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Jack Deppy – From here to here
Il suo lavoro si stacca dalle esperienze artistiche internazionali degli anni ’90, sia da quelle moraliste/sociologiche che si sono servite della miseria del mondo, sia da quelle ad alto effetto visivo spettacolare, in cui dominava lo shock emozionale, la trasgressione pseudo sessuale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Jack Deppy, giovane artista inglese, sbarca in Italia e più precisamente a Milano, presso la galleria Ierimonti, per la sua prima personale. Il suo lavoro si stacca dalle esperienze artistiche internazionali degli anni '90, sia da quelle moraliste/sociologiche che si sono servite della miseria del mondo, sia da quelle ad alto effetto visivo spettacolare, in cui dominava lo shock emozionale, la trasgressione pseudo sessuale.
Deppy sembra guardare più ad alcune ricerche sviluppatesi negli anni '80: mosaico, puzzle, collage, montaggi,sovrapposizioni, riciclaggio, frammentazione, campionamenti. E' un lavoro, il suo, sul tempo che passa, sulla fragilità e sulla instabilità dei luoghi e della percezione, sulla perdita delle identità e dei rapporti tra le persone, tra le cose, tra le persone e le cose, sulla follia della comunicazione, sulla negazione dei generi artistici. In un era, la nostra, satura di informazioni, il futuro è già qui, solo che è mal distribuito. Ed ecco la sfida di Deppy: accumulare frammenti, campionamenti, squarci di conoscenza, per remixarli, maneggiarli, organizzarli e affrontarli in modo critico, senza subirli.
Appropriazione, riutilizzo e trasformazione sono gli strumenti che l'artista usa per dialogare con linguaggi mortieri conferire a questi la vita, attraverso intimistiche evocazioni. L'opera/remix dell'artista è un oggetto/luogo metafori con cui nulla è la stessa cosa e tutto è lo stesso che cambia, in cui vecchio e nuovo confliggono, producendo variazioni in cui l'artista/remixer si trasforma nell'equivalente di un software, che attraverso filtri, modifiche di programma, e sequenze altera il segno originale. E' come nella musica della “remix culture”, l'originale non è necessariamente la versione definitiva, anzi, non esistono versioni definitive: è solo una delle innumerevoli alternative.
Deppy sembra guardare più ad alcune ricerche sviluppatesi negli anni '80: mosaico, puzzle, collage, montaggi,sovrapposizioni, riciclaggio, frammentazione, campionamenti. E' un lavoro, il suo, sul tempo che passa, sulla fragilità e sulla instabilità dei luoghi e della percezione, sulla perdita delle identità e dei rapporti tra le persone, tra le cose, tra le persone e le cose, sulla follia della comunicazione, sulla negazione dei generi artistici. In un era, la nostra, satura di informazioni, il futuro è già qui, solo che è mal distribuito. Ed ecco la sfida di Deppy: accumulare frammenti, campionamenti, squarci di conoscenza, per remixarli, maneggiarli, organizzarli e affrontarli in modo critico, senza subirli.
Appropriazione, riutilizzo e trasformazione sono gli strumenti che l'artista usa per dialogare con linguaggi mortieri conferire a questi la vita, attraverso intimistiche evocazioni. L'opera/remix dell'artista è un oggetto/luogo metafori con cui nulla è la stessa cosa e tutto è lo stesso che cambia, in cui vecchio e nuovo confliggono, producendo variazioni in cui l'artista/remixer si trasforma nell'equivalente di un software, che attraverso filtri, modifiche di programma, e sequenze altera il segno originale. E' come nella musica della “remix culture”, l'originale non è necessariamente la versione definitiva, anzi, non esistono versioni definitive: è solo una delle innumerevoli alternative.
24
febbraio 2005
Jack Deppy – From here to here
Dal 24 febbraio al 30 marzo 2005
arte contemporanea
Location
IERIMONTI GALLERY
Milano, Via Gustavo Modena, 15, (Milano)
Milano, Via Gustavo Modena, 15, (Milano)
Orario di apertura
10,30_18,30 orario continuato
Sabato su appuntamento, domenica e festivi chiuso
Vernissage
24 Febbraio 2005, ore 18
Sito web
Autore