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Wally Serra – Contrasti e Pretesti
In questa mostra, Wally Serra ci presenta opere realizzate con tecniche diverse: scultura, pitto-scultura , pittura. Esse si incontrano nello spessore materico, tanto caro all’artista, e nei segni forti e contrastati del colore
Comunicato stampa
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In questa mostra, Wally Serra ci presenta opere realizzate con tecniche diverse: scultura, pitto-scultura , pittura. Esse si incontrano nello spessore materico, tanto caro all’artista, e nei segni forti e contrastati del colore; così come comune alle opere esposte è l’origine “occasionale” dei motivi: pretesti. Gli oggetti della realtà offrono solo uno spunto iniziale e compaiono nell’opera come elementi che sembrano im-pertinenti e che sono a malapena riconoscibili (seggiole, scarpe, frammenti di edifici..). In effetti essi sono trasfigurati e/o stravolti, diventando emblematici di una visione drammatica del mondo , dove uomini e cose hanno perduto una connotazione stabile e “oggettiva”: la realtà è percepita in disfacimento, frantumata e disgregata da forze incontrollabili.
La vita che dà barlumi (e non casualmente la citazione è dalle Occasioni di E. Montale) è la realtà che la Serra ci propone qui. Ecco allora l’insistenza sull’immagine dell’albero o della radice: esse non trasmettono né stabilità né serenità idilliaca, anzi sono drammaticamente deformate, ma esistono e testimoniano comunque una vitalità primordiale al di là di ogni scepsi (‘Amico Soutine).
Ecco allora figure umane dal volto scisso e dal corpo ambiguo, dove non bene si distingue un corpo da un tronco (‘Camille‘), ma che vivono intensamente, anche se dolorosamente. Ecco il cavallo, che esprime una grande forza dinamica, pur impedita dall’albero stecchito che ne blocca la corsa (‘Ricordando Pegaso’).Forte è comunque la valenza polisemica di queste immagini, segno sicuro di ispirazione artistica : l’osservatore viene lasciato libero di leggere nell’opera quel significato che più risponde alla sua sensibilità e alla sua formazione culturale. Occorre dire che non mancano spiragli di positività: alcune figure umane in volo, leggere e come liberate dal nichilismo esistenziale, così come gli squarci di luce, sempre collocati nella parte alta dell’immagine.
Ma essi sono davvero connotazioni di speranza o non esprimono anche la presenza ossessionante di un assoluto abbagliante, accecante (e mi ricordano L’azzurro’ di Mallarmé) da cui le figure tentano disperatamente di fuggire? E con il tema della luce entriamo nel secondo termine del titolo: contrasti.
Questi balzano evidenti nell’uso e nell’accostamento dei colori: nell’uso, con il trattamento contrastato che esprime, con l’alternanza di momenti di respiro e di punti di addensamento, l’antinomia di movimento e staticità; nell’accostamento in cui violentemente si scontrano buio fitto e luce squillante.
Con questi strumenti l’artista ci comunica, con incisività e bellezza, la sua visione del mondo: l’osservatore può condividerla o no, ma non può rimanere indifferente alla forza espressiva che dalle opere promana.
La vita che dà barlumi (e non casualmente la citazione è dalle Occasioni di E. Montale) è la realtà che la Serra ci propone qui. Ecco allora l’insistenza sull’immagine dell’albero o della radice: esse non trasmettono né stabilità né serenità idilliaca, anzi sono drammaticamente deformate, ma esistono e testimoniano comunque una vitalità primordiale al di là di ogni scepsi (‘Amico Soutine).
Ecco allora figure umane dal volto scisso e dal corpo ambiguo, dove non bene si distingue un corpo da un tronco (‘Camille‘), ma che vivono intensamente, anche se dolorosamente. Ecco il cavallo, che esprime una grande forza dinamica, pur impedita dall’albero stecchito che ne blocca la corsa (‘Ricordando Pegaso’).Forte è comunque la valenza polisemica di queste immagini, segno sicuro di ispirazione artistica : l’osservatore viene lasciato libero di leggere nell’opera quel significato che più risponde alla sua sensibilità e alla sua formazione culturale. Occorre dire che non mancano spiragli di positività: alcune figure umane in volo, leggere e come liberate dal nichilismo esistenziale, così come gli squarci di luce, sempre collocati nella parte alta dell’immagine.
Ma essi sono davvero connotazioni di speranza o non esprimono anche la presenza ossessionante di un assoluto abbagliante, accecante (e mi ricordano L’azzurro’ di Mallarmé) da cui le figure tentano disperatamente di fuggire? E con il tema della luce entriamo nel secondo termine del titolo: contrasti.
Questi balzano evidenti nell’uso e nell’accostamento dei colori: nell’uso, con il trattamento contrastato che esprime, con l’alternanza di momenti di respiro e di punti di addensamento, l’antinomia di movimento e staticità; nell’accostamento in cui violentemente si scontrano buio fitto e luce squillante.
Con questi strumenti l’artista ci comunica, con incisività e bellezza, la sua visione del mondo: l’osservatore può condividerla o no, ma non può rimanere indifferente alla forza espressiva che dalle opere promana.
15
gennaio 2005
Wally Serra – Contrasti e Pretesti
Dal 15 gennaio al 02 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16.30-19. Chiuso lunedì e festivi
Vernissage
15 Gennaio 2005, ore 17
Autore
Curatore