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Tecnoteatro 7.0
un free festival delle nuove forme d’arte, dove momenti di spettacolo e approfondimenti con gli artisti sono rivolti sia alla comunità degli appassionati, sia al grande pubblico
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo il successo della scorsa edizione di TecnoTeatro, caratterizzata da un successo di pubblico e dal consenso della critica, anche TecnoTeatro 7.0 intende mantenere una formula compatta: un free festival delle nuove forme d’arte, dove momenti di spettacolo e approfondimenti con gli artisti sono rivolti sia alla comunità degli appassionati, sia al grande pubblico (a TecnoTeatro 6 hanno assistito, in tre giorni, circa 5.000 spettatori).
La durata della manifestazione è di 3 giorni consecutivi più un’ appendice il 24 di febbraio, con una molteplicità di spettacoli distribuiti sulle due sale attrezzate e sulla sala convegni a disposizione presso l’ Hiroshima Mon Amour, sede della manifestazione.
L’obiettivo è quello di costruire, sia scenicamente sia psicologicamente, l’atmosfera propria dei technival, i meeting artistici europei dove si incontrano e si confrontano street performer, compagnie teatrali d’avanguardia, videoartisti, musicisti elettronici.
Tra gli eventi collaterali, la sera di Sabato 19 Febbraio dalle ore 21.00 alle ore 22.30, è in programma l’incontro di approfondimento “TECNOLOGIA, GIOCO, ARTE, MONDO - Linux Games” dedicato ai rapporti tra freeware e creatività artistica, con la partecipazione di alcuni importanti esperti del settore, quali Samuele Camatari - Presidente dell’Associazione Culturale Juichi (www.juichi.net), lo staff di www.molleindsustria.com; la scrittrice e giornalista Alessandra C e Anna Elena Gutierrez Direttrice Virtuality Conference
PROGRAMMA
giovedi' 17 febbraio 2005
John Duncan (USA) in The Issing
Motor (ITA) in Clean/Unclean
MGZ & Brainzuk in: Metalgroove - (ITA) DJ e VJ set
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
venerdi' 18 febbraio 2005
Gianfranco Barberi (ITA) in Giovani Umani in Fuga
Paco Delux & Softly.kicking (ITA) in t:own 2005
Fabrizio Vespa (ITA) DJ set
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
sabato 19 febbraio 2005
Michael Roether & Dieter Moebius (GER) in Performance
FAC - Furious Alchemy Collective (Roy Paci project)
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
giovedì 24 febbraio 2005
Marcel-li Antunez Roca (Spa) in Pol - doppio spettacolo
in coproduzione con Piemonte Share Festival
INSTALLAZIONE – Le ultime sculture mobili
Mostra personale di
Lyle Dog from Mutoid Waste Co. (Uk)
Approfondimenti: Sabato 19 Febbraio 2005 (21.00 - 22.30)
TECNOLOGIA, GIOCO, ARTE, MONDO - Linux 2005 speciale Games
con
Samuele Camatari - Presidente Associazione Culturale Juichi (www.juichi.net)
Lo staff di www.molleindsustria.com
Alessandra C – scrittrice e giornalista
Anna Elena Gutierrez - Direttrice Virtuality Conference
giovedi' 17 febbraio 2005 – dalle ore 21.00
John Duncan (USA) in The Issing
Motor (ITA) in Clean/Unclean
MGZ & Brainzuk in: Metalgroove - (ITA) DJ e VJ set
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
JOHN DUNCAN in The Issing
Tra i pionieri della musica di ricerca più estrema, John Duncan inizia a lavorare a Los Angeles nella seconda metà degli anni Settanta nell’ambito della performance e della body art; tra il 1976 e il 1979 conduce con Paul McCarthy il programma radiofonico “Close Radio”. Trasferitosi in Giappone sino al 1988, poi ad Amsterdam e successivamente in Italia, Duncan ha realizzato numerosi progetti musicali ed installativi sempre volti a verificare il limite della percezione, sorprendendo in continuazione le aspettative dell'audience e lasciando sempre il dubbio che qualcosa stia per cambiare, che qualche equilibrio stia per spezzarsi. I concerti di Duncan si inseriscono all’interno di questo percorso e si basano su fortissimi contrasti di ritmi e volumi, dando vita ad un suono che riesce ad investire il corpo e l’ascolto con un impatto profondo ed incisivo.
A Tecnoteatro 7.0 presenta The issing, una prima assoluta, che sviluppa ulteriormente la struttura del precedente “Phantom Broadcast” in cui il musicista, collocato al centro dello spazio, investe con una serie di suoni gli spettatori, seduti in completa oscurità e con lo sguardo rivolto alle pareti della sala.
Approfondimenti: www.johnduncan.org
MOTOR in Clean/Unclean
Concerto per apocalissi minori. Eseguito da Motor e dai suoi cori digitali.
Parole di Luca Ragagnin.
CLEAN. Filmati di guerra registrati da sensori di armi che possono vedere attraverso l'oscurità: immagini note, certo.
Conflitti dove per vincere occorre vedere e non essere visti. Gun movies come pornografia per le masse: riuscite a non guardare?
Le apocalissi non possono essere più commentate da voci umane.
Se i satelliti sostituiscono l'occhio di Dio, allora solo più cori post umani possono cantare la devastazione condotta a distanza attraverso schermi e telecamere.
I sintetizzatori vocali di Clean/Unclean, attraverso sintesi granulari e remix digitali, ricostruiscono l'emozione negata, la violenza originaria della sensazione.
Perchè oltre il sorriso dei premier, oltre lo schermo televisivo, oltre le lenti della telecamere c'è ancora il mondo reale. UNCLEAN.
Approfondimenti: www.motorangel.com; www.ilsognodieliza.com
A seguire:
METAL GROOVE NIGHT, contorno sonoro a cura di MGZ & Brainzuk. In attesa del nuovo album un assaggio dello sciamano MGZ con musica e video dal pianeta Burulandia. Techno astronavi e coniglietti psichedelici. Electro Babau e Nitroglicerina Rock.
Live Video a cura di Alessandro Amaducci.
venerdi' 18 febbraio 2005 – dalle ore 21.00
Gianfranco Barberi (ITA)
Paco Deluxe & Softly.kicking (ITA)
Fabrizio Vespa (ITA) DJ set
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
GIANFRANCO BARBERI in Giovani Umani in Fuga
reading-concert con il duo Maurizio Bucca e Roberto Regis
e la partecipazione di Davide Ferrarsi
Durante una mastodontica rissa scoppiata in una mega discoteca nella bassa Padania, un ragazzo muore per le botte della polizia. I suoi amici lo trascinano via e fuggono nella notte. Ad un posto di blocco non si fermano e scappano per le campagne buie. Da questo momento comincia la loro fuga perdendosi in quel territorio fatto di terra e acqua. Giungeranno infine al delta dove trovano una vecchia barca con la quale vanno in alto mare. Avevano l'idea che continuando a remare sarebbero arrivati da qualche parte....
Il racconto fa parte di una raccolta pubblicata nel 1985 dalla Feltrinelli con il titolo di "Narratori delle pianure" (Premio Cinque Scole e Grinzane-Cavour). In questo adattamento sono stati inseriti alcuni brani tratti dal libro successivo "Verso la foce" (1989) sempre Feltrinelli, un diario di viaggio lungo la piana attraversata dal fiume Po.
Narrativa geografica, dello sguardo. Esso coglie soprattutto le rovine e l'abbandono dei paesi di quel territorio. Orizzonti piatti senza fine, cieli di nuvole basse, lunghe file di pioppi, paesi senza nessuno per le strade, strade che non portano da nessuna parte. Rare le figure nel paesaggio, solitarie e visionarie. Sono questi, alcuni degli ingredienti del racconto che rendono questa parte del nostro paese un po' americana. Una lunga road-song. Un mondo di cui oggi non resta quasi più niente.
Un profondo senso di smarrimento e di paura che cancella la speranza di un futuro migliore. Questa potrebbe essere la sintesi del pensiero che sta dietro a questa scelta. In fondo i ragazzi protagonisti del racconto pur essendo innocenti, scappano e diventano colpevoli.
Di che cosa? Di innocenza. Allora assomiglia un po' alla nostra situazione di oggi. La paura è entrata a far parte della nostra vita. Nessuno si sente più sicuro come prima. Sentiamo la paura che anche noi potremmo essere il bersaglio della barbarie che entra tutti i giorni nelle nostre case attraverso i media. Eppure nessuno di noi si sente colpevole per quello che sta accadendo, nessuno di noi è stato decisivo, ma nonostante questo, ci sentiamo vulnerabili, indifesi di fronte ad un nemico invisibile. La nostra vita-fuga prosegue, ma non sappiamo verso che cosa....
PACO DELUXE & SOFTLY KICKING in T:OWN
Il live media T:own è un’esplorazione nei differenti modi di vivere la metropoli, una collezione di sensazioni raccolte attraverso vari viaggi tra Detroit, Tokyo, Buenos Aires, Los Angeles, Tunisi, Londra, e Barcellona. Musica, rumori e voci che diventano il suono della città. E’ un paesaggio elettronico fatto di volti, palazzi, immagini tv, e-mail, messaggi di bordo e avvisi per cuori solitari.
Alcuni turisti digitali come Georgeanne Kalweit dei Delta V, Luca Morino dei Mau Mau, lo scrittore Emidio Clementi, Bunna degli Africa Unite hanno scritto e cantato i brani che raccontano le storie di T:own. Ogni voce descrive un paesaggio umano e tecnologico, e viene rimanipolata dal vivo attraverso l’interazione tra musicisti, vj e macchine tecnologiche (computer, interfacce ottiche, sensori).
E’ il racconto di un frammento di giornata, dall’alba fino al mattino successivo: rituali quotidiani di persone che vivono in megacities sempre più difficili e meravigliose, con testi che sono cut-up di annunci per cuori solitari, depliant, conversazioni telefoniche, poesie scritte sui muri.
House, R&B, Chill Out, nella musica calda e raffinata l’influenza elettronica si unisce ai suoni acustici delle chitarre, del buzuki, del mandolino, dei violini, del pianoforte. A cui si aggiunge un terzo livello, quello dei rumori registrati in presa diretta nelle città, come speaker di radio a Tunisi, confusione di un incrocio a Shibuja, musiche disperse nell’etere e suoni rubati da un taxi a Detroit.
Approfondimenti: www.softlykicking.com; www.piemotegroove.com
A seguire:
contorno sonoro a cura di Fabrizio Vespa in dj set (giornalista, speaker radiofonico e animatore delle notti torinesi)
Live Video a cura di Alessandro Amaducci.
sabato 19 febbraio 2005 – dalle ore 21.00
Michael Roether & Dieter Moebius (GER) in Performance
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
MICHAEL ROTHER & DIETER MOEBIUS
in Performance
Per la prima volta in concerto in Italia Michael Rother e Dieter Moebius, tra i maestri della musica elettronica e del kraut-rock.
Michael Rother è uno dei fondatori dei Kraftwerk, con Klaus Dinger e Florian Schneider.
Con Dinger fonda in seguito una delle band sperimentali elettroniche tedesche più importanti negli anni '70, ovvero i NEU!, che dal '71 al '75 producono 3 album indimenticabili, ed in seguito dà vita al progetto Harmonia con Dieter Moebius e Hans-Joachim Roedelius. Il progetto vede la collaborazione, tra gli altri, di Brian Eno. Ci volle un quarto di secolo prima che le loro intuizioni venissero assorbite dal resto della musica rock.
L’humus culturale in cui Rother e Moebius si formano è quello della Germania degli anni ’70, il solo paese che pareva avere un'effervescenza creativa paragonabile a quella britannica. La nazione che dara' origine al terrorismo occidentale con il gruppo Baader-Meinhof e al movimento ecologista ed antinucleare con il partito verde e` anche all'avanguardia nel campo della musica giovanile. Lungi dal rinnegare il proprio retroterra di musica colta (la dodecafonia, Stockhausen, la scuola di Darmstadt), rivede il rock alla luce di quello. Il rock tedesco costituisce il primo significativo punto di incontro fra le istanze del rock e le innovazioni dell'avanguardia. Dietro lo slogan "kraut rock" (come venne ironicamente battezzato dagli inglesi) si nascondeva un universo molto vario. Da un lato c'erano i musicisti elettronici davvero "cosmici" (Klaus Schulze, Tangerine Dream, Ash Ra Tempel, Popol Vuh), che proponevano una musica relativamente tranquilla. Dall'altro c'erano i "demoni" che esploravano gli aspetti torbidi dell'animo umano (Amon Duul II, Can, Faust, Neu). In mezzo c'erano i gruppi che anticipavano la musica industriale e la musica ambientale (Kraftwerk, LA Dusseldorf, Cluster). La musica cosmica fu la piattaforma per il lancio della disco-music prima (Kraftwerk) e della new age poi (Schulze, Deuter) che in tal modo fecero il loro ingresso nelle classifiche di vendita e si installarono nel novero dei generi di consumo. Tecnicamente il rock tedesco ha il merito di aver spostato l'enfasi verso le tastiere elettroniche, l'atonalita`, i brani strumentali, le suite della durata di dieci-venti minuti. Avulso dalla tradizione folk degli anglosassoni, e` partito dalla psichedelia per giungere a soluzioni che non avevano piu` alcun legame di parentela con il rock. Il retroterra culturale dei complessi tedeschi erano l'avanguardia di Darmstadt, la musica concreta, il cabaret berlinese, il sinfonismo classico, il melodramma wagneriano. A cui si devono aggiunger suggestioni secolari come le saghe nibelungiche, leggende demoniache come quella di Faust, e la filosofia superominica di Nietzsche. Approfondimenti: www.michaelrother.de/en; www.dietermoebius.de
FAC - Furious Alchemy Collective (ROY PACI project)
Il famoso trombettista ROY PACI, già visto al fianco di artisti come Manu Chao, Eric Mingus, Capossela, Arigliano, Subsonica etc etc coinvolgerà il pubblico di TECNOTEATRO 7.0 con uno spettacolo creato in esclusiva per la 7° edizione del festival.
Prima nazionale quindi per FAC – Furious Alchemy Collective.
Roy Paci nasce nel 1969 in Sicilia e già a 10 anni suona la tromba nella banda comunale della sua città, Augusta. A 12 anni è gia bravissimo e suona con alcune band di jazz tradizionale (Hot Jazz Orchestra, New Royal Big Band etc). Nel 1986 incontra Stefano Maltese, compositore e sassofonista e con il sestetto "As Sigilli" partecipa a numerosi festival nazionali e internazionali. Nel 1990 si trasferisce in sud america dove suona con la Big Band di stato argentina; suona nelle isole Canarie e in Senegal e torna in Italia. Qui riprende il sodalizio artistico con Maltese e il duo si esibisce in 100 date in tutta Italia. Roy realizza mille progetti: con il contrabbassista Fred Casadei forma il duo Hajjaj, di sola improvvisazione, con il quale sonorizza dal vivo film muti e B-movie; con il quartetto Taranta miscela il jazz sperimentale con i suoni balcanici. Le registrazioni in studio si moltiplicano: chiamato in qualità di trombettista e arrangiatore partecipa a diverse produzioni con Africa Unite (reggae), Fratelli di Soledad (ska), Lou Dalfin (etno). Anche la lista delle collaborazioni artistiche è lunghissima: Orchestra Spaziale di Giorgio Casadei, Cristina Zavalloni Open Quartet con Michael Godard, Francesco Branciamore Trio, Zero Tolerance con F. Cusa, dj Max e dj Fab. Molto importante anche il rapporto con Ivano Fossati per il progetto "Scambi Pressochè Telepatici" che l'attrice Elisabetta Pozzi presenta, in prima assoluta, al salone della musica di Torino. Roy Paci e Fabio Barovero dei Mau Mau realizzano nel 1998 il progetto Banda Jonica, con l'obiettivo di recuperare le tradizioni del Sud Italia. Due brani del primo album "Passione" entrano nella colonna sonora de "La ragazza sul ponte", lungometraggio del francese Patric Laconte. Sempre nel 1998 Roy Paci fonda il quartetto Zu e pubblica "Bromo", illuminante esemplificazione di avanguardia e jazz-core; nel 1999 il secondo lavoro "The Dark Side of the Chadbourne" vede la collaborazione fra il quartetto e il chitarrista americano Eugene Chadbourne. Nel 2000 nasce il trio "Trionacria" con Gianni Gebbia e Francesco Cusa; nel frattempo Roy prosegue le collaborazioni con molti artisti come Jaap Blonk, Michael Moore, Gert Jan Bloom, Eric Mingus, Antonio Moncada,Teresa De Sio, Giorgio Conte, 99 Posse, Mau Mau. Nel 2001 partecipa alle registrazioni dell'album "Proxima Estacion: Esperenza" di Manu Chao. Con gli Aretuska pubblica l'album "Baciamo le mani" che miscela sapientemente rock steady, ska, soul, funky e melodie mediterranee e che vede la collaborazione alle voci di Bunna degli Africa Unite, Dani dei Macaco e l'inconfondibile Meg dei 99 Posse. Nel 2003 pubblica, con gli Aretuska, l'album "Tuttapposto". L'uscita del disco è seguita da una lunga tournée promozionale che vede la band impegnata per alcuni mesi non solo in Italia, ma anche in Francia, Germania, Svizzera, Olanda e Belgio. Nel frattempo Roy dà vita ad un nuovo progetto, i Corleone, con i quali si esibisce in tutta Italia a partire dalla primavera del 2004. In lavorazione il primo album firmato Corleone e intitolato "Wei-Wu-Wei".
A seguire:
contorno sonoro a cura del dj Max Torrengo.
Live Video a cura di Alessandro Amaducci
giovedì 24 febbraio 2005
Marcel-li Antunez Roca (Spa)
MARCELI ANTUNEZ ROCA in Pol
In coproduzione con Piemonte Share Festival
primo spettacolo ore 21.30, secondo spettacolo ore 23.30
Dopo lo scandaglio nelle tenebre dello spirito della scena novecentesca, sono gli abissi del corpo - un'identità in mutazione, costretta a convivere con manipolazioni genetiche, chirurgie estetiche, rivoluzioni tecnologiche e cibernetiche - l'oggetto dell'esplorazione del 2000.
Una forma d’arte spesso provocatoria, paradossale o inquietante che nasce dall’incontro del corpo umano con le tecnologie.
Molte sono ormai le occasioni della vita di tutti i giorni in cui possiamo soffermarci a riflettere su come e quanto la tecnologia stia modificando il nostro corpo, trasformando molte delle azioni che più comunemente eseguiamo. Dal telecomando, al telefono cellulare, ai computer portatili, gli oggetti che usiamo quotidianamente assomigliano sempre più a delle estensioni, dei prolungamenti che portiamo sempre con noi, del corpo biologico, quello fatto di carne ed ossa.
Questa affascinante mutazione in corso, che travolge il nostro corpo, è oggi al centro dell’immaginazione e della ricerca di alcuni artisti che proprio sul loro corpo sperimentano situazioni estreme di commistione e di ibridazione corpo/tecnologia. Il corpo da una parte, come strumento d’espressione artistica a cui la body art ricorre dagli anni sessanta, e dall’altra la tecnologia in forme molteplici.
Tra i più interessanti esponenti di questa avanguardia di fine secolo è Marceli Antunez Roca, uno dei fondatori de La fura dels baus, il famoso gruppo di teatro di rianimazione (così come loro sostengono) catalano.
Antunez Roca si è isolato dal gruppo, lavora autonomamente ed ha costituito quella che è la più famosa performance finora da lui eseguita che si chiama Epizoo.
Ha creato un’interfaccia del suo corpo; l’ha inserita in un computer ed ha collegato il computer con dei sensori al suo corpo semplicemente attraverso una pompa idraulica.
L’orizzonte culturale di Marceli Antunez Roca è un orizzonte spagnolo, in cui il corpo esposto, il corpo messo in piazza e la carne, sono molto importanti.
La carne è al centro del lavoro dell’artista tanto è vero che lui ha costruito una scultura straordinariamente affascinante: un uomo di carne tutto costruito con della carne di maiale, tutto cucito a mano(un po‘come Frankenstein), ma dentro questo corpo cosi’ mostruoso, così grezzo, c’è una tecnologia molto sofisticata, una serie di sensori che si attivano con il suono della voce.
E’ molto affascinante in Antunez Roca, la duplicità tra questo corpo mostruoso che incarna l’idea di costruirne un altro che non sia umano, ma un prodotto tecnologico e questa risoluzione, è altamente sofisticata.
Approfondimenti: www.marceliantunez.com
in collaborazione con
17,18,19 Febbraio 2005
INSTALLAZIONE – Le ultime sculture mobili
Mostra personale di
LYLE DOG from MUTOID WASTE CO.
I Mutoid Waste Co. sono un gruppo di 8-20 persone (ma continuamente si aggregano persone affascinate dal modo di vita della compagnia, che continuano il tour con loro) fra i 18 e i 34 anni che vengono più o meno tutti dalla scena del punk londinese.
Sono una tribù di creativi riciclatori, una off-beat band di transumanti che vive in giro per il mondo dentro caravan fra rottami e pezzi meccanici organizzando eventi in spazi ampi e generalmente all'aperto. La scenografia è costituita da macchine, motori, sculture mobili e gigantesche, realizzate da loro stessi a partire da inutili rottami.
Sono predicatori urbani mutanti, nomadi per scelta, della nuova era: sono esempi viventi della "junk modernity".
Sono dei provocatori, meccanici artisti e artisti meccanici, gente selvaggia, performer e pazzi ispirati che, per mezzo della mutazione del mondo circostante, cambiano l'ambiente in cui vivono. Qualcuno li definisce degli anarchici, loro semplicemente si reputano dei mutanti, completamente coscienti di una scelta, cioè di non essere politici, ma di vivere esattamente secondo le loro idee del mondo.
L’artista di maggior fama è Lyle Dog, presente a Tecnoteatro 7.0 con una straordinaria personale che presenta le opere più celebri: dal ragno gigante piss-head allo scheletro in gabbia.
Approfondimenti: www.artigianometropolitano.it
La durata della manifestazione è di 3 giorni consecutivi più un’ appendice il 24 di febbraio, con una molteplicità di spettacoli distribuiti sulle due sale attrezzate e sulla sala convegni a disposizione presso l’ Hiroshima Mon Amour, sede della manifestazione.
L’obiettivo è quello di costruire, sia scenicamente sia psicologicamente, l’atmosfera propria dei technival, i meeting artistici europei dove si incontrano e si confrontano street performer, compagnie teatrali d’avanguardia, videoartisti, musicisti elettronici.
Tra gli eventi collaterali, la sera di Sabato 19 Febbraio dalle ore 21.00 alle ore 22.30, è in programma l’incontro di approfondimento “TECNOLOGIA, GIOCO, ARTE, MONDO - Linux Games” dedicato ai rapporti tra freeware e creatività artistica, con la partecipazione di alcuni importanti esperti del settore, quali Samuele Camatari - Presidente dell’Associazione Culturale Juichi (www.juichi.net), lo staff di www.molleindsustria.com; la scrittrice e giornalista Alessandra C e Anna Elena Gutierrez Direttrice Virtuality Conference
PROGRAMMA
giovedi' 17 febbraio 2005
John Duncan (USA) in The Issing
Motor (ITA) in Clean/Unclean
MGZ & Brainzuk in: Metalgroove - (ITA) DJ e VJ set
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
venerdi' 18 febbraio 2005
Gianfranco Barberi (ITA) in Giovani Umani in Fuga
Paco Delux & Softly.kicking (ITA) in t:own 2005
Fabrizio Vespa (ITA) DJ set
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
sabato 19 febbraio 2005
Michael Roether & Dieter Moebius (GER) in Performance
FAC - Furious Alchemy Collective (Roy Paci project)
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
giovedì 24 febbraio 2005
Marcel-li Antunez Roca (Spa) in Pol - doppio spettacolo
in coproduzione con Piemonte Share Festival
INSTALLAZIONE – Le ultime sculture mobili
Mostra personale di
Lyle Dog from Mutoid Waste Co. (Uk)
Approfondimenti: Sabato 19 Febbraio 2005 (21.00 - 22.30)
TECNOLOGIA, GIOCO, ARTE, MONDO - Linux 2005 speciale Games
con
Samuele Camatari - Presidente Associazione Culturale Juichi (www.juichi.net)
Lo staff di www.molleindsustria.com
Alessandra C – scrittrice e giornalista
Anna Elena Gutierrez - Direttrice Virtuality Conference
giovedi' 17 febbraio 2005 – dalle ore 21.00
John Duncan (USA) in The Issing
Motor (ITA) in Clean/Unclean
MGZ & Brainzuk in: Metalgroove - (ITA) DJ e VJ set
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
JOHN DUNCAN in The Issing
Tra i pionieri della musica di ricerca più estrema, John Duncan inizia a lavorare a Los Angeles nella seconda metà degli anni Settanta nell’ambito della performance e della body art; tra il 1976 e il 1979 conduce con Paul McCarthy il programma radiofonico “Close Radio”. Trasferitosi in Giappone sino al 1988, poi ad Amsterdam e successivamente in Italia, Duncan ha realizzato numerosi progetti musicali ed installativi sempre volti a verificare il limite della percezione, sorprendendo in continuazione le aspettative dell'audience e lasciando sempre il dubbio che qualcosa stia per cambiare, che qualche equilibrio stia per spezzarsi. I concerti di Duncan si inseriscono all’interno di questo percorso e si basano su fortissimi contrasti di ritmi e volumi, dando vita ad un suono che riesce ad investire il corpo e l’ascolto con un impatto profondo ed incisivo.
A Tecnoteatro 7.0 presenta The issing, una prima assoluta, che sviluppa ulteriormente la struttura del precedente “Phantom Broadcast” in cui il musicista, collocato al centro dello spazio, investe con una serie di suoni gli spettatori, seduti in completa oscurità e con lo sguardo rivolto alle pareti della sala.
Approfondimenti: www.johnduncan.org
MOTOR in Clean/Unclean
Concerto per apocalissi minori. Eseguito da Motor e dai suoi cori digitali.
Parole di Luca Ragagnin.
CLEAN. Filmati di guerra registrati da sensori di armi che possono vedere attraverso l'oscurità: immagini note, certo.
Conflitti dove per vincere occorre vedere e non essere visti. Gun movies come pornografia per le masse: riuscite a non guardare?
Le apocalissi non possono essere più commentate da voci umane.
Se i satelliti sostituiscono l'occhio di Dio, allora solo più cori post umani possono cantare la devastazione condotta a distanza attraverso schermi e telecamere.
I sintetizzatori vocali di Clean/Unclean, attraverso sintesi granulari e remix digitali, ricostruiscono l'emozione negata, la violenza originaria della sensazione.
Perchè oltre il sorriso dei premier, oltre lo schermo televisivo, oltre le lenti della telecamere c'è ancora il mondo reale. UNCLEAN.
Approfondimenti: www.motorangel.com; www.ilsognodieliza.com
A seguire:
METAL GROOVE NIGHT, contorno sonoro a cura di MGZ & Brainzuk. In attesa del nuovo album un assaggio dello sciamano MGZ con musica e video dal pianeta Burulandia. Techno astronavi e coniglietti psichedelici. Electro Babau e Nitroglicerina Rock.
Live Video a cura di Alessandro Amaducci.
venerdi' 18 febbraio 2005 – dalle ore 21.00
Gianfranco Barberi (ITA)
Paco Deluxe & Softly.kicking (ITA)
Fabrizio Vespa (ITA) DJ set
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
GIANFRANCO BARBERI in Giovani Umani in Fuga
reading-concert con il duo Maurizio Bucca e Roberto Regis
e la partecipazione di Davide Ferrarsi
Durante una mastodontica rissa scoppiata in una mega discoteca nella bassa Padania, un ragazzo muore per le botte della polizia. I suoi amici lo trascinano via e fuggono nella notte. Ad un posto di blocco non si fermano e scappano per le campagne buie. Da questo momento comincia la loro fuga perdendosi in quel territorio fatto di terra e acqua. Giungeranno infine al delta dove trovano una vecchia barca con la quale vanno in alto mare. Avevano l'idea che continuando a remare sarebbero arrivati da qualche parte....
Il racconto fa parte di una raccolta pubblicata nel 1985 dalla Feltrinelli con il titolo di "Narratori delle pianure" (Premio Cinque Scole e Grinzane-Cavour). In questo adattamento sono stati inseriti alcuni brani tratti dal libro successivo "Verso la foce" (1989) sempre Feltrinelli, un diario di viaggio lungo la piana attraversata dal fiume Po.
Narrativa geografica, dello sguardo. Esso coglie soprattutto le rovine e l'abbandono dei paesi di quel territorio. Orizzonti piatti senza fine, cieli di nuvole basse, lunghe file di pioppi, paesi senza nessuno per le strade, strade che non portano da nessuna parte. Rare le figure nel paesaggio, solitarie e visionarie. Sono questi, alcuni degli ingredienti del racconto che rendono questa parte del nostro paese un po' americana. Una lunga road-song. Un mondo di cui oggi non resta quasi più niente.
Un profondo senso di smarrimento e di paura che cancella la speranza di un futuro migliore. Questa potrebbe essere la sintesi del pensiero che sta dietro a questa scelta. In fondo i ragazzi protagonisti del racconto pur essendo innocenti, scappano e diventano colpevoli.
Di che cosa? Di innocenza. Allora assomiglia un po' alla nostra situazione di oggi. La paura è entrata a far parte della nostra vita. Nessuno si sente più sicuro come prima. Sentiamo la paura che anche noi potremmo essere il bersaglio della barbarie che entra tutti i giorni nelle nostre case attraverso i media. Eppure nessuno di noi si sente colpevole per quello che sta accadendo, nessuno di noi è stato decisivo, ma nonostante questo, ci sentiamo vulnerabili, indifesi di fronte ad un nemico invisibile. La nostra vita-fuga prosegue, ma non sappiamo verso che cosa....
PACO DELUXE & SOFTLY KICKING in T:OWN
Il live media T:own è un’esplorazione nei differenti modi di vivere la metropoli, una collezione di sensazioni raccolte attraverso vari viaggi tra Detroit, Tokyo, Buenos Aires, Los Angeles, Tunisi, Londra, e Barcellona. Musica, rumori e voci che diventano il suono della città. E’ un paesaggio elettronico fatto di volti, palazzi, immagini tv, e-mail, messaggi di bordo e avvisi per cuori solitari.
Alcuni turisti digitali come Georgeanne Kalweit dei Delta V, Luca Morino dei Mau Mau, lo scrittore Emidio Clementi, Bunna degli Africa Unite hanno scritto e cantato i brani che raccontano le storie di T:own. Ogni voce descrive un paesaggio umano e tecnologico, e viene rimanipolata dal vivo attraverso l’interazione tra musicisti, vj e macchine tecnologiche (computer, interfacce ottiche, sensori).
E’ il racconto di un frammento di giornata, dall’alba fino al mattino successivo: rituali quotidiani di persone che vivono in megacities sempre più difficili e meravigliose, con testi che sono cut-up di annunci per cuori solitari, depliant, conversazioni telefoniche, poesie scritte sui muri.
House, R&B, Chill Out, nella musica calda e raffinata l’influenza elettronica si unisce ai suoni acustici delle chitarre, del buzuki, del mandolino, dei violini, del pianoforte. A cui si aggiunge un terzo livello, quello dei rumori registrati in presa diretta nelle città, come speaker di radio a Tunisi, confusione di un incrocio a Shibuja, musiche disperse nell’etere e suoni rubati da un taxi a Detroit.
Approfondimenti: www.softlykicking.com; www.piemotegroove.com
A seguire:
contorno sonoro a cura di Fabrizio Vespa in dj set (giornalista, speaker radiofonico e animatore delle notti torinesi)
Live Video a cura di Alessandro Amaducci.
sabato 19 febbraio 2005 – dalle ore 21.00
Michael Roether & Dieter Moebius (GER) in Performance
Alessandro Amaducci (ITA) Live Video
MICHAEL ROTHER & DIETER MOEBIUS
in Performance
Per la prima volta in concerto in Italia Michael Rother e Dieter Moebius, tra i maestri della musica elettronica e del kraut-rock.
Michael Rother è uno dei fondatori dei Kraftwerk, con Klaus Dinger e Florian Schneider.
Con Dinger fonda in seguito una delle band sperimentali elettroniche tedesche più importanti negli anni '70, ovvero i NEU!, che dal '71 al '75 producono 3 album indimenticabili, ed in seguito dà vita al progetto Harmonia con Dieter Moebius e Hans-Joachim Roedelius. Il progetto vede la collaborazione, tra gli altri, di Brian Eno. Ci volle un quarto di secolo prima che le loro intuizioni venissero assorbite dal resto della musica rock.
L’humus culturale in cui Rother e Moebius si formano è quello della Germania degli anni ’70, il solo paese che pareva avere un'effervescenza creativa paragonabile a quella britannica. La nazione che dara' origine al terrorismo occidentale con il gruppo Baader-Meinhof e al movimento ecologista ed antinucleare con il partito verde e` anche all'avanguardia nel campo della musica giovanile. Lungi dal rinnegare il proprio retroterra di musica colta (la dodecafonia, Stockhausen, la scuola di Darmstadt), rivede il rock alla luce di quello. Il rock tedesco costituisce il primo significativo punto di incontro fra le istanze del rock e le innovazioni dell'avanguardia. Dietro lo slogan "kraut rock" (come venne ironicamente battezzato dagli inglesi) si nascondeva un universo molto vario. Da un lato c'erano i musicisti elettronici davvero "cosmici" (Klaus Schulze, Tangerine Dream, Ash Ra Tempel, Popol Vuh), che proponevano una musica relativamente tranquilla. Dall'altro c'erano i "demoni" che esploravano gli aspetti torbidi dell'animo umano (Amon Duul II, Can, Faust, Neu). In mezzo c'erano i gruppi che anticipavano la musica industriale e la musica ambientale (Kraftwerk, LA Dusseldorf, Cluster). La musica cosmica fu la piattaforma per il lancio della disco-music prima (Kraftwerk) e della new age poi (Schulze, Deuter) che in tal modo fecero il loro ingresso nelle classifiche di vendita e si installarono nel novero dei generi di consumo. Tecnicamente il rock tedesco ha il merito di aver spostato l'enfasi verso le tastiere elettroniche, l'atonalita`, i brani strumentali, le suite della durata di dieci-venti minuti. Avulso dalla tradizione folk degli anglosassoni, e` partito dalla psichedelia per giungere a soluzioni che non avevano piu` alcun legame di parentela con il rock. Il retroterra culturale dei complessi tedeschi erano l'avanguardia di Darmstadt, la musica concreta, il cabaret berlinese, il sinfonismo classico, il melodramma wagneriano. A cui si devono aggiunger suggestioni secolari come le saghe nibelungiche, leggende demoniache come quella di Faust, e la filosofia superominica di Nietzsche. Approfondimenti: www.michaelrother.de/en; www.dietermoebius.de
FAC - Furious Alchemy Collective (ROY PACI project)
Il famoso trombettista ROY PACI, già visto al fianco di artisti come Manu Chao, Eric Mingus, Capossela, Arigliano, Subsonica etc etc coinvolgerà il pubblico di TECNOTEATRO 7.0 con uno spettacolo creato in esclusiva per la 7° edizione del festival.
Prima nazionale quindi per FAC – Furious Alchemy Collective.
Roy Paci nasce nel 1969 in Sicilia e già a 10 anni suona la tromba nella banda comunale della sua città, Augusta. A 12 anni è gia bravissimo e suona con alcune band di jazz tradizionale (Hot Jazz Orchestra, New Royal Big Band etc). Nel 1986 incontra Stefano Maltese, compositore e sassofonista e con il sestetto "As Sigilli" partecipa a numerosi festival nazionali e internazionali. Nel 1990 si trasferisce in sud america dove suona con la Big Band di stato argentina; suona nelle isole Canarie e in Senegal e torna in Italia. Qui riprende il sodalizio artistico con Maltese e il duo si esibisce in 100 date in tutta Italia. Roy realizza mille progetti: con il contrabbassista Fred Casadei forma il duo Hajjaj, di sola improvvisazione, con il quale sonorizza dal vivo film muti e B-movie; con il quartetto Taranta miscela il jazz sperimentale con i suoni balcanici. Le registrazioni in studio si moltiplicano: chiamato in qualità di trombettista e arrangiatore partecipa a diverse produzioni con Africa Unite (reggae), Fratelli di Soledad (ska), Lou Dalfin (etno). Anche la lista delle collaborazioni artistiche è lunghissima: Orchestra Spaziale di Giorgio Casadei, Cristina Zavalloni Open Quartet con Michael Godard, Francesco Branciamore Trio, Zero Tolerance con F. Cusa, dj Max e dj Fab. Molto importante anche il rapporto con Ivano Fossati per il progetto "Scambi Pressochè Telepatici" che l'attrice Elisabetta Pozzi presenta, in prima assoluta, al salone della musica di Torino. Roy Paci e Fabio Barovero dei Mau Mau realizzano nel 1998 il progetto Banda Jonica, con l'obiettivo di recuperare le tradizioni del Sud Italia. Due brani del primo album "Passione" entrano nella colonna sonora de "La ragazza sul ponte", lungometraggio del francese Patric Laconte. Sempre nel 1998 Roy Paci fonda il quartetto Zu e pubblica "Bromo", illuminante esemplificazione di avanguardia e jazz-core; nel 1999 il secondo lavoro "The Dark Side of the Chadbourne" vede la collaborazione fra il quartetto e il chitarrista americano Eugene Chadbourne. Nel 2000 nasce il trio "Trionacria" con Gianni Gebbia e Francesco Cusa; nel frattempo Roy prosegue le collaborazioni con molti artisti come Jaap Blonk, Michael Moore, Gert Jan Bloom, Eric Mingus, Antonio Moncada,Teresa De Sio, Giorgio Conte, 99 Posse, Mau Mau. Nel 2001 partecipa alle registrazioni dell'album "Proxima Estacion: Esperenza" di Manu Chao. Con gli Aretuska pubblica l'album "Baciamo le mani" che miscela sapientemente rock steady, ska, soul, funky e melodie mediterranee e che vede la collaborazione alle voci di Bunna degli Africa Unite, Dani dei Macaco e l'inconfondibile Meg dei 99 Posse. Nel 2003 pubblica, con gli Aretuska, l'album "Tuttapposto". L'uscita del disco è seguita da una lunga tournée promozionale che vede la band impegnata per alcuni mesi non solo in Italia, ma anche in Francia, Germania, Svizzera, Olanda e Belgio. Nel frattempo Roy dà vita ad un nuovo progetto, i Corleone, con i quali si esibisce in tutta Italia a partire dalla primavera del 2004. In lavorazione il primo album firmato Corleone e intitolato "Wei-Wu-Wei".
A seguire:
contorno sonoro a cura del dj Max Torrengo.
Live Video a cura di Alessandro Amaducci
giovedì 24 febbraio 2005
Marcel-li Antunez Roca (Spa)
MARCELI ANTUNEZ ROCA in Pol
In coproduzione con Piemonte Share Festival
primo spettacolo ore 21.30, secondo spettacolo ore 23.30
Dopo lo scandaglio nelle tenebre dello spirito della scena novecentesca, sono gli abissi del corpo - un'identità in mutazione, costretta a convivere con manipolazioni genetiche, chirurgie estetiche, rivoluzioni tecnologiche e cibernetiche - l'oggetto dell'esplorazione del 2000.
Una forma d’arte spesso provocatoria, paradossale o inquietante che nasce dall’incontro del corpo umano con le tecnologie.
Molte sono ormai le occasioni della vita di tutti i giorni in cui possiamo soffermarci a riflettere su come e quanto la tecnologia stia modificando il nostro corpo, trasformando molte delle azioni che più comunemente eseguiamo. Dal telecomando, al telefono cellulare, ai computer portatili, gli oggetti che usiamo quotidianamente assomigliano sempre più a delle estensioni, dei prolungamenti che portiamo sempre con noi, del corpo biologico, quello fatto di carne ed ossa.
Questa affascinante mutazione in corso, che travolge il nostro corpo, è oggi al centro dell’immaginazione e della ricerca di alcuni artisti che proprio sul loro corpo sperimentano situazioni estreme di commistione e di ibridazione corpo/tecnologia. Il corpo da una parte, come strumento d’espressione artistica a cui la body art ricorre dagli anni sessanta, e dall’altra la tecnologia in forme molteplici.
Tra i più interessanti esponenti di questa avanguardia di fine secolo è Marceli Antunez Roca, uno dei fondatori de La fura dels baus, il famoso gruppo di teatro di rianimazione (così come loro sostengono) catalano.
Antunez Roca si è isolato dal gruppo, lavora autonomamente ed ha costituito quella che è la più famosa performance finora da lui eseguita che si chiama Epizoo.
Ha creato un’interfaccia del suo corpo; l’ha inserita in un computer ed ha collegato il computer con dei sensori al suo corpo semplicemente attraverso una pompa idraulica.
L’orizzonte culturale di Marceli Antunez Roca è un orizzonte spagnolo, in cui il corpo esposto, il corpo messo in piazza e la carne, sono molto importanti.
La carne è al centro del lavoro dell’artista tanto è vero che lui ha costruito una scultura straordinariamente affascinante: un uomo di carne tutto costruito con della carne di maiale, tutto cucito a mano(un po‘come Frankenstein), ma dentro questo corpo cosi’ mostruoso, così grezzo, c’è una tecnologia molto sofisticata, una serie di sensori che si attivano con il suono della voce.
E’ molto affascinante in Antunez Roca, la duplicità tra questo corpo mostruoso che incarna l’idea di costruirne un altro che non sia umano, ma un prodotto tecnologico e questa risoluzione, è altamente sofisticata.
Approfondimenti: www.marceliantunez.com
in collaborazione con
17,18,19 Febbraio 2005
INSTALLAZIONE – Le ultime sculture mobili
Mostra personale di
LYLE DOG from MUTOID WASTE CO.
I Mutoid Waste Co. sono un gruppo di 8-20 persone (ma continuamente si aggregano persone affascinate dal modo di vita della compagnia, che continuano il tour con loro) fra i 18 e i 34 anni che vengono più o meno tutti dalla scena del punk londinese.
Sono una tribù di creativi riciclatori, una off-beat band di transumanti che vive in giro per il mondo dentro caravan fra rottami e pezzi meccanici organizzando eventi in spazi ampi e generalmente all'aperto. La scenografia è costituita da macchine, motori, sculture mobili e gigantesche, realizzate da loro stessi a partire da inutili rottami.
Sono predicatori urbani mutanti, nomadi per scelta, della nuova era: sono esempi viventi della "junk modernity".
Sono dei provocatori, meccanici artisti e artisti meccanici, gente selvaggia, performer e pazzi ispirati che, per mezzo della mutazione del mondo circostante, cambiano l'ambiente in cui vivono. Qualcuno li definisce degli anarchici, loro semplicemente si reputano dei mutanti, completamente coscienti di una scelta, cioè di non essere politici, ma di vivere esattamente secondo le loro idee del mondo.
L’artista di maggior fama è Lyle Dog, presente a Tecnoteatro 7.0 con una straordinaria personale che presenta le opere più celebri: dal ragno gigante piss-head allo scheletro in gabbia.
Approfondimenti: www.artigianometropolitano.it
17
febbraio 2005
Tecnoteatro 7.0
Dal 17 al 24 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
HIROSHIMA MON AMOUR
Torino, Via Carlo Bossoli, 83, (Torino)
Torino, Via Carlo Bossoli, 83, (Torino)
Orario di apertura
dalle 21
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