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Maurizio Paccagnella – All I do is dream of you
Attraverso l’aerografo a fasi sovrapposte, l’occhio sembra fermarsi a pochi centimetri da uno schermo, mentre i confini delle immagini si dilatano in direzione di un viraggio cromatico che tende sempre al più bianco dominante.
Comunicato stampa
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Il giorno 3 febbraio 2005 alle ore 18 si apre a Torino, in Via della Rocca 28/h, presso la galleria d’arte Pinxit di Valérie Humbert, una mostra personale dell’artista Maurizio Paccagnella.
Proviamo a ricordare una commedia americana degli anni 50, dove il fasto delle scene , dei vestiti ricoperti di strass, il fascino delle “beautiful girls” che cantano con una voce soave e acuta “All I DO IS DREAM OF YOU” invitano a sognare una giovane società in piena esplosione economica pronta a candidi divertimenti . Le dolci melodie dei violini , il clamore dei sassofoni e della batteria, le danze sincronizzate con una valanga di ragazze, “blondes and brunettes” , il fascino degli attori di talento …Tutto è bello e perfetto…La cinepresa corre salta, gira, inebria…
Stop!! SILENZIO…
Siamo nel 2005, dalla pellicola Paccagnella raccoglie solo frammenti superveloci , miriadi di immagini modificate “fotogeneticamente” per adeguarle ai nostri occhi tempestati quotidianamente dalla tv, dal video e dalla pubblicità...L’artista non si focalizza unicamente sul rapporto fra cinema e pittura , ma opera concettualemente sulla contaminazione di video e pittura: è il video il luogo in cui si realizza la sintesi precisa fra immagine dinamica e pittura, in grado di elaborare le stesse atmosfere formali dell’olio o dell’acrilico su tela.
Attraverso l’aerografo a fasi sovrapposte, l’occhio sembra fermarsi a pochi centimetri da uno schermo, mentre i confini delle immagini si dilatano in direzione di un viraggio cromatico che tende sempre al più bianco dominante.
La luce, cercata internamente all’opera stessa come abbaglio fotografico, genera un’atmosfera fredda intorno alle cose, un iperrealismo che conduce ipnoticamente chi guarda dentro l’immagine.
Dagli ambienti lussuosi ai colori forti con prospettive complesse e profonde , l’artista ricompone immagini metropolitane e underground che spingono a subire il fascino ambiguo di un luogo senza poesia, di un garage, di un capannone o di una fabbrica, dove quel che resta dell’uomo non sono che le tracce del suo percorso e dove la sua assenza pesa come silenzio assoluto sull’opera. Il silenzio è la dimensione che Maurizio Paccagnella suggerisce con questi documenti di realtà periferiche che il suo occhio ha congelato nell’istante della visione.
La musica, i canti, le parole, i risi, i sussurri degli attori, tutto scompare.. rimane solo un soffocante e claustrofobico silenzio.
Della moltitudine di girls , Paccagnella dipinge la solitudine di una cyber modella spoglia di ogni sospiro erotico. Attraverso l’obiettivo di una cinepresa l’artista-voyeur fissa un particolare di una bocca , di un viso mezzo nascosto o di un corpo in controluce che ingrandisce smisuratamente per diventare quasi incomprensibile.
Le sue visioni monocrome , dominate dalla tonalità blu vengono candeggiate , lavate per ottenere un’immagine sfumata, quasi un ricordo, dove la realtà può mutare fino a coincidere con l’immaginazione.
Che rimane alla fine della commedia di Broadway ?
Solo un flash abbagliante , un’immagine sfocata, una visione ingrandita di un particolare insignificante. Tutto si decompone, si cancella . Le scene diventano fredde, senza emozioni, asettiche . Non sogniamo più…”All I do is dream of you” lascia dietro di sé la traccia musicale d’un passato. Rimane solo il silenzio a rivelarci l’inevitabile isolamento della nostra società.
Humbert Valérie
Proviamo a ricordare una commedia americana degli anni 50, dove il fasto delle scene , dei vestiti ricoperti di strass, il fascino delle “beautiful girls” che cantano con una voce soave e acuta “All I DO IS DREAM OF YOU” invitano a sognare una giovane società in piena esplosione economica pronta a candidi divertimenti . Le dolci melodie dei violini , il clamore dei sassofoni e della batteria, le danze sincronizzate con una valanga di ragazze, “blondes and brunettes” , il fascino degli attori di talento …Tutto è bello e perfetto…La cinepresa corre salta, gira, inebria…
Stop!! SILENZIO…
Siamo nel 2005, dalla pellicola Paccagnella raccoglie solo frammenti superveloci , miriadi di immagini modificate “fotogeneticamente” per adeguarle ai nostri occhi tempestati quotidianamente dalla tv, dal video e dalla pubblicità...L’artista non si focalizza unicamente sul rapporto fra cinema e pittura , ma opera concettualemente sulla contaminazione di video e pittura: è il video il luogo in cui si realizza la sintesi precisa fra immagine dinamica e pittura, in grado di elaborare le stesse atmosfere formali dell’olio o dell’acrilico su tela.
Attraverso l’aerografo a fasi sovrapposte, l’occhio sembra fermarsi a pochi centimetri da uno schermo, mentre i confini delle immagini si dilatano in direzione di un viraggio cromatico che tende sempre al più bianco dominante.
La luce, cercata internamente all’opera stessa come abbaglio fotografico, genera un’atmosfera fredda intorno alle cose, un iperrealismo che conduce ipnoticamente chi guarda dentro l’immagine.
Dagli ambienti lussuosi ai colori forti con prospettive complesse e profonde , l’artista ricompone immagini metropolitane e underground che spingono a subire il fascino ambiguo di un luogo senza poesia, di un garage, di un capannone o di una fabbrica, dove quel che resta dell’uomo non sono che le tracce del suo percorso e dove la sua assenza pesa come silenzio assoluto sull’opera. Il silenzio è la dimensione che Maurizio Paccagnella suggerisce con questi documenti di realtà periferiche che il suo occhio ha congelato nell’istante della visione.
La musica, i canti, le parole, i risi, i sussurri degli attori, tutto scompare.. rimane solo un soffocante e claustrofobico silenzio.
Della moltitudine di girls , Paccagnella dipinge la solitudine di una cyber modella spoglia di ogni sospiro erotico. Attraverso l’obiettivo di una cinepresa l’artista-voyeur fissa un particolare di una bocca , di un viso mezzo nascosto o di un corpo in controluce che ingrandisce smisuratamente per diventare quasi incomprensibile.
Le sue visioni monocrome , dominate dalla tonalità blu vengono candeggiate , lavate per ottenere un’immagine sfumata, quasi un ricordo, dove la realtà può mutare fino a coincidere con l’immaginazione.
Che rimane alla fine della commedia di Broadway ?
Solo un flash abbagliante , un’immagine sfocata, una visione ingrandita di un particolare insignificante. Tutto si decompone, si cancella . Le scene diventano fredde, senza emozioni, asettiche . Non sogniamo più…”All I do is dream of you” lascia dietro di sé la traccia musicale d’un passato. Rimane solo il silenzio a rivelarci l’inevitabile isolamento della nostra società.
Humbert Valérie
03
febbraio 2005
Maurizio Paccagnella – All I do is dream of you
Dal 03 febbraio al 05 marzo 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA PINXIT
Torino, Via Della Rocca, 28/H, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 28/H, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 10,30-12,30 e 15,30-19,30
Vernissage
3 Febbraio 2005, ore 18
Autore