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Giampiero Poggiali Berlinghieri – Portale. Ti ho conosciuta in chat
Con spirito giocoso e una grande disponibilità a lasciarsi conquistare dal meraviglioso tecnologico, Poggiali ha dunque permutato in pittosculture interattive macchine e apparecchiature che hanno segnato la storia del consumo di oggetti tecnologici nella normale vita quotidiana.
Comunicato stampa
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Come che si voglia interpretare la sua disposizione ludica, Giampiero Poggiali Berlinghieri mette in atto quotidianamente la propria “rivoluzione”, minima e permanente, del piacere di dipingere spazi rarefatti abitati da nuclei e scie di forme, da segni terreni e codici astratti, e di costruire oggetti scultorei tra le cui funzioni è importante quella di attivare ovvero di liberare l’immaginario altrui. Da qui il diffuso clima di luminosità sorgiva e di leggerezza espansiva che pervade le sue partiture, e che da esse promana, mirando al coinvolgimento dell’osservatore per empatia, l’essenza vitale in cui consiste il loro “messaggio” poetico, se occorresse segnalarne uno non effimero.
Alla base del suo lavoro dapprima di pittore, quindi di pittore e di pittoscultore, c’è sempre stato, e si è puntualmente confermato e rafforzato nel seguito dei decenni, un bisogno vitale di comunicare, per interposto linguaggio visivo, con le altrui sensibilità, sul presupposto della libera circolazione delle idee che non sopportano barriere culturali e ideologiche, vincoli di scuole di pensiero e di tendenze artistiche, condizionamenti mediatici.
Nella sua ottica positiva Poggiali Berlinghieri assume anche il sistema comunicativo, da molti paventato quale possibile strumento di controllo totale delle masse da parte dei pochi (o del solo) che ne detenessero le chiavi, come una straordinaria opportunità di contatto e di interazione mai prima offerta agli uomini delle diverse etnie, che dovrebbero ormai avviarsi a divenire cittadini del mondo. Non a caso il suo lavoro recente si intitola “Portale” e reca come sottotitolo la proposizione “Ti ho conosciuta in chat”. È questo il suo modo on-line di riepilogare il senso della propria apertura di artista della libera comunicazione, appunto: non già dello scambio meccanico e frantumato di informazioni, bensì della ricerca di occasioni per ampliare il proprio orizzonte umano.
Con spirito giocoso e una grande disponibilità a lasciarsi conquistare dal meraviglioso tecnologico, Poggiali ha dunque permutato in pittosculture interattive macchine e apparecchiature che hanno segnato la storia del consumo di oggetti tecnologici nella normale vita quotidiana. Il fornetto De Longhi è diventato una straordinaria, e non irriverente, Testa di Giovanni (ossia del Battista) a luce intermittente; un ciuffo di fibre ottiche trasforma in spigliata testa di fanciulla un computer ZX81; un sensore a raggi infrarossi mette in moto la macchina per cucire Pfaff, divenuta un totem trionfale.
Non sono che alcuni esempi di approccio creativo all’universo della tecnologia meccanica, elettronica e robotica di cui è permeata la nostra vita quotidiana e che sovente suscita sentimenti di opposto segno: da una parte l’accoglimento cultuale e quasi feticista, dall’altra il rifiuto allarmato che induce forme di demonizzazione e non celati esorcismi. Aprite, dunque, il “Portale” di Poggiali Berlinghieri, e navigate alla ricerca delle altre meraviglie disseminate nell’universo di questo argonauta fiorentino!
Nicola Micieli
Alla base del suo lavoro dapprima di pittore, quindi di pittore e di pittoscultore, c’è sempre stato, e si è puntualmente confermato e rafforzato nel seguito dei decenni, un bisogno vitale di comunicare, per interposto linguaggio visivo, con le altrui sensibilità, sul presupposto della libera circolazione delle idee che non sopportano barriere culturali e ideologiche, vincoli di scuole di pensiero e di tendenze artistiche, condizionamenti mediatici.
Nella sua ottica positiva Poggiali Berlinghieri assume anche il sistema comunicativo, da molti paventato quale possibile strumento di controllo totale delle masse da parte dei pochi (o del solo) che ne detenessero le chiavi, come una straordinaria opportunità di contatto e di interazione mai prima offerta agli uomini delle diverse etnie, che dovrebbero ormai avviarsi a divenire cittadini del mondo. Non a caso il suo lavoro recente si intitola “Portale” e reca come sottotitolo la proposizione “Ti ho conosciuta in chat”. È questo il suo modo on-line di riepilogare il senso della propria apertura di artista della libera comunicazione, appunto: non già dello scambio meccanico e frantumato di informazioni, bensì della ricerca di occasioni per ampliare il proprio orizzonte umano.
Con spirito giocoso e una grande disponibilità a lasciarsi conquistare dal meraviglioso tecnologico, Poggiali ha dunque permutato in pittosculture interattive macchine e apparecchiature che hanno segnato la storia del consumo di oggetti tecnologici nella normale vita quotidiana. Il fornetto De Longhi è diventato una straordinaria, e non irriverente, Testa di Giovanni (ossia del Battista) a luce intermittente; un ciuffo di fibre ottiche trasforma in spigliata testa di fanciulla un computer ZX81; un sensore a raggi infrarossi mette in moto la macchina per cucire Pfaff, divenuta un totem trionfale.
Non sono che alcuni esempi di approccio creativo all’universo della tecnologia meccanica, elettronica e robotica di cui è permeata la nostra vita quotidiana e che sovente suscita sentimenti di opposto segno: da una parte l’accoglimento cultuale e quasi feticista, dall’altra il rifiuto allarmato che induce forme di demonizzazione e non celati esorcismi. Aprite, dunque, il “Portale” di Poggiali Berlinghieri, e navigate alla ricerca delle altre meraviglie disseminate nell’universo di questo argonauta fiorentino!
Nicola Micieli
18
dicembre 2004
Giampiero Poggiali Berlinghieri – Portale. Ti ho conosciuta in chat
Dal 18 dicembre 2004 al 09 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZINA AZZURRA
San Benedetto Del Tronto, Viale Bruno Buozzi, 14, (Ascoli Piceno)
San Benedetto Del Tronto, Viale Bruno Buozzi, 14, (Ascoli Piceno)
Orario di apertura
10-13 e 16-19. Lunedì chiuso
Vernissage
18 Dicembre 2004, ore 17
Sito web
www.artestudio53.it/arte/
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