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Born Out
un progetto nato nel 2003 che puntava fortemente all’uso dell’arte e dell’opera artistica come mezzo e strumento attraverso cui reinterpretare e intervenire su tutte le dimensioni periferiche del vivere.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 13 gennaio si inaugura nei suggestivi spazi dell’ex Chiesa delle Concezioniste di Giugliano in Campania, Napoli la mostra Born-Out, specificità e globalità delle periferie del mondo, patrocinata dal Comune di Giugliano in Campania, Assessorato alla Cultura e curata da Simona Barucco e Umberto Di Marino.
La mostra è un evento che pone l’attenzione su tutta l’operazione Born-Out: un progetto nato nel 2003 che puntava fortemente all’uso dell’arte e dell’opera artistica come mezzo e strumento attraverso cui reinterpretare e intervenire su tutte le dimensioni periferiche del vivere. Nell’idea originaria di work in progress, il progetto Born-Out riteneva necessario coinvolgere e allargare sempre più i propri confini, inserendo con successive operazioni altre personalità creative e curatoriali provenienti dall’Italia e dall’estero.
La mostra che si presenta in questa occasione intende essere un evento a scadenza annuale, che consenta di aprire uno spaccato sulle dimensioni e sulle lacune che ci circondano, dove l’arte può forse rappresentare l’unico veicolo in grado di stimolare speranze e provocare risposte.
Tutti giovanissimi, questi artisti hanno in comune un particolare interesse per la ricaduta sociale del gesto artistico concentrandosi sull'analisi di fenomenologie "rituali" del nostro tempo, su aspetti che condizionano il nostro vivere contemporaneo e che spesso sfuggono ad un serio controllo, ad una profonda presa di coscienza del loro essere limitanti. In qualche modo il loro è un lavoro che ci costringe a leggere la realtà sotto altri aspetti, costringendoci ad uno sguardo "born-out" che non si limiti solo ad annotare certe deformazioni della nostra società, certe anomalie che per abitudine o superficialità possono apparire normali, ma si insinuano nella nostra consapevolezza fino a stravolgerci. L'opera d'arte quando incontra il pubblico può diventare "stimolo sociale". Pone in essere un'esperienza che sarà diversa quanto diversi saranno i suoi fruitori.
La mostra è parte di un progetto, fortemente voluto da Umberto Di Marino, destinato a coinvolgere critici e artisti italiani e stranieri, ispirato all'analisi della reattività collettiva di fronte al gesto artistico e al suo perdurare nel tempo sotto forma di ripercussione, denuncia o sedimentazione interiore.
Agli originari quattro artisti campani invitati, Federico Del Vecchio, Zak Manzi, Cristina Rauso, Eugenio Tibaldi, si sono aggiunti: Riccardo Albanese, Ambra Caminito, Alfonso Chianese, Danilo Donzelli, Pino Falcone, Anna Fusco, Barbara La Ragione, Domenico Antonio Mancini, Massimo Pianese, Vincenzo Rusciano.
A fine mostra verrà pubblicato un catalogo che documenterà tutte le fasi del progetto
Organizzazione: Umberto Di Marino Agenzia per l’Arte Contemporanea, Giugliano, Napoli
La mostra è un evento che pone l’attenzione su tutta l’operazione Born-Out: un progetto nato nel 2003 che puntava fortemente all’uso dell’arte e dell’opera artistica come mezzo e strumento attraverso cui reinterpretare e intervenire su tutte le dimensioni periferiche del vivere. Nell’idea originaria di work in progress, il progetto Born-Out riteneva necessario coinvolgere e allargare sempre più i propri confini, inserendo con successive operazioni altre personalità creative e curatoriali provenienti dall’Italia e dall’estero.
La mostra che si presenta in questa occasione intende essere un evento a scadenza annuale, che consenta di aprire uno spaccato sulle dimensioni e sulle lacune che ci circondano, dove l’arte può forse rappresentare l’unico veicolo in grado di stimolare speranze e provocare risposte.
Tutti giovanissimi, questi artisti hanno in comune un particolare interesse per la ricaduta sociale del gesto artistico concentrandosi sull'analisi di fenomenologie "rituali" del nostro tempo, su aspetti che condizionano il nostro vivere contemporaneo e che spesso sfuggono ad un serio controllo, ad una profonda presa di coscienza del loro essere limitanti. In qualche modo il loro è un lavoro che ci costringe a leggere la realtà sotto altri aspetti, costringendoci ad uno sguardo "born-out" che non si limiti solo ad annotare certe deformazioni della nostra società, certe anomalie che per abitudine o superficialità possono apparire normali, ma si insinuano nella nostra consapevolezza fino a stravolgerci. L'opera d'arte quando incontra il pubblico può diventare "stimolo sociale". Pone in essere un'esperienza che sarà diversa quanto diversi saranno i suoi fruitori.
La mostra è parte di un progetto, fortemente voluto da Umberto Di Marino, destinato a coinvolgere critici e artisti italiani e stranieri, ispirato all'analisi della reattività collettiva di fronte al gesto artistico e al suo perdurare nel tempo sotto forma di ripercussione, denuncia o sedimentazione interiore.
Agli originari quattro artisti campani invitati, Federico Del Vecchio, Zak Manzi, Cristina Rauso, Eugenio Tibaldi, si sono aggiunti: Riccardo Albanese, Ambra Caminito, Alfonso Chianese, Danilo Donzelli, Pino Falcone, Anna Fusco, Barbara La Ragione, Domenico Antonio Mancini, Massimo Pianese, Vincenzo Rusciano.
A fine mostra verrà pubblicato un catalogo che documenterà tutte le fasi del progetto
Organizzazione: Umberto Di Marino Agenzia per l’Arte Contemporanea, Giugliano, Napoli
13
gennaio 2005
Born Out
Dal 13 gennaio al 13 febbraio 2005
giovane arte
Location
EX CHIESA DELLE CONCEZIONISTE
Giugliano In Campania, Via Concezione, (Napoli)
Giugliano In Campania, Via Concezione, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10–13 e 16–19
Vernissage
13 Gennaio 2005, ore 19
Autore
Curatore