al contatto che stride con la violenza della lama affilata e minacciosa.
La mostra propone più percorsi, apologhi frammentari, brevi, scaturiti da un'intensa riflessione, scorci drammatici e sentimentali, ma che non si risparmiano una buona dose di ironia. Raccontando, attraverso inquieti paradossi, una visione suggestiva e calzante della contemporaneità.
L’artista siciliana, nata a Catania (09/03/67), lavora tra Catania e Bologna. Dopo un’interessante percorso artistico che la vede presente dal 1990 in Italia e all’estero con opere che ottengono un ottimo riscontro di critica e di collezionismo, è invitata per la terza volta a produrre una personale per lo spazio della galleria ARTECONTEMPORANEA di Catania, curata da RosAnna Musumeci e presentata dai testi critici di Beatrice Buscaroli e Gianluca Tusini.
Tra i numerosi critici che hanno scritto del suo lavoro e ne hanno curato le mostre: Antonio Arèvalo, Massimo Bignardi, Aurora Fonda, Gianluca Marziani, Fiammetta Strigoli, Daniele Perra, Lorenza Pignatti.
Loredana Longo continua indisturbata a perlustrare la realtà quotidiana, ricostruendola attraverso forme realizzate con cura estrema. Oggetti cuciti, cesellati, tessuti, dipinti, in un insieme di materiali naturali, tecnologia industriale, strumenti digitali.
LOREDANALONGO, si occupa di installazioni, video, fotografia e design.
Ha realizzato diverse mostre collettive e personali, le principali:
Benaki Museum- Atene- Grecia/ Castello di Rivara- Centro d’Arte Contemporanea- Torino / Kunstfabrik- Berlin- Germania / Centre de Cultura Contemporanea de Barcelona- Spagna / XIV Quadriennale-Palazzo Reale – Napoli / Atelierhaus Panzerhalle- Postdam- Berlin- Germania / Echigo Tsumari Art Triennal- Tokio-Giappone / Galleria Civica Costiere- Pirano- Slovenia / Stazione Leopolda- Firenze / Center for Contemporay Art- Chisinau- Moldova / Fondazione Bevilacqua La Masa– Venezia / La Salara– Bologna / Lingotto– Torino / Galleria Civica d’Arte Contemporanea- Siracusa/ Palazzo Ducale- Genova / Museo Emilio Greco- Catania.
Dal 2003 si occupa di Design e collabora con alcune ditte italiane ed estere
25
febbraio 2005
Loredana Longo – Oh Happy Days. L’estetica nella distruzione
Dal 25 febbraio al 18 marzo 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTECONTEMPORANEA
Catania, Via Firenze, 184, (Catania)
Catania, Via Firenze, 184, (Catania)
Orario di apertura
mart_sab 17-20 e per appuntamento
Vernissage
25 Febbraio 2005, ore 19,30
Autore
Curatore