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Cristiano Pallara – People
Come evoca il titolo nella sua immediatezza, la prima personale di Cristiano Pallara (Lecce, 1976) racconta la massa umana attraverso una pittura figurativa di intensa energia estetica.
Comunicato stampa
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Pittura su tele di grande formato
Folle di persone negli ambienti esterni del quotidiano
Atmosfere stranianti che zoomano verso le espressioni individuali
Volti che nascondono storie, occhi distanti a cui apparteniamo
Come evoca il titolo nella sua immediatezza, la prima personale di Cristiano Pallara (Lecce, 1976) racconta la massa umana attraverso una pittura figurativa di intensa energia estetica. Lo stile si impone per la sua durezza dai modi aspri, per un silenzioso senso di non-finito che ribadisce la sensualità violenta dei gesti manuali. Nel campo pittorico vediamo masse umane, catturate d'improvviso e senza posa, inquadrate con tagli aperti ma ravvicinati, riconoscibili ma mai didascalici. I colori sembrano arsi da una secchezza desertica, figlia di un Sud che riemerge nelle attitudini stilistiche dell¹autore, a conferma di quanto serva il rapporto filtrato con le proprie radici e la memoria atavica. Dietro lo stesso titolo, pur sottolineando le valenze di un dipingere universale, l¹artista ribadisce, attraverso uno stile sporco, le appartenenze geografiche, gli influssi storici, l¹attualità di un presente italiano in cui la pittura rimane un valore significativo. Pallara fa digrignare il pennello, scalfendo la materia con una rabbia che amplifica il pathos delle atmosfere collettive. Qualcosa sembra sul punto di esplodere: percepisci strane tensioni che aleggiano nei quadri, la vita si mostra in un tumulto caotico dove solo l¹entropia mantiene compatto lo scenario ideale. Non a caso l¹artista predilige il grande formato, proprio perché l¹ampiezza panoramica, figlia dello sguardo filmico, avvolge gli occhi e i pensieri nella rappresentazione bidimensionale della massa. Ti senti risucchiato da una realtà distante ma riconoscibile, scopri volti in cui traballi tra lo smarrimento della distanza e un improvviso senso di appartenenza.
La pittura per disvelare il mistero dietro il realismo
La folla come sintesi del caos interiore
Folle di persone negli ambienti esterni del quotidiano
Atmosfere stranianti che zoomano verso le espressioni individuali
Volti che nascondono storie, occhi distanti a cui apparteniamo
Come evoca il titolo nella sua immediatezza, la prima personale di Cristiano Pallara (Lecce, 1976) racconta la massa umana attraverso una pittura figurativa di intensa energia estetica. Lo stile si impone per la sua durezza dai modi aspri, per un silenzioso senso di non-finito che ribadisce la sensualità violenta dei gesti manuali. Nel campo pittorico vediamo masse umane, catturate d'improvviso e senza posa, inquadrate con tagli aperti ma ravvicinati, riconoscibili ma mai didascalici. I colori sembrano arsi da una secchezza desertica, figlia di un Sud che riemerge nelle attitudini stilistiche dell¹autore, a conferma di quanto serva il rapporto filtrato con le proprie radici e la memoria atavica. Dietro lo stesso titolo, pur sottolineando le valenze di un dipingere universale, l¹artista ribadisce, attraverso uno stile sporco, le appartenenze geografiche, gli influssi storici, l¹attualità di un presente italiano in cui la pittura rimane un valore significativo. Pallara fa digrignare il pennello, scalfendo la materia con una rabbia che amplifica il pathos delle atmosfere collettive. Qualcosa sembra sul punto di esplodere: percepisci strane tensioni che aleggiano nei quadri, la vita si mostra in un tumulto caotico dove solo l¹entropia mantiene compatto lo scenario ideale. Non a caso l¹artista predilige il grande formato, proprio perché l¹ampiezza panoramica, figlia dello sguardo filmico, avvolge gli occhi e i pensieri nella rappresentazione bidimensionale della massa. Ti senti risucchiato da una realtà distante ma riconoscibile, scopri volti in cui traballi tra lo smarrimento della distanza e un improvviso senso di appartenenza.
La pittura per disvelare il mistero dietro il realismo
La folla come sintesi del caos interiore
24
marzo 2005
Cristiano Pallara – People
Dal 24 marzo al 24 maggio 2005
arte contemporanea
Location
PAOLO ERBETTA ARTE CONTEMPORANEA
Foggia, Via Iv Novembre, 2, (Foggia)
Foggia, Via Iv Novembre, 2, (Foggia)
Orario di apertura
lunedì-sabato 11-13 e 17-20,30. Mercoledì e giovedì su appuntamento
Vernissage
24 Marzo 2005, ore 18,30
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