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Serse – Umanak, il luogo dove il cuore fa silenzio
Il titolo di questa nuova mostra di Serse, Umanak, fa riferimento ad una raccolta di scritti del francesista Sergio Sacchi, la citazione è un omaggio che Serse rivolge all’amico recentemente scomparso. Umanak -nome eschimese di Nordrsetur, l’estrema stazione di caccia vichinga nella Groenlandia del nord- è il ‘luogo dove il cuore fa silenzio’.
Comunicato stampa
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Il titolo di questa nuova mostra di Serse, Umanak, fa riferimento ad una raccolta di scritti del francesista Sergio Sacchi, la citazione è un omaggio che Serse rivolge all’amico recentemente scomparso. Umanak -nome eschimese di Nordrsetur, l’estrema stazione di caccia vichinga nella Groenlandia del nord- è il ‘luogo dove il cuore fa silenzio’. Ed è proprio il silenzio che le opere dell’artista triestino spesso evocano nell’animo di chi le guarda. I suoi paesaggi di onde increspate e piatte superfici rubate a scorci di laghi e fiumi sono visioni, attimi sospesi nel tempo, pause prive di suono. Serse racconta la natura in ogni suo aspetto, in ogni suo singolo respiro; il disegno è analitico, straordinariamente dettagliato, tirato al limite più estremo della rappresentabilità, tanto da giungere all’estremo opposto diventando così impercorribile, irrappresentabile, paradossalmente irreale. Serse in questo modo giunge al superamento del dato oggettivo; il soggetto, spogliato di ogni dinamicità, estraniato dal contesto, viene proiettato in una dimensione ‘altra’. Le immagini che l’artista ci regala sono esperienze dello sguardo, sono rappresentazione dell’idea del Sublime e, ancora, come scrive Riccardo Caldura in uno dei suoi commenti sull’opera di Serse, sono “solo elementi naturali nella loro vastità e alterità dell’umano, quadri/finestre spalancati su paesaggi di grafite. Minerale l’immagine, minerale lo strumento che la descrive. Sublimi, perché non fondate dal metro dell’umano sentire, introducono la dismisura di ciò che non è comparabile, l’alterità della natura nella sua potenza… la forza delle passioni che inquietano la fragilità dell’anima umana… e che hanno come unico scenario possibile l’atemporalità e la sublime indifferenza delle energie naturali.”
Rigoroso, nei disegni di Serse, utilizzo del bianco e nero. Attraverso la semplice grafite l’artista dimostra di saper creare incredibili giochi di luce, sdoppiamenti, riflessi che si moltiplicano nelle infinite gradazioni dei grigi.
Dopo le recenti personali a Villa Manin di Udine e al Museo Het Domein di Sittard che, una volta in più, hanno confermato l’alta poetica dell’opera di Serse, ci aspettiamo adesso, con questa mostra, nuovi paesaggi da scoprire, magiche visioni e silenzi dove trovar rifugio.
Rigoroso, nei disegni di Serse, utilizzo del bianco e nero. Attraverso la semplice grafite l’artista dimostra di saper creare incredibili giochi di luce, sdoppiamenti, riflessi che si moltiplicano nelle infinite gradazioni dei grigi.
Dopo le recenti personali a Villa Manin di Udine e al Museo Het Domein di Sittard che, una volta in più, hanno confermato l’alta poetica dell’opera di Serse, ci aspettiamo adesso, con questa mostra, nuovi paesaggi da scoprire, magiche visioni e silenzi dove trovar rifugio.
05
febbraio 2005
Serse – Umanak, il luogo dove il cuore fa silenzio
Dal 05 febbraio al 26 marzo 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 14-19
Vernissage
5 Febbraio 2005, ore 18
Autore