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Maurizio Nannucci – Neon Words
una decina di lavori, inediti, nell’ambito di un progetto legato allo spazio, che si concretizzerà anche con l’edizione di una monografia.
Comunicato stampa
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La prima mostra personale nei nuovi spazi della Galleria Fumagalli è dedicata al lavoro di Maurizio Nannucci.
L¹artista, che non espone in una galleria italiana da oltre dieci anni, ha realizzato per questa mostra una serie di opere inedite dal titolo ³Neon Words². Sette grandi scritte luminose monocrome, attraversano e avvolgono con i loro riflessi colorati gli interi ambienti della galleria, creando un percorso unitario in cui si afferma la polivalenza semantica tra colore, luce e linguaggio.
Il lavoro di Nannucci è impostato sulla ricerca artistica della luce, del colore, del linguaggio, e sull¹impiego di media diversi: suono, foto, video, computer, libri d'artista, edizioni & multipli. Una pratica interdisciplinare che negli anni ha dato vita ad un corpo di opere ricco e multiforme.
Il suo approccio teorico, proteso verso la formulazione di un nuovo ordine estetico della contemporaneità, elabora e rende visibili concetti e pensieri, che rivelano una profonda riflessione sui rapporti tra cultura e società e sull¹evoluzione dei modelli di percezione e di comunicazione.
Maurizio Nannucci (1939, Firenze) vive e lavora a Firenze e in Germania. Sin dalla metà degli anni Sessanta è tra i protagonisti delle sperimentazioni artistiche internazionali nell¹ambito della poesia concreta, fluxus e concettuale, elaborando un suo proprio personale linguaggio legato alle strutture verbali e multimediali.
Sono del 1967 i suoi primi testi luminosi al neon, che armonizzano il significato e la fluidità della scrittura con la leggerezza del vetro colorato. Nel 1968 fonda a Firenze le edizioni Exempla e promuove l¹attività gli spazi non profit, Zona (1975/1985), Zona Archives e Base / Progetti per l¹arte (dal 1998), portando avanti una sua ³self definition² di artista, editore e promotore di eventi d¹arte.
Nannucci predilige il rapporto con gli spazi architettonici urbani e con l'architettura pubblica nell'ambito di una visione rivolta ad una maggiore fruibilità dell¹opera d¹arte.
Esemplari, a questo proposito, i suoi recenti lavori: Polifonia, 2002 per l'Auditorium di Renzo Piano a Roma (una delle più grandi opere pubbliche d'arte contemporanea realizzate in Italia negli ultimi anni) e Blauer Ring, 2003, per la Biblioteca del Parlamento tedesco a Berlino.
Negli anni Novanta nascono le collaborazioni e i progetti con gli architetti: Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Mario Botta, Stephan Braunfels e Nicholas Grimshaw, che esaltano la componente spaziale e la forza espressiva del suo lavoro basato sulla luce, sul colore, sulla forma e sul linguaggio.
Tra le sue installazioni pubbliche ricordiamo: Art, 1988, Carpenter Center della Harvard University di Cambridge; You can imagine the opposite, 1991, Lenbachhaus, Monaco; Let's talk about art, maybe, 1993, Bank Building, Edimburgo; Transit, a light journey, 2000, Biennale di Architettura, Venezia; All art has been contemporary, 2000, Casino Luxemburg; What to see what not to see, 2003, Biennale di Valencia; Changing place,Š 2004, giardino della Fondazione Peggy Guggenheim, Venezia; Index, 2005, Enssib, Università di Lione.
Ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia, a Documenta Kassel, e alle Biennali di San Paolo, Sydney, Istanbul, Valencia. Ha tenuto numerose le mostre personali in musei, tra i quali: Lenbachhaus, München, 1991; Villa Arson a Nizza, 1992; Villa delle Rose, Bologna, 1992; Kunstmuseum, Aarhus, 2004; Wiener Secession, Vienna, 1995; European Patent Office, München, 1999; Sprengel Museum, Hannover, 2002; Mamco, Ginevra, 2003.
L¹artista, che non espone in una galleria italiana da oltre dieci anni, ha realizzato per questa mostra una serie di opere inedite dal titolo ³Neon Words². Sette grandi scritte luminose monocrome, attraversano e avvolgono con i loro riflessi colorati gli interi ambienti della galleria, creando un percorso unitario in cui si afferma la polivalenza semantica tra colore, luce e linguaggio.
Il lavoro di Nannucci è impostato sulla ricerca artistica della luce, del colore, del linguaggio, e sull¹impiego di media diversi: suono, foto, video, computer, libri d'artista, edizioni & multipli. Una pratica interdisciplinare che negli anni ha dato vita ad un corpo di opere ricco e multiforme.
Il suo approccio teorico, proteso verso la formulazione di un nuovo ordine estetico della contemporaneità, elabora e rende visibili concetti e pensieri, che rivelano una profonda riflessione sui rapporti tra cultura e società e sull¹evoluzione dei modelli di percezione e di comunicazione.
Maurizio Nannucci (1939, Firenze) vive e lavora a Firenze e in Germania. Sin dalla metà degli anni Sessanta è tra i protagonisti delle sperimentazioni artistiche internazionali nell¹ambito della poesia concreta, fluxus e concettuale, elaborando un suo proprio personale linguaggio legato alle strutture verbali e multimediali.
Sono del 1967 i suoi primi testi luminosi al neon, che armonizzano il significato e la fluidità della scrittura con la leggerezza del vetro colorato. Nel 1968 fonda a Firenze le edizioni Exempla e promuove l¹attività gli spazi non profit, Zona (1975/1985), Zona Archives e Base / Progetti per l¹arte (dal 1998), portando avanti una sua ³self definition² di artista, editore e promotore di eventi d¹arte.
Nannucci predilige il rapporto con gli spazi architettonici urbani e con l'architettura pubblica nell'ambito di una visione rivolta ad una maggiore fruibilità dell¹opera d¹arte.
Esemplari, a questo proposito, i suoi recenti lavori: Polifonia, 2002 per l'Auditorium di Renzo Piano a Roma (una delle più grandi opere pubbliche d'arte contemporanea realizzate in Italia negli ultimi anni) e Blauer Ring, 2003, per la Biblioteca del Parlamento tedesco a Berlino.
Negli anni Novanta nascono le collaborazioni e i progetti con gli architetti: Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Mario Botta, Stephan Braunfels e Nicholas Grimshaw, che esaltano la componente spaziale e la forza espressiva del suo lavoro basato sulla luce, sul colore, sulla forma e sul linguaggio.
Tra le sue installazioni pubbliche ricordiamo: Art, 1988, Carpenter Center della Harvard University di Cambridge; You can imagine the opposite, 1991, Lenbachhaus, Monaco; Let's talk about art, maybe, 1993, Bank Building, Edimburgo; Transit, a light journey, 2000, Biennale di Architettura, Venezia; All art has been contemporary, 2000, Casino Luxemburg; What to see what not to see, 2003, Biennale di Valencia; Changing place,Š 2004, giardino della Fondazione Peggy Guggenheim, Venezia; Index, 2005, Enssib, Università di Lione.
Ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia, a Documenta Kassel, e alle Biennali di San Paolo, Sydney, Istanbul, Valencia. Ha tenuto numerose le mostre personali in musei, tra i quali: Lenbachhaus, München, 1991; Villa Arson a Nizza, 1992; Villa delle Rose, Bologna, 1992; Kunstmuseum, Aarhus, 2004; Wiener Secession, Vienna, 1995; European Patent Office, München, 1999; Sprengel Museum, Hannover, 2002; Mamco, Ginevra, 2003.
26
febbraio 2005
Maurizio Nannucci – Neon Words
Dal 26 febbraio al 20 aprile 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA FUMAGALLI
Bergamo, Via Giorgio E Guido Paglia, 28, (Bergamo)
Bergamo, Via Giorgio E Guido Paglia, 28, (Bergamo)
Vernissage
26 Febbraio 2005, ore 18,30
Sito web
www.maurizionannucci.it