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William West – Welcome
William è uno scultore, utilizza il marmo, lavora a ritmo vertiginoso. Comincia ad utilizzare questo materiale quando arriva in Italia, nel 1996.
Comunicato stampa
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WELCOME è il progetto dell'artista inglese William West per la sua personale da O'artoteca dal 12 gennaio al 5 febbraio 2005.
William è uno scultore, utilizza il marmo, lavora a ritmo vertiginoso. Comincia ad utilizzare questo materiale quando arriva in Italia, nel 1996.
Sculture tridimensionali, bassorilievi, mosaici. Frammenti, ritagli, scarti, tessere e polveri di materiale tenuti insieme da incastri, resine e colle. Il suo lavoro inizia con il recupero di materiale di scarto, dove il riciclare e il riciclaggio, inteso come rinnovamento di una forma o di un oggetto che ha avuto una sua storia o una sua funzione, sono il nodo della sua ricerca, tanto da diventarne il fine.
Negli anni, la pratica di recuperare materiale in modo sempre più autonomo dal suo contesto originario, trasforma il fine in uno strumento, in una tecnica che del riciclaggio (raccolta di materiale, privilegiando sempre più il marmo) ne fa un mezzo per arrivare ad altro. Da qui ha inizio tutta la nuova ricerca di William, dal momento in cui l'attenzione si concentra sulle intenzioni; le intenzioni del materiale, del lavoro, di chi fa il lavoro, dell'artista, le intenzioni di chi guarda, di chi lo mostra, le intenzioni del contesto.
Per William il lavoro è continuo; non esiste un progetto scritto, o un disegno, una riflessione pacata a priori. Tutto avviene in un fare fluido e totale dove il lavoro non si interrompe mai, e la messa a punto di un'idea e la sua verifica avvengono attraverso le mani, attraverso la costruzione o la distruzione di una forma.
Il risultato è qualcosa esattamente sul confine tra kitsch e meraviglioso. Un lavoro diretto e senza troppe mediazioni, uno sguardo lucido sulla realtà, fatto dall'ironica sorte del materiale stesso, il marmo; base di tutta la storia dell'arte, materia prima di grandi maestri, e oggi elemento di architettura, design, preziosità, decorazione, forse per "l'artecontemporanea" un poco fuori moda.
William gioca, a volte si diverte molto a far diventare arazzo o meraviglioso intarsio un soldato con un mitra tra le braccia, un carroarmato, pelli e bassorilievi pregiatissmi e insidiosi. Un meraviglioso e barocco vestito per una realtà terribile. Altre volte non gioca affatto, e ci mostra quanto siamo privilegiati. Ci porta sul confine delle intenzioni, il nostro personale confine. Possiamo scegliere di guardare e di domandare oppure di retrocedere un pò, quel tanto che basta per creare distanza.
E ancora di tutto questo si meraviglia sinceramente e ne è atterrito lui stesso, per primo.
Lascia un sapore struggente. 'WELCOME' scrive, in grandi, grandssimi caratteri. Welcome.
In occasione della mostra viene stampato un giornale bilingue (italiano/inglese) che conterrà le immagini relative alla mostra, una conversazione con l'artista a cura di Micaela Mander e un testo di Antonio Caronia.
biografia
William West nasce a Coggeshall (UK) il 7 ottobre 1964.
Tra l'89 e il '90 collabora con due strutture di post-produzione video a Milano e Parigi, dove risiede per circa un anno.
Rientrato in Inghilterra, frequenta la City of London University Fundation Course Fine Art e successivamente si diploma in scultura all'Accademia di Belle Arti Central St.Martins School of Art-Londra.
Nel 1996 si trasferisce a Pavia, dove inizia la sua attività come mosaicista e scultore.
Si dedica totalmente alla sua ricerca dall'inizio del 2001.
Nel corso degli anni lavora incessantemente ed espone raramente . Ricordiamo qui alcune sue mostre a Londra (Holly Street Public Art; Charlotte Road, Hacney; Green Door Gallery), Pavia, Harlech -Galles (Dispersed Gallery), nel 2004 partecipa alla residenza per artisti Hotel Pupik, in Austria, e alla mostra AIR, tutt'ora in corso, a cura di Maria Campitelli.
'Welcome' è la sua prima personale a Milano.
William è uno scultore, utilizza il marmo, lavora a ritmo vertiginoso. Comincia ad utilizzare questo materiale quando arriva in Italia, nel 1996.
Sculture tridimensionali, bassorilievi, mosaici. Frammenti, ritagli, scarti, tessere e polveri di materiale tenuti insieme da incastri, resine e colle. Il suo lavoro inizia con il recupero di materiale di scarto, dove il riciclare e il riciclaggio, inteso come rinnovamento di una forma o di un oggetto che ha avuto una sua storia o una sua funzione, sono il nodo della sua ricerca, tanto da diventarne il fine.
Negli anni, la pratica di recuperare materiale in modo sempre più autonomo dal suo contesto originario, trasforma il fine in uno strumento, in una tecnica che del riciclaggio (raccolta di materiale, privilegiando sempre più il marmo) ne fa un mezzo per arrivare ad altro. Da qui ha inizio tutta la nuova ricerca di William, dal momento in cui l'attenzione si concentra sulle intenzioni; le intenzioni del materiale, del lavoro, di chi fa il lavoro, dell'artista, le intenzioni di chi guarda, di chi lo mostra, le intenzioni del contesto.
Per William il lavoro è continuo; non esiste un progetto scritto, o un disegno, una riflessione pacata a priori. Tutto avviene in un fare fluido e totale dove il lavoro non si interrompe mai, e la messa a punto di un'idea e la sua verifica avvengono attraverso le mani, attraverso la costruzione o la distruzione di una forma.
Il risultato è qualcosa esattamente sul confine tra kitsch e meraviglioso. Un lavoro diretto e senza troppe mediazioni, uno sguardo lucido sulla realtà, fatto dall'ironica sorte del materiale stesso, il marmo; base di tutta la storia dell'arte, materia prima di grandi maestri, e oggi elemento di architettura, design, preziosità, decorazione, forse per "l'artecontemporanea" un poco fuori moda.
William gioca, a volte si diverte molto a far diventare arazzo o meraviglioso intarsio un soldato con un mitra tra le braccia, un carroarmato, pelli e bassorilievi pregiatissmi e insidiosi. Un meraviglioso e barocco vestito per una realtà terribile. Altre volte non gioca affatto, e ci mostra quanto siamo privilegiati. Ci porta sul confine delle intenzioni, il nostro personale confine. Possiamo scegliere di guardare e di domandare oppure di retrocedere un pò, quel tanto che basta per creare distanza.
E ancora di tutto questo si meraviglia sinceramente e ne è atterrito lui stesso, per primo.
Lascia un sapore struggente. 'WELCOME' scrive, in grandi, grandssimi caratteri. Welcome.
In occasione della mostra viene stampato un giornale bilingue (italiano/inglese) che conterrà le immagini relative alla mostra, una conversazione con l'artista a cura di Micaela Mander e un testo di Antonio Caronia.
biografia
William West nasce a Coggeshall (UK) il 7 ottobre 1964.
Tra l'89 e il '90 collabora con due strutture di post-produzione video a Milano e Parigi, dove risiede per circa un anno.
Rientrato in Inghilterra, frequenta la City of London University Fundation Course Fine Art e successivamente si diploma in scultura all'Accademia di Belle Arti Central St.Martins School of Art-Londra.
Nel 1996 si trasferisce a Pavia, dove inizia la sua attività come mosaicista e scultore.
Si dedica totalmente alla sua ricerca dall'inizio del 2001.
Nel corso degli anni lavora incessantemente ed espone raramente . Ricordiamo qui alcune sue mostre a Londra (Holly Street Public Art; Charlotte Road, Hacney; Green Door Gallery), Pavia, Harlech -Galles (Dispersed Gallery), nel 2004 partecipa alla residenza per artisti Hotel Pupik, in Austria, e alla mostra AIR, tutt'ora in corso, a cura di Maria Campitelli.
'Welcome' è la sua prima personale a Milano.
12
gennaio 2005
William West – Welcome
Dal 12 gennaio al 05 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
O’
Milano, Via Pastrengo, 12, (Milano)
Milano, Via Pastrengo, 12, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15,30-19,30. Chiuso festivi e lunedì
Vernissage
12 Gennaio 2005, ore 19
Autore